13

118 4 1
                                    

La musica rimbomba nel ristorante dell'hotel dove stiamo festeggiando il compleanno di Alice e dove ha prenotato delle stanze per gli invitati. Le luci sono basse con i miei amici ci stiamo divertendo tantissimo. So di essere un po' su di giri dopo quello che è successo nell'androne del bagno, aggiungiamo un paio di drink alcolici che sono prontamente serviti da Betty e la mia parte logica è svanita.

Sento l'alcool scorrere nelle mie vene e la musica che mi travolge. Non sono una grande ballerina ma mi faccio trasportare dalla musica.

Non permetterò al mio cervello di annalizzare in questo momento il perché, dopo tanto tempo, Cesare sia sbucato da chissá dove. Ne tanto meno farmi domande sul perché non mi abbia dimenticato nonostante abbia una famiglia...non voglio entrarci in quella parte buia della mia mente, dove ci sono tante domande a cui non ho voluto rispondere per tutto questo tempo. Non voglio rovinarmi questo angolo di purgatario che mi sono guadagnata con tanta fatica. Vivo in un costante intorpidimento dei sentimenti dove inferno e paradiso non ne fanno parte. Per salvaguardare quel cipiglio di lucidità e non sprofondare nella pazzia più totale.

Devo fare violenza su me stessa e obbligare il mio cervello di andare in stand by almeno stasera. Rimuginare non mi fa bene...

Mentre mi dimeno, canto a squarciagola la canzone, la pista ormai è diventata da discoteca, mi sto rilassando ma il mio cervello chiede più alcool per non pensare. Con passo incerto, almeno per me, la stanza ondeggia, le luci sono intermittenti, sento di aver bevuto troppo ma non mi arrendo e raggiungo il bar.

"Tequila, por favor" mo' lo spagnolo che c'azzecca? ok divento poliglotta con l'alcool in corpo, a saperlo prima mi risparmiavo gli stage all'estero...appoggio i gomiti al bancone e affondo le mani sui capelli.

Cesare...qui? Chi l'avrebbe mai detto? Forse è ancora innamorato di me? Mi ama ancora? Il suo tocco è amagliante e a quanto pare il mio corpo non ha dimenticato, ha reagito subito alle sue carezze.

"Principessa lo vedi anche il tuo corpo mi vuole. Perché vuoi privarlo di tanto piacere? Solo io so come fare..." Giá! Me lo diceva sempre quando dopo una litigata voleva far pace.

Sospiro rumorosamente, è vero solo lui sapeva toccarmi. Ha quelle dita affusolate....lunghe...bianche...linde..pulite...Si è sempre preso cura di sè...non ha mai svolto un lavoro duro, che impiegasse il suo corpo...lui ha sempre lavorato di testa... Sapeva far crescere l'aspettativa, la voglia di sè...poi quelle labbra sottili.... Quanto darei per assaggiare di nuovo quelle labbra con accenno di barbetta sul mento...

Sto delirando, ho bisogno di alcool devo smettere di pensare. Batto sul bancone perchè arrivi presto il mio aperitivo. Mi sento toccare, il mio sguardo osserva quella mano che mi sta accarezzando e segue il braccio muscoloso per arrivare al viso.

" Nocciolina, finalmente ti trovo da sola"

" mi stavi per caso guardando?" oddio quant'è bello quella pelle olivastra, e i suoi occhi neri. Mi accarezza le mani e non posso notare la loro ruvidezza. Sono diverse da quelle di Cesare, mi ritrovo a pensare. Mi danno cosí tanta sicurezza. Sono forti, non riesco a smettere di guardare le vene pronunciate come un quadro a bassorilievo. Si! sono un'opera d'arte..

" hai una penna?"

Me la porge, è più forte di me devo disegnare queste mani, prendo un tovagliolo e m'immergo nel mio mondo.

Sento i suoi occhi su di me, ho le guance che vanno a fuoco, ma non riesco a smettere di disegnare le sue mani, le giro e rigiro tocco il palmo. Lui avvicina il suo viso al mio, per guardare meglio quello che sto facendo...

"Ah, però sei brava!"

Alzo lo sguardo su di lui, ho le sue mani dentro le mie. Sono ubriaca, non lo avrei mai fatto da sobria, le appoggio al mio petto. Il cuore mi sta per scoppiare..

"alloggio qui, stanza numero 7, saliamo?" che ho detto? Che ho detto! Non è possibile che veramente lo abbia esplicitamente invitato a venire con me in Camera! Lui alza un sopraciglio...mi lascia le mani...

"Finché non potrò entrare qui..." e indica il mio cuore " non verrò da te, perchè ho la vaga impressione che qui..." e indica la mia mente " è troppo affollato...penso che non ci guadagnerei molto, ti ho vista in bagno prima in intimità con il tuo amante e poi con il tuo ragazzo...non guardarmi cosí...lo so, il tuo amante sta ora uscendo dal ristorante con sua moglie e il bambino..." facendo cenno alla porta " e il tuo ragazzo non ti stacca gli occhi di dosso anche se balla con la gemella, non mi sembra il caso che mi aggiungi alla tua lista, vorrei essere l'unico e non uno dei tanti"

Mi sta dando della poco di buono per caso? Sono rimasta a bocca aperta. Parla Katty digli che non è cosí!ma l'alcool rallenta la mia capacità di pensiero. Visto che non preferisco parola va via lasciandomi di stucco.

Poggio nuovamente la testa sul bancone, la relazione più corta che ho mai avuto.

Raggiungiamo gli altri va, che seratona! Afferrò il mio bicchiere di aperitivo super alcoolico e lo tracanno. Dimentichiamo, andiamo oltre è il mio mantra, da tanto tempo ormai.

la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora