Chapter 50

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Axl's pov

Parcheggio l'orribile auto noleggiata nel parcheggio del piccolo edificio, vecchio e grigio, in una fiancata, sotto la finestra della cucina del mio appartamento, manca qualche mattonella, anche sulle altre fiancate, nel parcheggio inizia a riempirsi di costruttori giorno per giorno e spero rimettano tutto a posto. Scendo dalla macchina, seguito da Alice che tiene in spalla la sua borsa da spiaggia usata però per andare in piscina. 
Sento ancora il suo sapore sulle mie labbra lo rifarei altre mille volte, e il pensiero di lei che dorme da me non mi fa stare proprio tranquillo, non per me ma per lei, potrei saltare addosso da un momento all'altro dopo quel bacio. Apro la porta e saliamo le scale in un silenzio imbarazzante. 
Non posso credere di averle detto che.. bhe, quello. Se ci penso cado dell'imbarazzo pi totale, quindi cerco di pensare ad altro mentre apro la porta di casa e entriamo. Non è molto grande, appena entri c'è il piccolo soggiorno, un divano con due poltrone ai lati di esso, in mezzo c'è un tavolino di legno, tutto di fronte alla TV poggiata su un piccolo mobile  di legno anch'esso. A sinistra del divano c'è una piccola porta che porta a sua volta a una piccola cucina, a malapena c'è spazio per passare. Dietro il divano c'è il corridoio, a destra si trova il bagno, non molto grande, a sinistra la camera degli ospiti e infondo al corridoio si trova camera mia, la stanza più grande.

Alice appoggia la borsa sul divano e si guarda intorno con sguardo circospetto. "Vieni, ti mostro la casa" dico appoggiando la mia mano sulla sua schiena, la sento irrigidirsi e a me scappa un sorriso. 

Le mostro la casa con tale silenzio in sottofondo da fare paura, mi piace il fatto che è una zona  tranquilla, ho scelto molto bene. Bravo Ross.

"Questa è la camera degli ospiti" dico mostrandogliela con una mano, l'altra è sempre sulla sua schiena, non ha mosso un muscolo, sempre rigida. "dormivi qua, sempre se per te va bene, sennò non c'è problema, ci dormo io, non devi fare altro che chiedere e io-"

"Axl," mi interrompe parlando, finalmente "va bene, sta tranquillo. Hai solo... hai solo un pigiama?" chiede con un filo di imbarazzo.

Un pigiama? Non lo metto neanche, i solito uso la tuta dormendo a petto nudo. "Ti potrei dare una mia maglia e un pantaloncino, tanto ti arriverebbe comunque alle caviglie" la prendo in giro.

"No, solo la maglia, dormo in mutande, se per te va bene" dice entrando in camera.

Smetto di ridere, smetto anche di respirare. Lei in mutande? In casa mia? A cinque metri di distanza? no, non ce la posso fare! 
"Sicura? No perché fa abbastanza freddo la sera e.. e.." cerco di inventare scuse mentre lei mette il telefono a caricare. ".. ti.. ti porti il caricatore dietro?"

"Sempre e comunque" dice abbassandosi fino alla spina, mi abbasso anche io un po' per vedere meglio il suo lato B.

Ma cosa sto facendo? 

Mi tiro su e scuoto la testa come per riprendermi, sbuffo spazientito di me stesso "Vado a farmi la doccia, vuoi andare prima tu?" 

Si stira i pantaloncini con le mani e mi guarda, sul suo bel viso appare uno splendido sorriso. 
Come può un semplice sorriso farmi sentire in paradiso?

"No va' prima tu".

"Okay, ehm.. se ti serve da vestire vai in camera mia e guarda nei cassetti. Vado" dico svignandomela in bagno.

Ma perché sono così nervoso?
Credo per tutto.
Il bacio, i successivi, l'episodio al ristorante. Dovremmo parlare, sì. Ma prima la doccia.

Alice's pov

Sento lo scrosciare dell'acqua e butto fuori tutta l'aria che ho in corpo, rilasso le spalle, i muscoli facciali, tutto. Ricado sul morbido materasso e chiudo gli occhi. Calma Alice. Anche lui si è accorto della tensione, non sono l'unica. 
Mi pento ti aver accettato il suo invito a dormire qua, dovevo rimanere a casa, a quest'ora l'imbarazzo non c'era, si sarebbe dissolto la sera per poi essere meno imbarazzante il giorno dopo.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora