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Il mio sguardo cade sulle sue mani, non porta l'anello che vorrá dire? Che si sono lasciati con la stronza? E i figli? Ma ho troppo dolore accumulato per chiederglielo...

"Non stiamo insieme, ok? È finita!"

"Ci devo credere? Se pochi giorni fa stavate mangiando in un ristorante insieme, che pensi che Sono stupida? Nonostante il malessere che ho avuto quella sera sono riuscita a sentire quello che dicevate"

Lui spalanca gli occhi

"Eravamo a cena insieme per riparare, per definire alcune questioni ma non dormiamo nello stesso letto da molto ormai..."

"Non m'interessa! Quelli sono affari tuoi. Sapevi com'era! Quante volte mi sono lamentata con te del suo comportamento nei miei confronti e tu che fai? Vediamo...la metti incinta a un passo dalle nostre nozze! Ecco cosa fai! Convivi con lei mentre la stupida di Caterina ti crede preoccupato per gli esami che stavi preparando...." respira Katty altrimenti lo uccido con le mie stesse mani.

"È troppo profondo il dolore per dimenticare, per perdonare"

"Anche se mi ci vorrá una vita intera riuscirò a farmi perdonare...il tuo cellulare squilla"

"Pronto?" dico brusca

"Evidentemente non è un Buon momento"

"Si, il tempo delle mele è in prima visione stasera!"

"Il tempo delle mele.... Merda! Cesare è davanti a te? Vorrei essere lí per proteggerti"

"Grazie, sei sempre unico! Ti devo lasciare ci sentiamo quando arrivo a casa"

Antonio mi capisce al volo, mi stupisco sempre quanto siamo in sintonia.

"Quel sorriso... Lo sogno la notte! Questa è la mia principessa..."

"Oddio Cesare smettila. Non sono tua!

Urlo contro e alcuni passeggeri che prima del mio acuto facevano finta di non seguire i nostri discorsi si girano di scatto. E io con un cenno del capo bisbiglio le mie scuse.

"Sai quello che non capisco Perchè sia io sempre quello da condannare anche .... Hmmm Valentina ha sbagliato e lei non viene messa al patibolo quanto me"

"Siamo in un luogo pubblico se vuoi uscire vivo da questo treno, ti consiglio di smetterla di parlarne..."

"Caterina voglio una risposta"

"Sai meglio di chiunque altro che tra me e mia sorella Non c'è mai stato un rapporto quindi non l'ho mai cercata per chiarire e non la cercherò mai... Tu mi sei capitato davanti altrimenti per me eri morto e sepolto"

"Non dire cosí... Mi ci vorrá una vita intera per conquistare il tuo perdono ma ci riuscirò, fosse l'ultima cosa che faccio"

Mi sta distruggendo con questi discorsi speriamo che arrivi presto a destinazione questo treno, altrimenti tiro il freno d'emergenza.

Siamo arrivati, Con Uno slancio afferro Il trolley, per fortuna non s'incastra e scivola via tranquillamente e cerco l'uscita. Non Vedo l'ora di arrivare a casa e farmi Uno di quei pianti, sono arrabbiata con me stessa Perchè ho riversato su di lui tutto il mio rancore, dovevo essere più forte e magari anche più decisa e non lasciarmi andare a parole cariche d'odio, non sono una persona vendicativa. Non sono abituata a litigare con la gente, infatti ora mi viene anche da piangere. Devo aspettare di arrivare a casa, non voglio farlo qui alla fermata dell'autobus.

"Caterina dai sali, è mezzanotte..."

Oddio ancora lui? Che vuole? Mi vuole vedere sconfitta ecco cosa vuole... Scende dalla macchina e posa una mano sulla mia spalla

"Ti prego non voglio lasciarti qui al buio"

Posa due dita sul mio mento per alzare il mio sguardo e quando si rende conto del luccichio dei miei occhi di slancio mi abbraccia. Oddio non voglio stare qui. Ho desiderato tanto questo abbraccio in questi 10 anni, non siamo più le stesse persone. Io rimango immobile, impassibile a questa forma d'affetto che accetto volentieri da Antonio, da Betty e ultimamente da Dario...oh Dario cosa ti ho fatto? Ti ho rifiutato per cosa? Per ritrovarmi nelle braccia della persona più sbagliata per me in questo mondo.

Bisbiglia parole che non sento, sono andata come in trans. Come se il mio spirito non abitasse più nel mio corpo. I miei singhiozzi sono forti Non riesco a trattenere una sola lacrima. Sono un fiume in piena.

Mi aiuta ad entrare nella sua macchina, gli indico la strada per arrivare al mio monolocale.

Con un balzo scende dalla macchina, prende il mio trolley e con delicatezza mi aiuta a scendere dalla macchina.

"Ti accompagno"

"Non c'è bisogno vado a me stessa da sempre, ce la faccio da sola"

"Dammi la possibilità di redimermi"

Cosí dicendo mi posa una mano sulla schiena Come per condurmi, sono stanca per litigare anche su questo. C'incamminiamo davanti alla mia porta mi sento strana. È surreale quello che sta accadendo. Entriamo, accendo la luce e lui appoggia Il mio trolley vicino alla porta poi entra e si gira intorno.

Non avrei mai creduto che sarebbe mai successo avere Cesare nel mio appartamento.

"È piccolo....ti rispecchia molto... Il tuo disordine è un marchio di fabbrica" dice alzando un mio calzino dimenticato mentre facevo Il trolley per andare da Betty.

"L'odore di vernice è pungente, so quanto Lo ami....

Il cavalletto giá non può mancare in una casa che sa di te" accarezza la tela...

"Quanto hai viaggiato! Guarda qua sei stata a Toronto! Australia, Svezia... Oddio anche in America! Ricordi che lo volevamo fare per il nostro viaggio di ...."

"Nozze! Ok il tour è finito? Posso stare nel Mio appartamento!"

Sospira forte

"Stavo andando cosí bene, vero? Ma Non posso separare i ricordi, tu sei sempre stata l'unica per me... Sei sempre stata forte e indipendente. Il mio errore è stato di volerti diversa, quella sempre in cerca d'aiuto e ho rovinato tutto soffocandoti con le mie paranoie... Perdonami"

"È tardi, domani devo alzarmi presto" mentre lo dico spalanco la porta. A testa bassa va via quando mi passa a fianco mi bacia su una guancia e mi dice:

"Io ti amo, ti aspetterò".

Chiudo la porta con un tonfo e le mie mani sono giá sul telefono.

" ehi, eccomi" e giù a piangere.


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Vi regalo due capitoli per augurarvi buone vacanze. Appena torno dalle mie aggiorno. Grazie a tutti quelli che mi seguono. Un abbraccio virtuale a tutti.

la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora