Chapter 59

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Alice's pov

"My asylum, my asylum-
Is in your arms.."
la voce di Zara Larsson sulle note di Uncover mi suona nelle orecchie mentre percorro lo stesso percorso di ieri, dell'altro ieri e dell'altro ieri in tutta corsa.

La maglia a maniche corte e i pantaloncini evitano che io suda come un maiale, e la coda alta evita che i capelli mi diano fastidio durante la corsa.

Mi sono chiesta: perché non fare ciò che facevo ancor prima che Axl venisse a Torino?
Così mi sono preparata e sono scesa al parco a fare jogging per distrarmi.

Se prima il problema era il fatto che sara non c'è più - e il dolore è ancora presente - adesso il problema è che Axl è tornato a casa sua.

'Cerca di dormire' mi aveva detto. Come se fosse facile. Ho delle occhiaie allucinanti che nascondo col trucco.

Parte una canzone di Eminem e, a ritmo di musica, accelero il passo anche io. Le cuffiette annullano i rumori circostanti, l'unica cosa che sento sono la musica e il mio respiro pesante.

Il caldo di Settembre picchia sulla mia testa mentre giro a destra verso una viuzza piena di alberi e cespugli con fiori. L'odore di essi mi investe appena li passo affianco dandomi un leggero fastidio a causa dei tanti profumi messi assieme, mi impongo di andare più veloce per superare quel pezzo di percorso.

Appena Axl mi ha chiamata, quando è atterrato a Los Angeles, mi sono sentita distrutta, mai come in quel momento. Fino alla fine ho sperato in una scena come quella nei film: lui che cambia idea e non parte più mandando a puttane il suo futuro per la sua dolce amata. Ma solo quando l'aereo è decollato mi sono data della stupida e ho liberato le lacrime che minacciavano di uscire. Andando via si è portato dietro la parte più importante di me, la forza di andare avanti.

Axl per me è tutto ormai. L'unica persona che amo. L'unica che riesce a farmi sentire speciale. L'unica che riesce a farmi sentire in paradiso e subito dopo all'inferno in meno di dieci secondi.

Mi viene voglia di schiaffeggiarmi da sola, ma mi trattengo solo perché c'è gente in giro e richiamerei troppo l'attenzione.

Sapevo che prima o poi sarebbe successo, me lo merito perché sono stata egoista, siamo stati egoisti: abbiamo pensato solo al nostro piacere, ignorando completamente il futuro, questo momento, ciò che mi sta dando la botta finale. Chiudo raramente occhio durante la notte, e tra poco inizia anche la scuola. Mi chiedo come farò a restare sveglia durante le ore scolastiche. In più mangio poco, i necessario. Mi si è chiuso lo stomaco già dal giorno prima che Axl partisse, ma questo non gliel'ho detto.

Inizia a girarmi la testa per lo sforzo e mi fermo alla prima fontana che vedo per bere un goccio d'acqua. Appena l'acqua gelata entra il contatto con la mia bocca un senso di freschezza mi invade e il mio respiro accelerato diminuisce, tornando in breve tempo nella norma.

Mi sento comunque debole, le gambe mi tremano. Mi siedo sulla prima panchina che trovo e decido di sedermi. Prendo un bel respiro.

Ascolto i rumori che mi circondano. Pneumatici al contatto col cemento che sfrecciano nella città, diretti chissà dove. Bambini che urlano, si divertono. Voci di anziane che spettegolano di chissà chi. +

Adulti che parlano di ciò che è successo di recente nella loro vita, dei loro problemi.

In questo momento mi sento stupida: ci sono io che mi dispero per un ragazzo quando invece ci sono problemi più seri.

Sì, ma tu sei innamorata, di Axl.

Il mio primo amore, l'unico che è riuscito a rapirmi il cuore facendolo suo in sedici anni di vita.

Fuck Distance  #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora