Chapter 58

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Axl's pov

Durante lo scalo a Londra ho chiesto a mio cugino Sam di venirmi a prendere all'aeroporto, ma mi ha dato pacco dicendo che aveva le registrazioni di un film, quindi mi dovevo arrangiare e chiamare un taxi, ma purtroppo è andata peggio. Molto peggio.

Ero già di cattivo umore, ma la presenza di Christopher e Jasmine all'uscita mi ha fatto rotolare le palle fin sotto casa mia.
Adesso sono qua, a fissare il mio cugino bastardo e la mia ex stronza intenti a sorridermi in modo inquietante.
Quella faccia da schiaffi di mio cugino allarga le braccia e mi viene incontro come se fosse il cugino dell'anno, quando è solo il bastardo dell'universo.

"Ma bentornato, cugino!" esclama a pochi passi da me.

"Prova ad abbracciarmi e ti infilo dentro al motore di un aereo per il Giappone." lo minaccio irrigidendo il mio corpo per la sua vicinanza poco gradita.

Abbassa le braccia sui suoi fianchi, ma il sorriso da schiaffi lo tiene ancora stampato sul suo faccino di merda. "Calmati cugino, non ci scaldiamo."

Finalmente poso il mio sguardo su Jasmine che mi rivolge un sorriso.. sollevato, sembrerebbe. Con me se finalmente riuscisse a respirare. 

Mi fa male sapere che conto ancora molto per lei e per me invece è solo la troia di turno.

Ha le braccia incrociate al petto e il suo sorriso è delicato ma gli occhi dicono altro, implorano aiuto.

Sposto di nuovo la mia attenzione su Christopher "Perché siete qua?" 

Tra tutti quelli che conosco loro sono gli ultimi che mi aspettavo di incontrare qua.

"Ho saputo che oggi tornavi a casuccia e ho deciso di venire a prenderti. Jas ha deciso di farmi compagnia, non è fantastica?" congiunge le mani con un sorriso diabolico.

Jas si stringe ancora di più nelle spalle e abbassa la testa guardando il pavimento lucido dell'aeroporto. 

La trovo molto cambiata: sembra più triste, più timida, indifesa.

Mi viene in mente quel momento in cui mi chiese aiuto, dicendo che Christopher, la persona di merda che mi ritrovo davanti, non la lasciava stare. Mi pregava di aiutarla ma io, incazzatto, rifiutai di aiutarla chiudendole il telefono in faccia. 

Non vorrei che il suo cattivo umore e la sua fragilità sia data proprio da questo fatto. E a pensarci on h ancora parlato, non mi ha ancora chiamato 'tesoro' e non mi è ancora saltata addosso. Se n'è stata semplicemente dietro le spalle di Chris, dentro la sua corazza di fragilità e con lo sguardo basso.
Improvvisamente mi pento di averle chiuso il telefono in faccia quella volta.

"Doveva venire Sam." dico con sguardo duro.

"Oh sì certo" si guarda intorno lui "infatti è qua, sì sì."

Lo prendo a pugni sui denti a questa merda. 

"Non ha potuto, ha delle riprese da fare e so che America aveva un appuntamento dal parrucchiere oggi." dico superandolo dandogli una spallata dirigendomi all'esterno dell'aeroporto.

Supero l'uscita e subito l'aria di Los Angeles invade i miei polmoni ricordandomi quando in realtà casa mi è mancata. E mi ricorda pure che adesso non sono più a Torino, da Alice, dalla mia fidanzata.

Sento immediatamente un vuoto nel petto e mii affretto a prendere il telefono per chiamarla e dirle che sono arrivato.

"Pronto?" risponde al primo squillo con voce disperata, bisognosa di questa chiamata.

"Ehi piccola" la saluto dolcemente. "sono atterrato poco fa."

"Il viaggio è andato bene?"

"Tutto bene, un po' lungo ma.." lascio la frase in sospeso.

Il rumore delle macchine e le voci della gente riempie il vuoto che c'è tra noi. Non una sola parola proviene da lei.

"Tu.. stai bene?" le chiedo con voce delicata.

Sento un fruscio dall'altra parte del telefono. 
"N-no.. non sto bene." la voce le trema.

Rilascio uno sbuffo e mi guardo intorno, alzo lo sguardo sul tramonto. Sfumature rossicce e violacee riempiono la distesa infinita che di norma è azzurra. Solo ora mi pongo la domanda di che ora siano da lei. 

Le quattro del mattino.

"Oddio, Ali, ti ho svegliato? Scusa, non.. non ho pensato all'orario-"

"No tranquillo" mi interrompe "non stavo dormendo. Non riesco." tira su col naso.

Mi fa male sentirla così. Mi uccide.

"Cerca di dormire piccola." le consiglio.

"Non ce la faccio.. io.. io non faccio che pensare all'immenso vuoto che hai lasciato andando via."

Ingoio un groppo che mi si era formato in gola, ma nonostante ciò lo sento ancora là.

"Io.. mi spiace, piccola. Non volevo questo."

"Nessuno lo voleva. Nessuno lo vorrebbe."

Sento suonare un clacson e mi volto da dove proviene il suono. Chris continua a suonare il clacson in attesa che io salga in macchina per tornare a casa.

"Cugino, mi piacerebbe passare un po' di tempo con te, ma sai, ho delle cose da fare! Ho un panino con patate, carne, pomodori, cipolla e insalata che mi aspetta da Burger Fabulous!" si mette a urlare.

Gli faccio un segno con la mano come per dire di aspettare e mi rivolgo ad Alice, rimasta in linea.

"Ehm.. piccola, cerca di non pensare a ciò che verrà, ma pensa a com'era prima, a come sono stati questi tre mesi a dir poco fantastici."

La sua risposta mi giunge dopo secondi di silenzio. "Sì, certo."

"Scusa ma.. adesso, adesso devo andare."

"Sì." mi dice con voce rotta.

Un pugno allo stomaco.

"Cerca di dormire" le ricordo "ti amo."

"Ti amo." dice per poi chiudere la telefonata.

Resto a fissare lo schermo del telefono. Non voglio che si senta così, l'ultima cosa che voglio è che stia male per colpa mia. 

E' brutto separarsi dalla persona che si ama, fisicamente e mentalmente. Ad ora siamo al 'fisicamente', mi chiedo se arriverà anche il 'mentalmente'. A quel punto sì che sarà la nostra fine. Ma fino a quel momento io non m arrendo.

Lei ha detto che non riuscirebbe a reggere una relazione a distanza. Io le mostrerò il contrario. Le dimostrerò che, grazie all'amore, tutto è possibile.

"Sì ma muoviamoci tesoruccio!" mi richiama il pezzo di merda "Ti ho già detto che-"

"Ho capito, arrivo!" urlo di rimando in tono esasperato.

Mi avvio vcerso la macchina al posto del passeggero, affianco a Christopher, mentre Jasmine è ai posti di dietro che guarda fuori dal finestrino con sguardo triste.

Stufo del suo comportamento prendo il telefono e le invio un messaggio.

Messaggio a Jasmine:

Dobbiamo parlare.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora