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Sono le 5 del pomeriggio quando finalmente Mi permettono di alzarmi da tavola. Chi l'avrebbe mai detto che dall'unica pentola di sugo, che avevo visto in cucina stamattina, sarebbe diventato un pranzo di 7 portate? Come un prestigiatore Desi aveva dato qualche tocco con la bacchetta magica dentro il cappello a cilindro e riempito la tavola di tante prelibatezze. Dove aveva nascosto tutta quella roba?

Il pranzo è stato fantastico, i nipoti di Dario sono una sagoma, hanno dilettato la compagnia con anneddoti sull'università e sulle uscite con delle ragazze strampalate. I fratelli più grandi di Dario mi facevano domande se ero una professionista di pallacanestro. Avevano assistito alla scena quando con disinvoltura avevo fatto uno scarto e rubato cosí la palla a Dario facendo centro.

"Ero tra i semi professionisti alle superiori"

"E poi? Come mai non hai continuato?"

"Dovevo scegliere tra l'universitá e la palacanestro quindi..."

Con la coda dell'occhio notai che Dario mi stava osservando con ammirazione in quel momento. Ma quello che nessuno sa è che ho dovuto smettere Perchè Cesare era geloso di un mio compagno di squadra ex fidanzatino, lo stesso con cui persi la mia innocenza. A quante cose ho rinunciato per fare felice Cesare? Ho perso il conto...Ti odio per questo!

Mi alzo con cautela, sono davvero piena, mi strofino la pancia per dare un po' di finto sollievo, annotare mentalmente gaviscon stasera quando torno a casa.

"Tesorina è stato di tuo gradimento il pranzo?"

"Tantissimo Signora, ora però la prego posso aiutarla a mettere a posto?"

"Prima di tutto non chiamarmi signora, chiamami Desi come fanno tutti i miei amici, poi non c'è bisogno che mi aiuti qui tutti hanno un compito ben preciso per sparecchiare e poi mica abbiamo finito!"

Il mio sguardo di puro terrore la fa sorridere e aggiunge:

"Cara, io sono abruzzese da noi i pranzi sono cosí, anzi se vai fuori noterai gli uomini che stanno accendendo il fuoco, Perchè devono preparare gli arrosticini cosí i più piccoli ci potranno fare merenda...Dario perchè non fai fare un giro a Katty?" dice ammiccando. Mi sento in totale imbarazzo, non voglio rimanere da sola con lui. Volevo avere un po' più tempo per raccogliere le idee e dirgli in modo maturo che non dovrebbe farsi illussioni su di me. Tutta la sicurezza che ostentavo la sera prima mentre ne parlavo fino allo sfinimento con Antonio Si è dilleguata....

"Io non ti capisco piccola Katty perché vorresti rinunciare a un uomo che sai che ti fará felice..."

"Perchè è Come dice Libertà, devo prima risolvere i miei problemi e poi pensare a una relazione con qualcuno..."

"Non è oro colato quello che dice Libertá lo sai, vero? Sai che penso che non vuoi sacrificarti. Sai quanto sia impegnativa una relazione e Non vuoi metterti in gioco di nuovo"

"Non mi sento pronta devo fare chiarezza nella mia mente!"

Antonio divenne una furia a queste parole era rosso in viso mi stavo spaventando a quello che avrebbe risposto ma sospirò dopo di che si voltò da l'altra parte del divano. Io rimasi seduta a rifflettere fino ad addormentarmi.

Ma Come si fa? Non voglio che la giornata con questa splendida famiglia finisca qui. Desi non scherzava quando ha detto che era una grande famiglia: Dario oltre a Sara aveva altre due sorelle e altri due fratelli. Con una marea di figli e i più grandi sono diventati nonni da poco, poi si sono aggiunti Betty, Mauro Antonio e Destiny la loro sorella che era in zona e non poteva dire di no alla cucina di zia Desi, come la chiamavano loro. Erano una bella compagnia allegre, divertente, non sono stata mai messa in imbarazzo, mi sono sentita a mio agio.

Mia mamma non è socievole, solo se è costretta frequenta le cene di lavoro di mio padre. Mai si sognerebbe di organizzare pranzi cosí nonostante abbia posto in casa. Non esiste nel suo vocabolario la parola ospitalitá. Mia sorella fin da piccola quando mangiavamo insieme aveva l'abitudine di tirarmi calci sotto al tavolo per me mangiare era un incubo e quando dormivamo mi tirava i capelli il motivo: mi va di farlo. Da grande le cose non cambiarono molto. Io ero quella che sopportava finché le nostre strade si sono divise andando all'università....intanto che penso Dario mi ha preso la mano, il calore di quella stretta mi avvolge e non riesco a non sorriderli, mi posa un bacio leggero sulla tempia. Oddio Non sono stata mai bisognosa di coccole come in questo momento. È un ragazzo dolce e affettuoso mi fa stare proprio bene. Ma Questo gli basterá? Ha una famiglia grande, ha dei nipoti meravigliosi. Io gli basterò? Si stancherá di stare solo con me, quando vedrá che non ho niente da dare...è meglio parlare, prima che mi affezioni ancora di più. Non voglio che pensi che l'ho preso in giro... Via il dente, via il dolore! Il padre lo vuole felice e con una marea di figli...

"Sei silenziosa Nocciolina, ho una grande famiglia che tende a stancare, lo so!"

"No, Dario non lo dire neanche per scherzo, pagherei oro per avere quello che hai tu!"

"Beh non c'è bisogno d'oro per averlo.." cosí dicendo si avvicina mentre io indietreggio fino a che non trovo il muro. Lui ci appoggia una mano, intrappolandomi con i suoi occhi neri e con l'altra mi accarezza il viso, mi sfiora le labbra con le sue e la mia razionalità va a farsi una passeggiata. Sono in balia della sua dose di dolcezza.

Tra un bacio e un altro mi dice: "lo ...sai... Vederti nella mia cucina è stato... Il più bel regalo della mia vita...eri cosí sexy con quel grembiule... Che ho avuto una visione del nostro futuro...."

No, non va bene cosí...oddio ragione torna da me... Vuole un futuro insieme, parla donna debole che non Sei altro! Urlo dentro di me.

Lui continua la sua dolce tortura di baci. La mia parte ragionevole non esiste più e afferro il suo bel viso Tra le mani e lo accarezzo lieve attirandolo a me.

Che sto facendo? Lo devo allontanare non incoraggiare a continuare...ragiona un attimo Katty! Sono alla disperazione, in guerra contro me stessa. Mi piace da morire.

"Tu...mi...fai...impazzire" dice ancora tra un bacio e l'altro assaporandomi. Nessuno mai è stato cosí delicato, le sue mani forti scivolano come pennellate sulla tela, su e giù per la mia schiena. Non è irruento come lo era Cesare, è paziente, dolcissimo. E io affogo in questa marea di baci e carezze innocenti ma pur sempre bollenti che mi fanno vedere tutti i colori dell'arcobaleno.

Katty ora basta, parla! Prima che sia troppo tardi! Voglio di più! come si fa a smettere? Ora!

"Ehm...Dario ci sono..i tuoi in casa..."

"Mmmh"

"Dario... Dobbiamo....parlare..." Quanto sei autorevole, complimenti!

la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora