Chapter 64

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Axl's pov

Mi sento una persona priva di empatia in questo momento: sto pensando a perché Alice non mi risponde quando invece dovrei consolare Jasmine che è in lacrime, seduta sul mio divano e circondata da fazzoletti. Le sto accarezzando la schiena per consolarla. Dovrei dirle che andrà tutto bene, che risolveremo. Invece penso ad Alice. 

Dovrebbe essere un buon segno, no? Sto pensando alla mia ragazza mentre sono con un'altra che lei, in particolare, non sopporta!

No. Sono privo di empatia comunque.

Ero sul mio divano a cercare di chiamare Alice quando sento suonare più e più volte il campanello. Mi sono fiondato alla porta e, senza guardare chi fosse, ho aperto. Jasmine si è buttate tra le mie braccia e io l'ho subito portata sul divano. Mi ha detto di quanto le cose stiano degenerando.

Ieri Christopher le ha tirato uno schiaffo. Se l'è scopata e poi se ne andato, ma prima le ha ricordato di quanto Jasmine potrebbe essere nella merda se non lo ascolta.

Non ce la fa a denunciarlo. Ha troppa paura. Io la devo aiutare.

Alice non mi ha risposto.

Smettila per due secondi!

Le lacrime scendono copiose sul suo viso mentre cerca di parlare tra i singhiozzi. Ha i naso arrossato e gli occhi rossi dal pianto.

"Lo odio.. lo odio.." singhiozza con voce stanca.

"Devi farti forza, Jas, e andare dalla polizia. Non può continuare così per sempre. Anzi, dovevi andare sin dal primo istante!" la rimprovero.

Si soffia il naso con l'ennesimo fazzoletto e mi guarda. I suoi occhi mi uccidono.
Ha il trucco sbavato, gli occhi di un rosso che non ho mai visto. Si vedono le vene degli occhi e i suoi occhi implorano aiuto.

"P-per favore, non ce la faccio da sola, ho troppa paura... q-quel pazzo mi controlla ogni minuto di ogni giorno, non posso andare! Gli ho dovuto dire che venivo qua, sennò non la finiva di chiedermelo. Quando.. quando sono entrata in macchina ho iniziato a piangere e-e on ho più smesso." fa una pausa in cui si asciuga le lacrime e poi ricomincia a parlare. "Axl, lo so che ciò che ti ho fatto non.. non è stato proprio carino ma-"

Faccio un verso di disapprovazione. 'Carino' non è l'aggettivo giusto.

"Sì, hai ragione, ho fatto qualcosa di orribile e.. ti fa sentire meglio se ti dico che mi sento troia e che mi dispiace davvero, più di qualunque altra cosa al mondo? Non mi sono mai sentita così dispiaciuta." tira sul col naso. I suoi occhi implorano perdono.

Non dico niente e continuo a guardarla privo di emozioni. 

Ha tirato fuori proprio l'argomento sbagliato. Quando ripenso a quel periodo mi viene solo da prendere a calci e pugni chiunque mi si pone davanti.

"Però Axl, no ti chiedo di.. perdonarmi, anche se mi piacerebbe tanto ma.. ti chiedo di metterlo da parte.. sono pur sempre un essere umano."

La rabbia nei suoi confronti torna più selvaggia che mai. "Ho sofferto tanto." ringhio.

"Perché io non sto soffrendo? Io sto provando ci che una donna non dovrebbe mai provare. La violenza. E non ci stai manco guadagnando, perché l'unico che ci guadagna qui è Christopher. Ci ha guadagnato quella volta con te e ci sta guadagnando adesso con me."

Le sue parole mi fanno riflettere. Sì, ha ragione. Io non godo della sua situazione, lei non ha guadagnato della mia. 

L'odio per lei, almeno un po', passa. 

Adesso l'unico che si merita tutto il male di questo mondo è Chris.

Devono sbatterlo dentro. E solo Jasmine lo può rendere possibile, la posso solo aiutare facendo una piccola parte.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora