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Dall'altoparlante escono note di violino,  in sottofondo il gracchiare di voci distinte si levano sulla sala dove stiamo festeggiando il mio pseudo - fidanzamento. Dario non lo vedo dall'inizio di questa terribile serata che si è trasformata in un arraffa il primo cliente. Ovviamente è diventata una serata d'affari, i migliori soci, clienti e giudici dell'Europa sono qui stasera e io relegata in un tavolo ad osservare la mia vita sfuggirmi dalle mani. Il calice, dalle linee dorate, giurerei che si tratti proprio d'oro, riempito fino all'orlo di champagne, pronto per il brindisi che si terrà fra poco, quando annunceranno il mio fidanzamento, motivo di questo incontro.

Cena d'affari cammufata da festa di fidanzamento veramente.

Al tavolo con me, mia mamma che alla prima portata si è alzata per parlare con un giudice, perché Non sopportava più la compagnia della mia futura suocera, che decanta le Lodi di suo figlio e Pat il padre di Dario mi ricorda ogni secondo che non vede l'ora di avere nipotini. Anche Valentina è scomparsa e mio padre sta dall'altra parte della sala stringendo accordi e facendo patti di alleanza. Le sorelle di Dario mi hanno intratenuta per un po', emozionatissime saltavano e ballavano come se a sposarsi fosse toccato a una di loro. Ho seguito la scia dei festeggiamenti ma non so fino a quando avrò la forza di tenere su questa maschera.

Alice, la mamma di Antonio, in lontananza mi osserva e mi regala sempre i suoi migliori sorrisi mentre parla fitto fitto con Antonio e Betty.

Io faccio inchini, ad ogni persona  che mi si avvicina e mi porge una busta come dono per il nostro nuovo inizio insieme.
Insieme a chi? Se sei sola.

Come sempre del resto...

Una mano più pesante si appoggia alla mia spalla, vorrei che fosse quella di Anto... Ehm Dario...

Neanche con te stessa vuoi essere sincera? Va beh, continua a ignorarmi.

Alzo lo sguardo e il signor Lauren in tutto il suo splendore d'uomo d'affari dal cuore sensibile mi regala il più bel sorriso. Mi alzo di scatto e racchiudo le sue mani nelle mie, in una stretta che non ha bisogno di parole. Il suo sguardo mi penetra sembra che mi voglia leggere dentro, mi fa sentire cosí vulnerabile...

"Selvaggia, ora capisco la tua retticenza nel partire, ma noi spiriti artistici siamo destinati a qualcosa di grande, se ci tagliano le ali soccombiamo. Capisco benissimo che il Canada non è dietro l'angolo ed è difficile lasciare tutto questo alle spalle. Immagino che ne hai parlato col tuo futuro sposo e ne abbiate ampiamente discusso..."

Io? Con chi avrei dovuto discutere? Solo ora realizzo che dal momento che entrerò in Chiesa col vestito più brutto della storia della moda e del Buon gusto, dal momento che indosserò l'anello e dirò di si davanti a Dio e famiglia, tutta la mia vita cambierà per sempre!

Ci stai arrivando finalmente?

"Non ti trattengo oltre mia cara,  ho un volo che partirà fra 2ore circa. Mi sarebbe piacciuto salirci con te e farti scoprire le tue potenzialità. Selvaggia è un nome d'arte che ti calza a pennello mia cara. Non rinunciarci!" cosí dicendo mi bacia entrambe le guance e va via.

Corrigli dietro! Non rimanere imbambolata!

La musica smette e dagli altoparlanti si sentono voci distinte. Un cameriere si sta avvicinando con un microfono e dopo quei suoni assordanti la voce di Dario esce potente su tutta la sala.

"Valentina, facciamolo noi l'impero. È te che voglio!"

Il sipario si apre e sdraiati uno sopra l'altra Dario e Valentina vicino alla torta del fidanzamento.

"Si amore mio..."

Il silenzio di tomba dilaga nella sala, poi un brusio tutti a indicarmi e a sparlare tra loro. Mio padre a correre sul palco, insieme a mia mamma. I genitori di Dario di coprono il viso e Antonio a grandi falcate si sta avvicinando a me.

Un deja-vu, ecco davanti ai miei occhi cosa mi aspetterá dal futuro. Ingannata, manipolata, distrutta. Osservo la scena e non provo niente. Tutto mi è chiaro ora. Alzo una mano verso Antonio per fermare la sua camminata. Alzo Il calice e lo colpisco con una forchetta tanto forte da ricchiamare l'attenzione e distruggerlo. Afferro Il microfono ispiro forte e...

"Ops ho rotto il calice, buonasera signori e Signore ecco a voi..." facendo segno con la mano verso il palco.
"Lo spettacolo della mia vita. Alziamo tutti i nostri calici...FORZA!" urlo e tutti presi forse dal terrore che sto infondendo con la mia presa di posizione lo fanno.

"A Valentina e Dario per una vita piena d'affari, intrighi e... corna!" platealmente mi inchino e faccio un passo indietro.

"Signori e Signore considerato il vostro rango, siete tutti chiamati ad essere i miei testimoni, da tempo che ho preparato dei documenti che non avrei mai pensato di usare ma viste le circostanze.... la sottoscritta rinuncia ufficialmente a questa famiglia, al mio cognome e quindi a questa società. Mi spoglio ufficialmente dei miei averi!"

Antonello, il Papá di Betty e Antonio si avvicina con quei pad dove poter firmare, questa tecnologia ogni tanto è dalla mia parte. Mi bacia sulla fronte.

"È tutto pronto, aspettavo solo che ti decidessi! I documenti sono pronti con il cognome di tua madre. Sei ufficialmente libera!"

Lo ringrazio ed esco a grandi falcate, so cosa devo fare ora. La parola Libertà prende forma nella mia testa e una sensazione di pace mi avvolge.

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Siamo arrivati alla fine. Katty finalmente scopre che per essere felice non ha bisogno di un uomo Ma di una cosa assai preziosa: la libertà.
Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito. Un abbraccio virtuale.

la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora