Chapter 6

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D'istinto mi sale la rabbia, ricordando a ciò che aveva detto. Lui è come gli altri, non è migliore.
Lo vedo avanzare verso il nostro tavolo. Sta volta è solo, non c'è quel rincoglionito del suo amico.

"Ehi.. ehm, ciao Sara" dice salutando la mia amica. "Ciao, Alice. Come stai?" Mi chiede

Lo guardo con uno sguardo agghiacciante, penso, visto che ingoia la saliva e sposta il peso da una gamba all'altra di continuo.

"Che c'è? Vuoi giudicarmi ancora o non sapevi che fare e quindi sei venuto a rompermi le palle? Sai, in ogni caso ti voglio lontano almeno di cento metri. Se provi ancora a giudicare ciò che mi piace giuro che t'infilo la cannuccia del mio frappè su per il cu-"

"Alice!" Mi interrompe la mia amica. "dicci Fra'"

"Ehm.. volevo parlare con Alice, da soli" dice

"Io non voglio parlare con te" rispondo fredda

"Allora parlo io.. puoi venire un attimo con me? Per favore.." Chiede

Io e la mia amica ci guardiamo negli occhi. Lei fa una faccia supplichevole. Io sbuffo e alzo gli occhi al cielo.

"Cinque minuti." Mi alzo dal tavolo e prendo la borsa.

"Pago io." Dice Sara "ci vediamo davanti a Jennifer" io annuisco.

Io e il coglione iniziamo a camminare, non ho intenzione di aprire discorso..

"Volevo chiederti scusa per l'altro giorno, non volevo offenderti. Mi spiace tanto." Inizia "hai ragione: non bisogna giudicare le passioni, o hobby come vuoi, altrui. Bisogna... rispettate le scelte delle persone. Bisogna rispettare anche le scelte di Simone per esempio," a quel punto sbarro gli occhi "se lui ha scelto di fumare e altre cose, non credo sia un tuo problema."

"Sai in che momento diventa un mio problema? Diventa un mio problema quando questa persona inizia a urtarmi il sistema nervoso e inizia a prendermi in giro, e tu lo sai che ha iniziato lui. Avevo tutto il diritto di controbattere!" Dico tutto d'un fiato

Lui sospira. "Sì... ehm... comunque non sono qui per parlare di Simone, sono qui per te." Dice. A quelle parole inizio a diventare rossa in viso, me lo sento, così mi giro dall'altra parte.

"Volevo chiederti se si può ricominciare, dimenticando il fatto dell'altro giorno. Magari ci ripresentiamo pure" Ride nervoso "tu che ne dici? Mi farebbe piacere..."

Io ci penso su.. dimenticare? No. Archiviare? Si può fare.

"Okay.." dico e sul suo viso si fa spazio un sorriso "però!" Il sorriso non c'è più.. puf! "Se cominci a giudicare ciò che-"

"Tranquilla!" Dice mettendo le mani avanti "non lo farò, ma la cosa deve essere reciproca"

"Sì, certo. Mi sembra giusto" dico.

Lui mi sorride e involontariamente lo faccio anche io.

"Hai un bel sorr-"

"No, ti prego: mi viene il diabete poi"

Lui scoppia a ridere.

"Non ti piacciono i complimenti?" Chiede

"Mmh, veramente no. Mi irritano e mi fanno sentire in imbarazzo." Spiego

"Wow, non sei una semplice ragazza. Dovrò adeguarmi..." Dice a bassa voce e io rido. "Allora... possiamo uscire qualche volta, no? Da amici.."

Io mi guardo intorno e vedo la mia amica fuori da Jennifer.

"Ah sì certo! Allora ti chiamo io?" Chiedo

"Okay, ti do il numero..." Dice mentre prende il telefono e io faccio lo stesso.
Memorizzo il suo numero e ci salutiamo.
Mi giro e vado verso la mia amica, con un sorriso stampato in faccia.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora