Chapter 27

590 34 9
                                    

Alice's pov

"I miei figli, che non sanno di giocare su un cimitero. Peeta dice che andrà tutto bene. Io ho lui e lui ha me. E abbiamo il libro. Possiamo fare sì che i nostri figli capiscano ogni cosa in un modo che li renderà più coraggiosi. Ma un giorno dovrò spiegare i miei incubi. Perché sono venuti. E perché non se ne andranno mai del tutto. Dirò loro come li supero. Dirò loro che, nelle mattine brutte, mi sembra impossibile trarre piacere da qualcosa perché temo che possano portarmelo via. E che in quei momenti faccio mentalmente un elenco di ogni atto di bontà che ho visto fare. E' come un gioco. Ripetitivo. Persino un po' noioso, dopo più di vent'anni. Ma esistono giochi molto peggiori a cui giocare."

Chiudo il libro di colpo e il suono rimbomba per tutta la casa. L'odore delle pagine mi arriva alle narici e la ispiro. Una delle poche cose che riesce a calmarmi. L'odore delle pagine dei libri. Una delle poche cose che mi piace fare veramente: leggere. Anche per tutto il giorno ma i libri sono un'alternativa al mondo reale, un'alternativa molto piacevole da cui difficilmente ci stacchiamo. Attraverso i libri viviamo mille avventure, mille vite. Viviamo l'amore, l'azione, i gialli, i fantasy e molti altri. Potrai dire di provare veramente dolore quando muore un personaggio di un libro, potrai dire di esserci stata, quando Katniss ha scoccato la freccia verso la Coin, potrai dire di aver odiato una persona tanto quanto l'ha odiata la protagonista. Potrai dire di esserti innamorata, di aver viaggiato, di aver sfiorato la morte, attraverso quelle pagine. E quando un libro finisce.. e lì, che un pezzetto di te si stacca per rimanere per sempre dentro quelle pagine.

Non so di preciso quando questa mia passione è nata, non so dirlo di preciso. Ma ringrazio quel giorno, anzi, benedico quel giorno. Ogni volta che entro in una libreria, un senso di pace mi avvolge e l'emozione mi travolge. C'è sempre l'imbarazzo della scelta su che libro prendere ma se potessi prenderei tutto il negozio. Uno dei miei sogni, anche se banale, e andare a lavorare in una libreria. a contatto con ciò che ti piace. Non c'è niente di meglio: alzarti il mattino col sorriso stampato in faccia, avendo la consapevolezza di alzarti e andare a fare ciò che ti piace di più.

In questo momento, la cosa che mi piacerebbe di più, è avere il mio telefono tra le mani e avere il mio computer a casa, invece di averlo al centro assistenza. Già, ha un virus. O come direbbe mia nonna è malato. Lo stavo usando tranquillamente fino a quando ha iniziato ad aprirsi una pagina dopo l'altra, senza che io toccassi qualcosa e sono apparsi ehm.. siti porno. Cose che io non guardo. In quel momento era pure entrata mia madre in stanza. Il resto si può immaginare.

Di conseguenza non ho potuto controllare se Axl mi cercasse o meno. Penso prorio di no, visto che mi ha apertamente riso in faccia non difendendomi neanche. sono passate tre settimane. Sì. Ancora ci penso. Tutti momenti. Non ne posso fare a meno. Le parole di Jasmine continuano a tornarmi alla mente e continuo a ripetermi che sono stata una stupida se pensavo veramente che Axl si potesse fidare di me ed essere mio amico. Ma Jasmine non so perché, è sempre la priorità. Cosa sarebbe successo se non fosse intervenuta? Per quanto questa falsa sarebbe andata avanti? Quando ha detto di non aver mai parlato di me mi sono sentita nascosta. Senza importanza, come un passatempo mattutino. E se fossero entrambi davanti a me, li prenderei a schiaffi finché ne avrò le forze. Ma purtroppo sono dall'altra parte del mondo, quindi mi devo accontentare di picchiarli mentalmente o nei miei sogni. 

Vengo interrotta dal campanello e torno nel mondo reale. Mi accorgo solo ora di stringere il libro tra le mani. Allento un po' la presa e mi accorgo di aver fatto una piega al libro. Sbuffo e mi alzo subito dal divano per andare ad aprire la porta, prima che suonino di nuovo. Guardo dallo spioncino e spalanco la bocca dallo stupore.

Che ci fa qua? Ancora?

Faccio finta di non essere in casa? Sì, forse è meglio.

Mi allontano dalla porta come niente fosse e mi dirigo verso camera mia, ma..

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora