Chapter 25

586 44 11
                                    

Axl's pov

"Avanti con quelle gambe, ragazzi!" incoraggio i ragazzi a continuare l'esercizio. Passo tra loro, intenti a esercitarsi, grondanti di sudore e col fiato corto, con chiazze bagnate all'altezza delle ascelle e del petto.

"Quanto manca, Axl?" mi chiede uno di loro.

Guardo l'orologio per accettarmi dell'ora, le 17:25.

"Cinque minuti, ragazzi. Non mollate ora!" urlo a tutti.

Continuo a girare tra i ragazzi, immerso nei miei pensieri. Sono tre settimane che cerco di contattare Alice ma non rispondo mai. Né ai messaggi, né alle chiamate. Mi sono comportato male con lei, nascondendole un po' di cose sul mio conto, ma non voglio che pensi che sia una persona totalmente diversa da quella che conosce lei. Chissà che cosa penserà di me e Jasmine.. non le ho mentito sul fatto che ci siamo lasciati, ma continuiamo ad avere rapporti, quello sì. É più forte di me. Io vorrei respingerla, davvero, ma mi piace ancora, e non riesco a starle lontano, dopo tutto questo tempo che siamo stati insieme.. non riuscirei a immaginare la mia vita senza di lei. È una parte di me, è una parte della mia vita. 

Mi pento tantissimo della reazione che ho avuto durante la chiamata su Skype: ho riso. Ho riso di lei. Questo non me lo perdonerò mai. Non so che mi é preso, io le voglio veramente bene, anche lei fa parte della mia routine ormai, ed è da tre settimane che questa routine è stata interrotta dal mio stupido comportamento. Mi tirerei gli schiaffi da solo, se solo fossi capace di farmi del male.

Sento sbattere la porta di entrata e mi giro di colpo. Un ragazzo alto, capelli un po' ricci e biondino, occhi che vanno su un verdognolo, zigomi alti, schiena dritta e spalle larghe. Sì, è proprio mio cugino.

Sam fa la sua entrata in palestra, attirando l'attenzione di un bel po' di ragazze. E' mio cugino, ovvio che attira l'attenzione!

"Bene, ragazzi. Andate a cambiarvi, per oggi abbiamo finito." faccio ritirare i ragazzi.

Mio cugino mi viene incontro, si stampa in faccia il classico sorrisetto di famiglia, quello in cui si vede una fossetta, quello che dice 'mi guardano tutti, fantastico, sono meglio di te'.

Vestito sportivo, con un pantalone della tuta e una maglietta, non fa freddo. Poche persone l'avranno visto vestito così, visto che è in giacca e cravatta oppure l'anno visto con i vestiti di scena del film Hunger Games. Sam Claflin è il miglior cugino che si possa avere, per quanto mi riguarda.

"Cugino!" mi saluta abbracciandomi.

"Sam" ricambio dando una pacca sulla spalla al ricciolino. "Come stai, Finnick?" chiedo chiamandolo col nome del suo personaggio.

"Sto bene" ride "Ti va un caffè, o altro? Andiamo a casa mia." mi chiede.

"Si certo, mi faccio la doccia e andiamo." prendo l'asciugamano e la bottiglietta d'acqua, lasciando Sam lì. Vado nella sala principale e guardo fuori dai muri a vetri, rimango sbalordito. A volte mi dimentico della fama di mio cugino. Fuori dalla palestra ci sono guardie del corpo, con qualche paparazzi che cerca di fare foto. scuoto la testa sbuffando e mi dirigo al piano di sotto, alle docce.

***

Finisco di farmi la doccia e salgo al piano di sopra, trovando mio cugino là, dove l'avevo lasciato. solo che ci sono ragazze della palestra che si stanno facendo la foto con lui, menomale che sono poche... Una volta siamo usciti io e lui, e le ragazze che ci hanno circondati non si riuscivano a contare, così addio uscita tra cugini. Menomale che le guardie erano intervenute sennò non ci saremmo più mossi.

"Allora andiamo?" chiedo interrompendo il 'calendario' di una ragazza con mio cugino.

"Sì certo. Scusate, ragazze, ma adesso devo proprio andare." dice col suo fare gentile. A volte è irritante la sua gentilezza.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora