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Alberi intrecciati, radici marce, cerco in tutti i modi di scavalcargli, ma spine si conficcano nella mia pelle e mi fanno sanguinare. Sembra un covo di rovi s'intrecciano Su di me. Più cerco di scappare più mi avvolgono, urlo dal dolore ma la voce non mi esce. È buio intorno a me, l'acqua mi sommerge, acqua putrida, puzzolente. Sono disperata cerco in tutti i modi un appiglio, alzo lo sguardo e vedo una luce in fondo al covo ma non riesco a raggiungerla. Sono disperata, mi dimeno. Una voce lontana mi arriva dritta all'orecchio come tanti aghi.

"Perchè? Perchè l'hai fatto? Grandissima idiota! che figuracce fai fare alla tua famiglia"

La voce di mia mamma come pugnali che mi sferzano il viso.

"Nessuno ti salverà ora"

Voglio essere salvata! Urlo ma Non vengo ascoltata, le radici si aviluppano ancora su per il mio corpo. In lontananza distinguo Valentina e Cesare che di baciano appassionatamente e poi ridono di me, la loro immagine si dissolve.

Guainando una spada sbuca Dario dalla radura.

"Nocciolina ti volevo salvare Perchè Non me l'hai permesso?" e svanisce. Si salvata!

All'improvviso Cado e con le unghie faccio uno sforzo immane per raggiungere la luce del covo. Il mio corpo è pesante e svengo.

Non so quanto tempo è passato. Il dolore ha assunto varie forme nel mio corpo e nella mia mente. Il dolore fa parte di me, credo di essere in una specie di limbo e sento solo un suono strano vicino a me. La voce di Antonio lenisce il mio dolore, mi tiene compagnia nei momenti che trovo la forza per raggiungere ancora la luce. Mi canta canzoni Le mie labbra non si muovono.

"Ehi piccola torna da me"

Sono qui, sono qui! Non mi vedi? Aiutami sei l'unico su cui posso contare...l'unico! Antonio poteva essere cosí semplice tra noi... Hai ascoltato paziente tutte le mie storie di cuori infranti, hai asciugato le mie lacrime, mi hai salvato tante volte da me stessa. Come ho fatto a non capire che dietro al amico fedele c'era l'uomo che sognava una vita insieme a me? Oddio Antonio poteva essere cosí semplice, poteva nascere un grande amore , potevo innamorarmi di te ...Come faccio a tornare da te? Le radici si stanno adderendo ancora di più al mio corpo, mi stanno sotterrando. Stavolta credo che non ce la farò.

"Piccola torna da me! Mamma Perchè non vuole?"

"La mente umana è complessa figlio..."

Alice? È qui? Dove? Non riesco a vederla!

"Piccola ti prometto che non cambierà nulla tra noi... Quello che provo per te è mio e basta, ti sarò amico per sempre se lo desideri... Basta che non mi lasci da parte mai più. Su di me puoi contare sempre!! Questo non cambierà mai!!"

Le mani si bagnano, giro il palmo e tocco qualcosa di folto...

"Si muove! Sforzati Piccola, apri gli occhi!"

"A..nton..io Non mi lascia...re"

"Eccomi Piccola Katty, non l'ho mai fatto e di certo Non comincerò adesso"

Riesco a vederlo sfuocato, ma ci riesco. Si avventa su di me riempiendomi di baci e bagnandomi il viso di lacrime.

"Dov...e sono?" riesco a pronunciare.

"Non ricordi nulla? Stai tranquilla ora, sei tornata ed è questo che conta. Vado a dirlo a tua madre che sei sveglia"

"No!" Mi esce in urlo strozzato, mi fa male la gola appoggio una mano al collo e con l'altra afferro la mano di Antonio con tutta la forza che ho in corpo.

"Tranquilla, tranquilla, ci sono io con te" cosí dicendo mi accarezza e io mi lascio cullare in questo oasi di pace.

la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora