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Mi stringe cosí forte da togliermi il respiro, trema sembra come se avesse paura di lasciarmi andare.

"Sei tu, ti voglio da sempre!"

Com'è possibile, quella Vi ha parlato d'anni e noi ci siamo conosciuti neanche un mese fa?

Il cuore mi batte all'impazzata. Cerco di voltarmi, ma non me lo permette. Voglio guardarlo in faccia.

"Non ti voltare, resta cosí. Tra le mie braccia, altrimenti perdo il coraggio e ho aspettato troppo per dirti quello che sento per te"

Annuisco, voglio sentire la sua versione.

"Quando ci siamo incontrati al bar non era la prima volta..."

Fin qui c'ero arrivata...

"Facevamo parte dello stesso gruppo esperimentale di pittura... Un raggio di sole, illuminavi la stanza con il tuo entusiasmo"
Oddio! Ma è successo anni fa? Com'è possibile!

"...ti ho vista e ho avuto il classico colpo di fulmine..."

Divento paonazza per la confessione menomale che non mi sta guardando...

"In Spagna davanti al "Guernica" di Picasso, io c'ero. Ascoltavo le tue teorie e ricordo che in quel istante ho pensato: questa me la sposo!"

Sorrido al suo ricordo.

"National Gallery Londra, io c'ero... Ricordo ancora quell'espressione persa e sognante quando sei entrata nella sala dell'impressionisti e hai esclamato con gioia davanti al quadro di Georges Seurat - Bagnanti a Asnières. Sembravi una bambina davanti a un regalo da scartare. Eri da sola ma non osavo avvicinarmi...Non volevo rovinarti quell'esperienza riportandoti alla realtá...sapevo che ti eri lasciata con...Cesare"

Deglutisce a fatica e io cerco di svincolarmi dall'abbraccio. Come fa a sapere che il mio ex si chiama Cesare?

"Come...?"

"Shh calma... Ora ti spiego..."

"Dario lasciami, giuro che mi metto ad urlare, sei un adulto e mi affronti come tale. Voglio guardati."

"Hai ragione, ma continuiamo altrove"

Mi afferra la mano e camminiamo in silenzio. Cosa sa di Cesare? Quanto sa di me? Che gioco sta giocando? Sono immersa in mille domande. Lui si asciuga le lacrime e continua la sua marcia. Arriviamo davanti all'ingresso di un hotel.

"Albergo qui, saliamo ho bisogno di tranquillizzarmi per raccontarti il resto"

Acconsento, sembro un'automa, immersa nei miei pensieri, non do peso a dove stiamo.

Lui mi fa strada, apre la porta della Camera e va a rinfrescarsi in bagno. Mi sento in imbarazzo, mi guardo intorno sembra che sia esplosa la valigia, i panni sono ovunque. È come te Katty!sorrido al pensiero...Mi avvicino al letto prendo un cuscino d'arredamento e lo butto sulla moquette e mi ci siedo sopra.

Lui appare, si appoggia allo stipite della porta, mi osserva, sorride ma non si decide a parlare.

"Come fai a sapere che il mio ex si chiama Cesare?" di tutte le domande che potevi fare, hai fatto la più intelligente, brava Katty, proprio!

"Tu sai che ho una laurea in giurisprudenza, beh Cesare era nel mio gruppo di studio... Dopo i corsi di pittura ho cercato di avvicinarmi ma ero troppo timido, una volta dopo la lezione ti ho seguita e sei arrivata alla mia facoltà, pensavo che se studiavi legge allora ti avrei rivvista più spesso ma eri andata a prendere Cesare. Ho capito che non eri single... Cesare Si riempiva la bocca elogiandoti..."

Chissá che raccontava quel bastardo ..

"Mi interessava tutto quello che raccontava di te, attraverso di lui ti ho conosciuta e amata..."

Amata? Ma Perchè non si è fatto avanti...

"Io c'ero il giorno della tua laurea, eri cosí raggiante... Poi è successo quello che hai sentito durante telefonata con Vi... Credimi ero ubriaco volevo dimenticarti..." dice quasi disperato mentre si avvicina e si siede accanto a me, afferrandomi le mani.

"Sapevo che eri sua...mi sono buttato nella storia con Viola.."

"Viola?" pronuncio quel nome quasi tra me e me.

"Si Vi.... Credimi non era amore... Era ... Niente paragonato a te... Ma lo dovevo a me stesso, dovevo dimenticarti... Poi lei è sparita... Anni dopo incontrai per caso Cesare mi disse che avevate rotto....Il mio amico Mauro Mi propose di andare con lui a Londra, che doveva ritrovarsi lí con la moglie Betty dove stava lavorando con una sua amica che secondo lui, dovevo assolutamente conoscere..."

"Ero io quell'amica..." dico tra me e me.

"Ma io a Londra non ti ho visto!"

"C'ero! L'intenzione nella National Gallery era di parlarti ma preso ancora una volta dalla timidezza non l'ho fatto..."

Questa me la paga Betty, sapeva tutto!

"Volevo averti con me, voglio averti con me. So delle tue piccole manie, che questo disordine che vedi non ti spaventa... amavo guardarti studiare al parco, seduta sotto un albero a piedi nudi...amo il modo in cui ti concentri quando dipingi, amo quando ti perdi nei tuoi ragionamenti guardando un quadro. Quello che dici può sembrare folle ma sono pensieri tuoi ...originali, amo il tuo lasciarti andare coi bambini da sembrare anche tu una di loro..."

Oddio che voglia di baciarlo. Katy lascialo parlare! È dolcissimo!

"So di tua madre, quanto sia stressante...."

"Tu che ne sai di mia madre?"

"Dopo la tua laurea ho assistito senza volerlo a una vostra discussione poi tu hai afferrato il cellulare e hai chiamato Antonio e ti sei sfogata. Volevo essere io il tuo Antonio...

"Perchè ora? Perchè non ti sei fatto avanti anni prima, perchè..."

"Avevo rinunciato a te, ma quando ti ho vista in quel bar... Ho pensato sul serio che aspettavi solo me. E mi sono detto o la va o la spacca! Era il mio momento, anni prima non Mi sarei mai buttato con una frase cosí scontata per rimorchiare...e Tu non mi avresti degnato di uno sguardo... Ero pronto, eri pronta... Io ho sempre voluto solo te. Sei perfetta! Perfetta per me, in ogni cosa che fai...."
Mi accarezza i contorni del viso e i nostri sguardi si incatenano di nuovo, i suoi occhi brillano e io

sto tremando dall'emozione... mi ha aperto il suo cuore ... Lui mi conosce sul serio ma io cosa so di lui?cosa aspetta che faccia? Che faccio ora? La ragione mi dice che ci sono tanti tasselli ancora da mettere a posto ma il Cuore...mi butto d'impulso tra le sue braccia e lo bacio.




la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora