Chapter 41

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Nicole è qui, davanti a me, pronta a parlarle per l'ultima volta. Sono sicura che dopo oggi non mi parlerà più, sarà l'ultima volta l'ultima volta che la vedo anche. Domani si trasferisce, e oggi dobbiamo dirci addio, anche se lei ne farebbe a meno, ma io ho bisogno di salutarla, ho bisogno sentirla un'ultima volta. Mi guarda, per niente vogliosa di essere qui, come se l'avessi forzata a venire qua. Mi guarda con gli occhi pieni di profondo odio.

Sì, mi odia, ne sono consapevole, anche se non me l'ha detto. Ma i suoi occhi dicono tutto.

"Dobbiamo restare qua a guardarci negli occhi o hai voglia di parlare?" dice fredda incrociando le braccia al petto

Ripenso alle parole del professore: deve scaricare la colpa su qualcuno. Me lo ripeto in mente prima di aprire bocca, cercando di pensarla così.

"Perché fai così con me?"

"Devo ricordarti il motivo? Penso che tu lo sappia."

"Pensi che sarebbe cambiato qualcosa se solo te lo avessi detto?"

"Certo." è convinta di ciò che ha detto

"Avresti trovato la soluzione, davvero? Glielo avresti impedito?" 

"Non ci vuole una laurea per capire ciò che stava succedendo!"

"Non volevo pensarlo, okay?" esclamo "Non volevo immaginare la mia amica di nuovo in quelle condizioni. Andava bene tutto, ma non questo. Scacciavo via quel pensiero ogni volta che mi tornava in mente."

"Hai sbagliato, Ali, perché la tua amica è morta. La tua migliore amica!"

"Non era anche la tua?" chiedo arrabbiata

"Sì che lo era." 

"Allora perché fai così, Nicole? Perché ti chiudi?"

"Non ho intenzione di aprirmi con te. Specialmente con te." me lo dice con l'odio negli occhi, uno sguardo omicida, capace di farti morire dentro. Mi salgono le lacrime agli occhi ma le ricaccio dentro.

"Non puoi fare veramente così.." scuoto la testa. "Non puoi pensare veramente che sia colpa mia se è morta."

Sposta lo sguardo per terra, seria come prima. "E' anche colpa tua.."

Non vuole cedere. Non vuole dire come stanno veramente le cose, ormai si è creata la sua ragione è non ha intenzione di distruggerla. Sto cercando di abbattere il suo muro, ma non cede. 

Ripenso in breve a ciò che è successo fin'ora.

Axl, Simone e Francesco, la droga, Nicole, l'overdose, Davide, l'uscita dall'ospedale, l'amicizia, l'amore tra Simone e Sara ma non detto a parole, i soldi, Francesco e Sara, il sogno, l'overdose, la morte, il funerale, Nicole..

Adesso basta. Mi sono stancata. Mi sono stancata di piangere sempre, di avere dispiaceri, di essere incolpata di qualcosa che non ho fatto. Mi sono stancata di subire. 

La guardo dritta negli occhi, sguardo duro ma allo stesso tempo rassegnato. "Sai una cosa, Nicole? Vaffanculo."

Sembra sbalordita dal mio improvviso cambio d'umore e dal mio 'vaffanculo', ma deve accettarlo, perché è esattamente ciò che avevo bisogno di dire. "Che cosa?"

"Ho detto vaffanculo! Esatto, vaffanculo a te, vaffanculo a Francesco, vaffanculo alla droga, vaffanculo al professore vaffanculo a Simone, vaffanculo all'amicizia, vaffanculo all'ospedale e vaffanculo a me! Perché sono stanca, sono stanca di tutto ciò che è accaduto, e sono stanca di questo!" dico indicandoci. "Ti trasferisci? Bene, ciao ciao e buona vita, non voglio avere più niente  che fare con gente come te e con ciò che è accaduto. Meglio soli che male accompagnati no? Addio." finisco di sfogarmi per poi voltarle le spalle e tornare a casa, dove scoppio in un pianto liberatorio.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora