Chapter 15

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Tra tutte le possibili forme di rottura dell'amicizia tra me e Sara, questa probabilmente è prorpio quella che non mi sarei mai aspettata. E' come avessi buttato la mia intera vita giù da un burrone, come se stesse ancora precipitando, aspettando di toccare il suolo, e quello sarà il colpo finale. Sono ancora con lo stomaco chiuso, é come se avessi un sasso in gola che blocca la bocca dello stomaco, non mangio da giorni ormai, sgranocchio qualcosa ogni tanto. Francesco ce la sta mettendo tutta per tirarmi su il morale, e anche Axl, quando ci sentiamo. Non mi ha più detto nulla di Jasmine, non è successo più nulla, mi ha confermato.

Sono passate tre settimane dall'incontro col professor Sedano sulla panchina, ogni tanto ci parliamo e gli confesso come mi sento. Lui ascolta sempre, come se fosse veramente interessato a ciò che mi succede, e magari lo è. A volte mi chiedo se ha una famiglia che lo aspetta a casa, se ha una moglie da amare e un figlio a cui badare. 

Io e Francesco ci siamo scambiati un paio di baci dall'ultima volta, ha detto che vuole provarci con me, se sono d'accordo. Io gli ho detto che per me andava bene. Ho bisogno di una distrazione che non mi faccia pensare alla rossa.

Sto iniziando a frequentare anche Nicole: è una ragazza molto simpatica e solare, è molto spiritosa e devo dire che sa come farti sentire in imbarazzo.

"... quindi, ricapitolando Alice?" mi chiede il professor Sedano, vedendomi distratta.

Alzo gli occhi dal mio quaderno dei disegni e mi guardo intorno, tutti mi stanno fissando. Nicole si trattiene dalle risate, per colpa della mia espressione, ci scommetto,so che è per questo, visto che più mi guarda più diventa rossa.

"Ehm.." non so che dire.

Fortunatamente la campanella mi salva e in due secondi la classe è già fuori per fare l'intervallo. Prendo i soldi della merenda per il cappuccino e mi avvio verso la porta.

"Alice." mi richiama il professore seduto alla scrivania.

Mi blocco di colpo e alzo gli occhi al cielo per l'imminente ramanzina. Mi volto e mi metto a braccia conserte aspettando che parli.

"Sei distratta ultimamente. Più del solito. Gli altri professori concordano pienamente con me, e ci sembra strano,visto che gli anni scorsi avevi degli ottimi voti e ultimamente stanno calando" dice.

"Non faccia finta di non saperne il motivo solo perchè adesso siamo a scuola. Lei sa come sto e francamente seguire la lezione è l'ultimo dei miei problemi!" rispondo acida.

Lui continua a guarrdarmi con sguardo.. compassionevole?

"Non mi guardi così.." sussurro incazzata.

"in ogni caso.." evita il mio rimprovero "Ho deciso di fare un colloquio con i tuoi genitori, se è possibile entrambi."

"No, entrambi no." dico fredda "Non vedo mio padre dalla prima media, niente papà mi spiace."

"Oh, okay.. mi spia-"

"La smetta!" esclamo "Le ho detto di non dirmi così. Non voglio che lei mi dica 'mi spiace', non me ne faccio nulla!"

"Lui mi guarda, non dice nulla. Solo.. mi guarda... gli starà passando qualcosa in quella capocciona, ma non voglio sapere cosa.

Lascio il professore a guardare il vuoto e vado in salone a fare l'intervallo.

"Ho bisogno di quarantacinque caffè." dico a Nicole mentre ci avviamo alle macchinette.

"Non ho tutti sti soldi da prestarti per quarantacinque caffè, sono mortificata" dice ridacchiando.

Sto iniziando ad odiare tutte quei 'mi dispiace', 'sono mortificato', 'se posso fare qualcosa'. Giuro, mi stanno irritando.

"Che fai oggi?" mi chiede Nicole mentre bevo il mio cappuccino. Niente caffè, fanno schifo a scuola.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora