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L'anno scorso per un stage ero andata in Canada, un'esperienza unica per allargare i miei orizzonti sull'arte. Sono una pittrice e scultrice, amo conoscere luoghi nuovi da cui traggo ispirazione per i miei lavori.
Nel mio corso c'era un ragazzo Jhonny, é un ragazzo sopra le righe, capelli blu, smalto rosso alle unghie. Uno che del suo corpo ne faceva arte. Si adorava, era molto fanatico egocentrico, per questo tra di noi c'è stato subito un feeling.
Non ero innamorata, ma mi facevo trascinare lungo le vie di Toronto alla ricerca e alla assimilazione del bello che possiede questa città.
Sinceramente abbagliata da lui, non mi guardavo molto intorno, questa città non ha nulla di antico, molto moderna per i miei gusti. Ma il tempo passato insieme mi ha insegnato molto a capire i miei limiti.
Jhonny é quel tipo di persona che non si fa sfuggire nessuna occasione, lo invidiavo per questo. Ecco perché quando mi ha detto che sarebbe venuto in Italia a conoscere i miei l'ho presa sul ridere. Sapevo che per lui ero stata solo un fuoco di paglia. Nessun contatto fisico, ma lá dove non arriva il corpo lo compensa la parola infatti al mio rientro in Italia ci siamo sentiti per skype. Era bravo a coinvolgerti, a sentirti unica, desiderata, per questo ci sono rimasta male quando ho visto le foto del fidanzamento su Facebook. Anche se non ho creduto alle sue parole essere presa in giro fa male sul serio.
Sono una calamita per questo tipo di persone, quando abbasso la guardia ecco che si prendono gioco della mia vulnerabilità.
" Per lavoro devo avere un tipo di presenza, è questo che mostro nel sito della galleria. Secondo te verrebbero a vedere l'organizzatrice che sembra la brutta copia di un quadro di Botero? In chat, e nella vita multimediale siamo quello che vorremmo essere nella realtà. In chat posso dirti che ti sposo, verró a salvarti come il principe azzurro con la sua bella. Intanto sono dall'altra parte del mondo...."
" lo so Betty hai ragione, ma ci rimani male lo stesso. Perché m'illude anche se non lo vedo non ci credo, ma se lo stessi aspettando, se a quelle bugie io ci avessi creduto? Non sono ingenua ma è il modo che non condivido capisci?"
"tesoro, io ti capisco benissimo, so quanto male può fare sentirsi al settimo cielo e senza muovere un dito trovarsi per terra. Ma ti ripeto non tutti gli uomini sono stronzi!...comunque io ti aspetto, dimmi quando arrivi che ti veniamo a prendere alla stazione. Poi ci dovremmo mettere d'accordo se vuoi esporre i tuoi nuovi lavori..."
" in questo periodo sto lavorando tanto, ho dedicato poco alla mia passione, ma penso che in primavera ci saranno delle sculture pronte per un angolo della tua galleria...ti saluto tesò in bacione!"

Sono una segretaria part time con una paga che mi permette di pagare l'affitto del mio monolocale. Da un anno dalla rottura con Cesare che avevo preso questa decisione, a casa la situazione era terribile, presa di mira da mia mamma, gelosa di me per il rapporto amichevole che avevo con mio padre. Mio padre dal momento che ero nata mi era stato sempre vicino, era il mio confidente, il mio amico, il mio appoggio ma tutte le attenzioni che mi riversava toglievano del tempo al rapporto con mia madre. Lei soffriva per questa perdita e fin da piccola non era mai stata affettuosa con me, anzi più poteva farmi sentire in colpa o rendermi ridicola o controllarmi più la vedevo felice.

Il citofono suona, spezzando il silenzio del mio appartamento. osservo dallo spioncino non poteva capitare in giornata peggiore, ora che il mio appartamento è sottosopra perchè ero stata presa da un raptus di arte e stavo lavorando su tela, avevo tutto il materiale per terra e sui vestiti, odiavo essere interrotta nel mio momento di apoteosi artistica.

Apro la porta, con gli occhiali calati sul naso, entra spedita in casa girandosi in ogni angolo con fare indagatore.

"Caterina apri le finestre, qui puzza di chiuso!" con la vocetta stridula che si ritrova "Caterina, non trovo più il mio maglione rosa" senza neanche chiedere spalanca il mio armadio e rovista dentro

"Mamma per favore, non l'ho preso io"

"Ah no? beh finchè non lo ritrovo io mi prendo questo vestito color smeraldo"lo prende e se ne va

Neanche un "ciao cara come te la passi? "sono rassegnata. squilla il telefono è mio padre.

"Kate amore, appena la strega va in palestra ti riporto il vestito, ti voglio bene tesoro"

"grazie papà, ti voglio bene anch'io"

Menomale che c'è lui altrimenti non saprei che fare, sono stupidaggini ma mi rendono alquanto nervosa.





la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora