Capitolo 34

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P.o.v Crystal

Ho sentito tutto.

Mi fa male che pensi queste cose, ma in fondo è vero.

Da quando è partito ho guardato un po' i social e ho trovato una frase:

"Le cose del passato lasciale nel passato; vivi il presente e non pensare al futuro"

Questa frase mi ha fatto riflettere. Chi mi dice che tutti questi viaggi non siano stati fatti così, senza motivo?

Chi mi dice che non mi tradisce?

Con queste domande ancora in testa, mi avvicino a Gabe

"Possiamo parlare?"

"Sì, andiamo in un posto però"

"Ciao ragazzi, ci vediamo più tardi"

Non so dove mi voglia portare, ma credo un posto tranquillo per parlare con calma.

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Arriviamo al mare, di fronte c'è la gelateria, faccio gli occhi dolci a Gabe e spero capisca cosa voglio..

"Ma tu non ti sazi mai?"

"Siamo ad Agosto e fa caldo, dovrò rinfrescarmi in qualche modo.."

"Va bene, andiamo a prendere questo gelato"

Preso il gelato, prendiamo anche la coperta dal baule della macchina e andiamo sulla spiaggia

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"Mi mancava la tua macchina"

"Non era mica di entrambi?"

"Non lo so. Sono confusa, ho talmente tante domande senza risposta che non hai idea"

"Lo so, ti devo tante spiegazioni"

"Direi di sì, anche perché fra meno di 4 mesi partorisco e ho bisogno di certezze"

"Una ce l'avrai sempre. Me"

Non rispondo, non saprei che dire...

"Dubiti anche di questo?"

"Come posso non farlo? In questi quattro mesi sono stata di merda. Ogni volta che sentivo la bambina scalciare mi venivi in mente tu che non l'hai mai sentita, ogni volta che andavo a dormire mi venivi in mente tu, in ogni cosa che facevo, c'eri tu. In qualsiasi cosa io facessi. Piangevo ogni notte. Ogni tanto saltavo anche i pasti, per fortuna c'era Alexa.

Non voglio più sentirmi così. Mai più."

"Lo so, cazzo. Sono stato male anch'io, ma in confronto a te, devo ammetterlo è nulla anche perché tu sei incinta. Ti pensavo anch'io. Quando dormivo, ti sognavo sempre, quando mangiavo mi incantavo a pensare a cosa stessi facendo. Volevo chiamarti più volte, ma mi sentivo in colpa. Ti ho lasciato da sola nel momento in cui avevi più bisogno di me. Abbiamo perso un maschietto. Non posso sapere quanto tu abbia sofferto, anche perché il legame madre-figlio è una cosa speciale e posso solo immaginare quello che hai provato. So solo che volevi un maschietto così che assomigliasse a me, lo volevi più di ogni altra cosa e mi pento tantissimo di averti lasciato da sola. Mi dispiace da morire. In questi quattro mesi che sono stato lontano, ho capito che in realtà tutti quegli sbattimenti a destra e a manca, non servivano un cazzo. Ero tranquillo con te, ma da quale cazzone sono, ho voluto complicarmi la vita.

Mi dispiace."

"È tardi. Sono confusa, devo pensarci"

"Non farlo. Non buttare tutto all'aria"

"Mi hai tradito?"

"Non pensarlo nemmeno per scherzo"

"Mi ami ancora?"

"Certo che sì. Tu?"

"Va bene, ti credo. Hai 4 mesi per risolvere TUTTO" calco la parola 'tutto' perché intendo veramente tutto

"Tutto tutto?"

"Tutto tutto."

"Okay, ce la farò."

"Lo spero, anche perché dovrai esserci al parto o giuro che non metto il tuo cognome"

Annuisce


P.o.v Gabriel

Saliamo in macchina e so dove portarla, non la porterò a casa, anche perché voglio la risposta alla mia domanda. Ho fatto finta di nulla, ma non mi scappa più.

In questo posto non l'avevo mai portata. So che le piacerà..

"Ma dove stiamo andando?"

"Sorpresa Baby!"

"Oddio! Ancora con quel nomignolo?!" ride

"Non ti piace?"

"Sinceramente? No."

"Siamo arrivati" dico

La faccio scendere dalla macchina, prendo la coperta e la stendo sul prato, da qui si vede tutta Los Angeles, non credo ci sia mai stata.

"Wow!"

"Già, vieni che ti aiuto a sederti"

Dopo che l'ho aiutata, mi siedo anch'io e mi sdraio in modo da vedere il cielo

"Gabe! Gabe!"

"Che c'è?"

Mi prende la mano e la mette sul suo pancione, la bambina sta scalciando!

"Oh cazzo!" sto piangendo

"Sei contento almeno?"

"Molto, ma lo sarei di più se.."

"Se..."

Mi avvicino e la bacio, mi sono mancate le sue labbra.

Quando non abbiamo più fiato, mi stacco e la guardo negli occhi, stiamo ansimando entrambi

"Ecco come, ma non hai risposto alla mia domanda."

"Quale?"

"Mi ami ancora?" chiedo

"Credi che se non ti amassi, ti avrei lasciato baciarmi? Credo che se non ti amassi più, farei questo?" dice baciandomi ancora

Le accarezzo la schiena, tirando leggermente su la maglietta, aspetto che mi fermi, ma non lo fa, vuole vedere fino a dove mi spingo.

La guardo negli occhi per chiederle se posso continuare, annuisce. Le tolgo la maglietta.

Dopo la toglie anche a me e l'abbraccio.

Mi basta questo contatto petto contro petto/pancione

"Non voglio fare altro, anche perché tu non sei pronta, mi devo ri-guadagnare la tua fiducia e diciamocelo, preferisco così"

"Nonostante tutto, mi sei mancato"

"Lo so, Nana, lo so."

Restiamo abbracciati ancora un po', poi ci rivestiamo e la porto a casa.


P.o.v Crystal

Arriviamo sotto casa mia e so per certo che lui tornerà a casa sua, ma in fondo è meglio così.

"Vieni dentro?"

"Tu vuoi che io venga dentro?"

"Oh minchia, non te lo avrei chiesto no?"

"Scusa, mi ero dimenticato dei tuoi sbalzi di umore da donna incinta, arrivo"

Entriamo in casa e salgo di sopra, mi butto sul letto, stando attenta al pancione, poi prendo il cuscino di Gabe e me lo metto sul petto

"Perché non usi il Gabriel in carne ed ossa piuttosto che un cuscino?"

"Uhm.. Si potrebbe fare, muoviti però, ho sonno"

Dopo che si è sdraiato e mi ha abbracciato, mi addormento, per la prima volta in 4 mesi senza nessun incubo e senza svegliarmi nel bel mezzo della notte

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