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"In una cittá grande come Roma, Cesare doveva trovarsi proprio dov'ero io? Sai la cosa che mi da più fastidio che si sia abrogato il diritto di comportarsi come se il tempo non fosse passato..." Sono sdraiata su una panchina nel balcone della mia camera d'albergo. Antonio non mi aveva visto scendere per la colazione e si è presentato con un vasoio di yogurt e cereali, il cucchiaio grande e una tazza di te verde. A volte dimentichi quanto le persone a cui tieni ti conoscano.

Lui si avvicina si siede accanto a me, mi alza la testa e l'appoggia a una gamba. Restando cosí, io mi sfogo e lui mi accarezza la testa. C'è il sole che ci riscalda ed è perfetto essere coccolata dal mio migliore amico.

" insomma poi arriva quel intratenitore da strapazzo" non è vero Dario è bravissimo...faccio una smorfia e Antonio capisce al volo che lo dico per rabbia

"Cosa mi dice? Che ho la testa piena di gente a cui pensare. È un vegente? Ho la testa pieni di pensieri ma non quello che crede lui....Beh trasportata dall'alcool mi era sfuggito d'invitarlo in Camera mia. Mi vergogno tantissimo, non mi guardare cosí..." Antonio mi piace tanto lui mi guarda e non proferisce parola mi fa sempre parlare a rotta di collo. Perché pondera ogni mia parola e al momento giusto quando smetto di sfogarmi mi da uno dei suoi consigli se è neccessario.

"Si lo so, non dovevo invitarlo, ma sai da quanto tempo non mi sentivo in sintonia con un'altra persona, sai cosa intendo. Quel trasporto, quella empatia. Gli ho disegnato persino le mani. Sono cosí forti, ruvide, pesanti. Ha delle vene che risaltano e dei nei bellissimi poi la sua pelle cosí ....non lo so. Ne sono attratta come una calamita. Ma lui crede che io e te stiamo insieme e che Cesare sia il mio amante.

Ha travisato tutto. Non tradirei mai! Tu lo sai, mi conosci...Ci sono passata e so come ci si sente. Dare la tua piena fiducia a una persona e questa ti calpesta il cuore in un modo cosí perentorio, assurdo e cosí brutale da starci male fisicamente...odio quella sensazione. Vedere nemici dove non ci sono, odio non fidarmi di nessuno, odio non sapere quando finirá questo periodo di isolamento sentimentale.

Oddio Antonio, cosa c'è di sbagliato in me? Sarò nata sotto una brutta stella, la sfortuna mi perseguita...Mi sento cosí vuota... Ma soprattutto odio come il mio corpo ha reagito al tocco di Cesare." divento rossa come un peperone, perchè me ne vergogno da morire.

"Cos'è successo?" mi chiede e gli devo una spiegazione perchè mi ha aiutato e non è giusto tenerlo allo scuro.

" Per un attimo mi sono scordata che non stavamo più insieme, per un attimo ho creduto di essere di nuovo sua...per un attimo lui era mio...non riuscivo a muovermi, avevo desiderato in tutti questi anni essere accarezzata ancora una sola volta....le sue mani su di me. Ma la sensazione di benessere è stata soppiantata dai ricordi crudeli, e la rabbia ha preso il sopravvento.
Antonio non voglio farlo mai più, mi sento male solo al pensiero di ritrovarmi in una sittuazione simile. Poi la stronza ci ha beccati mentre gli davo una ginocchiata in mezzo alla sua virilitá e ha dato di matto, finchè non mi ha riconosciuta. Non l'ho guardata, nemmeno quando Dario mi ha segnalato che uscivano dal ristorante. Ha detto che era con il figlio...c'è la tua famiglia aldilà del muro e tu che fai? Ci provi con la tua ex? Non riesco a capacitarmi...perchè non mi dimentica? "

"Come si fa a scordarti? Sei dolcissima, perfino arrabbiata fai tenerezza!" lo guardo e sorvolo sul suo punto di vista.

"Perchè crede di avere qualche diritto su di me?

Ero cieca dalla rabbia e l'adrenalina andava scemando e io mi sono sentita come svuotata, e sono scivolata fino a terra....a mente lucida ora ricordo che la stronza ha detto: ti scordi il lavoro presso lo studio di mio padre"

"Katty, non penserai quello che penso io?"

" A questo punto non so che pensare, ma se mio padre ha dato un lavoro a quel bastardo e ha aiutato quella stronza....taglierò i ponti anche con lui!" Come può essere che ora venga a scoprirlo, come al solito sono stata ingannata, un'altra volta.

"Piccola Katty non fare girare le neurona, sento muovere gli ingranaggi e stridono forte!"

Sorrido debolmente, mi sento sprofondare, ho una voragine al posto del cuore e mi sento cadere, trascinata in un vortice che non avrá mai fine.

la mia solita sfortunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora