Capitolo 13

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Esco da scuola dopo l'ultima campanella e vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere.

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo.

Corro il più in fretta possibile e intanto chiamo Gabe

Al telefono:

"Gabe non è che mi verresti a prendere in una caffetteria? In questo momento non posso tornare indietro e non posso nemmeno fermarmi"

"Crys dove cazzo sei?"

"Vieni o no? Sono molto occupata a correre in questo momento" gli faccio presente

"Okay arrivo. Dimmi dove ti trovi"

Entro in una caffetteria qualsiasi e gli dico di venirmi a prendere lì

Ormai sono abituata a questo genere di cose, non piango più nemmeno. Nessuno si merita le mie lacrime.

Sono ancora sovrappensiero quando sento il campanellino della porta suonare. Mi giro per vedere chi sta entrando e divento come un pezzo di ghiaccio. Non ancora cazzo!

Pezzo di merda. Ecco la seconda persona che non avrei mai voluto vedere. La seconda merda umana mi ha trovato.

"Guarda guarda chi si rivede. Contenta di rivedermi?"

Fanculo, stronzo. Non gli rispondo, cosa lo fa incazzare

"Brutta zoccola, rispondi!"

"A te? Mi fai ridere sai?"

"E perché ti farei ridere?" chiede stupido

"Perché sei un bastardo che viene a rompermi le ovaie" rispondo seria

"Come siamo cresciute... Sia caratterialmente che fisicamente, vedo.."

"Ma vaffanculo va, bastardo"

Ho già detto che il mio EX patrigno è un bastardo?

Carica il braccio per darmi uno schiaffo ma lo intercetto e mi sposto. Ci riprova ma gli tiro un pugno sul naso che comincia a sanguinare. Infoiata comincio a picchiarlo forte, con tutta la forza che ho. Figlio di puttana

"Crys, Crys! Cazzo! Fermati. Così lo ammazzi!"

questo l'obiettivo" ribatto

"Non fare la cretina e lascialo perdere."

Non so nemmeno con chi sto parlando ma non ho il tempo di controllare dato che sto picchiando a sangue questo bastardo.

Sento tirarmi via e qualcosa di umido posarsi sulla mia bocca, è qualcosa di morbido. Riconosco subito le labbra di Gabe, mi sta salvando.

Gabe. La mia salvezza.

Mi prende in braccio e da lì scoppio. Piango talmente forte che mi bruciano gli occhi

"Wow, per essere una ragazza picchi forte. Cristo Santo, se me lo avessi detto prima avremmo fatto qualcosa di più selvaggio"

Mi asciugo gli occhi per quel che posso, controllo la voce e parlo al bastardo

"Figlio di troia. Mi hai scassato le palle e per tua informazione ho fatto boxe. Appena mi vedi ti conviene girare dall'altra parte. ADDIO"

Detto questo mi ri-arrampico come un koala su Gabe che mi prende e mi porta verso la macchina. Nel breve tratto, però scoppio a piangere

"No aspetta, fammi scendere. Mi devo calmare e sarebbe fantastico se tu avessi delle salviette"

"Porta quel tuo bel culo sul sedile, nel vano della portiera trovi le salviette"

"Ma sai che sei da sposare?"

"Sì si lo so che sono un figo ma mi devi ancora spiegare un paio di cose" dice

"Un gran figo. Ti spiegherò tutto ma prima mi porti al mare e a prendere un gelato?"

"Siamo in pieno dicembre e tu vuoi un gelato?" mi chiede ridendo

"Ma scusa per chi mi hai preso? Ovvio."

"Okay, okay andiamo"

Siamo nella gelateria che si trova sulla spiaggia

"Ah Crys, vai a prendere la coperta che c'è in macchina? L'ho dimenticata"

"Okay, sai come voglio il gelato?"

"Ma per chi mi hai preso? Ovvio" mi prende in giro

"Va bene, va bene. Ci vediamo al solito posto"

Vado a prendere la coperta, la stendo e poi mi sdraio sopra. Cerco di rilassarmi un attimo ma poi sento che Gabe mi chiama

"Crys ti muovi a prendere il tuo gelato? Capisco che siamo a dicembre ma si scioglie comunque!"

"Ma che cazzo dici?!" chiedo ridendo

Prendo il gelato e noto che ha azzeccato i gusti, compresa la panna sopra.

La cosa strana è che non la mangio spesso; solo quando sono triste o pensierosa e poco ma sicuro, non gli avevo detto che la volevo.

"Adesso mi dici chi cazzo ti ha detto che volevo la panna? Non mi sembra di avertelo detto"

"Sei incazzata? Ti ho fatto un favore, mi sembra"

"È di vitale importanza perché o ti ho detto che la volevo e non me ne sono accorta o leggi nella mente."

"Un giorno mi sembra di averti detto che quando mi interessa qualcosa sto molto attento ai particolari. Se non sbaglio, la panna, la mangi solo quando sei triste o sei pensierosa."

Oh cazzo, ha veramente detto che gli interesso?

Cazzo, ma sei sorda?

Vocina rompipalle, ho sentito!

"Non sbagli ma come fai a sapere che sono triste o pensierosa?"

"Vedo che non mi ascolti! Cos'ho detto 3 secondi fa?"

"Che stai attento ai pa..."

"Che se mi interessa qualcosa sto attento ai particolari. A come si comporta una persona e tu, quando guardi il vuoto, sei triste. Quando ti gratti la mano sei pensierosa. Sbaglio?"

Sono senza parole. Lui mi vede. Non mi guarda soltanto. Fa caso a tutte le cose che dico e a tutti i miei comportamenti.

"Sei senza parole?" mi chiede sorridendo

"Non me l'aspettavo"

Finiamo di mangiare il gelato in silenzio

"Ti va di raccontarmi di oggi e delle cose che non mi hai ancora detto?" chiede dopo un po'

"Prima voglio un bacio"

Ci baciamo e poi mi incita con lo sguardo a parlare

"Okay, partiamo dal principio..."

Prendo un bel respiro, butto fuori l'aria e inizio a raccontare.

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