Capitolo 1

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Apro di scatto gli occhi ma poi mi tranquillizzo perché sono nel mio letto, a casa mia.

Ormai sveglia mi alzo e inizio a vestirmi, scelgo qualcosa di semplice: un jeans nero, una maglietta bianca e un paio di sneakers del medesimo colore. Mi trucco con eyeliner e mascara, valuto se piastrare i capelli ma poi decido di lasciarli sciolti e mossi.

Scendo a prendere un paio di biscotti per colazione, prendo lo zaino ed esco per andare a scuola.

"Ehi, stronza! Buongiorno" la saluto

"'Giorno, andiamo?"

Quanto è dura la vita di una diciassettenne che abita davanti casa della sua migliore amica eh? Ci siamo conosciute all'asilo e da allora siamo sempre state inseparabili

"Cos'è tutta questa fretta?" la guardo in cerca di una risposta"Nulla, solo che sono ansiosa per il primo giorno e per di più non saremo in classe insieme"

"Alexa stai tranquilla, è il quarto anno che passiamo in quel carcere e comunque ci sono e ci sarò sempre, nonostante adesso siamo in classi diverse" le rispondo

Non siamo più in classe insieme perché l'anno scorso ho tirato i capelli ad una troia che ci provava con il mio ragazzo, attualmente ex e per questo mi hanno cambiato sezione. Sbuffo mentalmente

"Adesso andiamo o faremo tardi veramente" mi dice

La seguo senza dire più nulla.

Appena siamo vicine all'edificio si girano tutti per guardarci, si insomma, non passiamo di certo inosservate, siamo una l'opposto dell'altra. Entriamo e subito ci dirigiamo verso la mia ex classe, la saluto e cerco la mia

Sono le 8 precise, le lezioni dovrebbero iniziare tra cinque minuti, ma nonostante questo la porta è chiusa. Sbuffo e poi busso. Senza nemmeno aspettare l'invito ad entrare, entro e mi dirigo verso un banco libero, per fortuna quello vicino alla finestra. La prof inizia la sua predica e faccio finta di ascoltarla, quando dopo poco, la porta si apre ed entra qualcuno, io guardo sempre fuori, non mi interessa di niente e di nessuno, però ascolto comunque

"Come mai in ritardo?" urla alla persona appena entrata

E io mi domando: perché deve urlare di prima mattina questa cornacchia?

"Beh, prof, avevo da fare.."

Riconosco una voce maschile, un puttaniere, da quello che dice

"Sempre il solito vedo... Vada a sedersi!" e urla... Che cazzo urli ancora?

Non mi accorgo che si è seduto vicino a me fino a quando non mi urta il braccio

"Che cazzo vuoi?" gli dico mentre lo analizzo

Devo ammettere che ha buon gusto, jeans strappati sul ginocchio, maglietta nera da cui si vedono i muscoli, sneakers nere, capelli molto scuri ed occhi azzurri. È un figo pazzesco.

"Ragazza così mi sciupi, vuoi per caso una foto?"

Merda. Mi ha scoperto mentre lo guardavo.

"Zitto va, non ti stavo guardando"

"Si certo come no... Farò finta di crederci. Comunque, mi chiamo Gabriel Wood"

"Avete finito di parlare?! Sto spiegando!" ecco la cornacchia all'attacco...

"Prof glielo dico molto sinceramente, oggi è il primo giorno di scuola e nessuno sta seguendo la sua noiosissima lezione!"

Ho già detto che odio la storia? Ecco, la cornacchia stava spiegando quell'orrenda materia

"Concordo!" dice il tipo

Ma va!? Non c'è nessuno attento.

"Fuori tutti e due!!" urla. Di nuovo.

Almeno mi fa un favore perchè non la sopporto. Cornacchia del cazzo.

Prendo le sigarette, il cellulare ed esco.

Gabriel mi segue.

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