Capitolo 5 - Dolore

1.8K 101 19
                                    

Scattano nella nostra direzione, non sembra che abbiano il potere della velocità. Hannie mi ferma e mi bisbiglia qualcosa: «Tu prendi il ragazzo, con quella lì ho un conto in sospeso». Un conto in sospeso? Vuol dire che si conoscono già? Ecco perché le veniva facile spiarli, conosceva già le loro abitudini. Posso davvero fidarmi di lei? Hannie è cambiata con il tempo, potrebbe soltanto cercare di usarmi per vendicarsi ed infine sbarazzarsi di me, un po' come ha fatto ieri Vale... Devo stare attento, ma al momento averla come alleata mi dà più possibilità di sopravvivenza che continuare il gioco da solo.

...

Non posso distrarmi proprio adesso, devo solo pensare allo scontro. Cerco di studiare il mio avversario. Mi attacca, cominciando a scagliare pugni ovunque ma la combinazione Velocità - Reattività mi aiuta a schivare tranquillamente ogni colpo. Perché non mostra il suo potere? Approfitto del momento per attaccare: scaglio un pugno nella direzione del viso ma...

...

Non ha provato neanche a schivarlo! Il pugno lo colpisce in pieno sul suo viso e sembra aver subito molto il colpo. Può realmente essere così stupido? No, deve avere qualcos'altro in mente. Subito dopo aver ricevuto l'attacco afferra la mia mano chiusa, ancora sul suo viso, mi tira a se e con una ginocchiata mi colpisce con forza il petto. Si è fatto colpire volontariamente, sono caduto nella sua trappola... Mi abbasso per tenermi il petto a causa del forte dolore ma ricevo immediatamente un calcio orizzontale che mi fa perdere l'equilibrio per infine cadere sull'asfalto. Può essere che nonostante io abbia due poteri mi faccia mettere in difficoltà così facilmente? Ma sopratutto che razza di potere ha? Non credo di avere già incontrato qualcosa di simile. Si avvicina, sembra piuttosto innervosito. Lo guardo e gli chiedo: «Che potere hai? Come hai fatto ad atterrarmi così facilmente?» mentre cerco di rialzarmi senza ottenere risultati. Ride e dice: «Tsk, anche se te lo dicessi non potresti comunque fare nulla per contrastarmi, ma in queste condizioni non riusciresti a fare molto, quindi prima di ucciderti ti do questa soddisfazione. Sono il giocatore numero 28 e come potere ho la precisione. Se volessi colpire qualcuno lo farei in modo impeccabile, traendone il miglior risultato possibile. Naturalmente ho voluto subire il tuo attacco di mia volontà, in tal modo ho potuto avvicinarti facilmente. Inoltre so cosa e come colpire, questo perché la mia ragazza, 29, ha il potere della conoscenza: conosce ogni punto debole del corpo umano e in combattimento può anche escogitarne di nuovi in base al nemico che ha di fronte. Prima di uscire allo scoperto abbiamo studiato decine di strategie per qualunque eventuale combattimento. Possiamo dire che lei è la mente e io il braccio. Ma ve ne sarete accorti se avete deciso di attaccarci separatamente. Purtroppo per voi eravamo pronti anche a questo». Io non sapevo nulla, ma forse Hannie aveva qualche informazione in più che non ha voluto darmi. Uso tutte le forze che ho per rialzarmi e allontanarmi con uno slancio all'indietro per poter sfuggire dal suo campo d'attacco e scatto per allontanarmene. Durante questa manovra lui cerca di afferrarmi ma la mia velocità ha la meglio. Il dolore al petto non intende diminuire e mi sento stordito, non posso farmi colpire così facilmente. Sono in piedi, ma con difficoltà.

...

Si sente un urlo femminile. Entrambi ci giriamo in direzione delle due ragazze. Vedo Hannie correre verso 29. Quest'ultima è piena di sangue, stesa a terra. Ora che ci penso, Hannie deve necessariamente avere Forza tra i suoi poteri, provato dal fatto che è riuscita a scaraventare via Vale che aveva appena assorbito il potere difensivo... Quindi se riuscisse a mettere a segno anche solo un colpo, il nemico potrebbe non rialzarsi più. 28 è paralizzato e pallido, ha lo sguardo perso nel vuoto, lacrimante. Questa scena... COME SI PUÒ PARTECIPARE A UN GIOCO COME QUESTO? Urlo: «HANNIE BASTA, NON UCCIDERLA. Loro due sono innamorati, stiamo distruggendo una coppia! Non ci hanno fatto nulla». Mi risponde: «NON M'IMPORTA NULLA DEI TUOI SENSI DI COLPA, LEI HA SEMPRE PARLATO MALE DI TE, NON MERITA DI VIVERE!».

...

Cosa?... Sta realmente facendo tutto questo per me?... Comincio a correre verso di lei, continuando a dirle di fermarsi. La vedo tremare, non sa se dare retta a me o alla sua testa. Il ragazzo è caduto di ginocchia per terra, sicuramente traumatizzato per aver visto la sua ragazza in quelle condizioni. Quest'ultima piange ancora distesa per terra, cercando di proteggersi con le mani avanti a se, senza distogliere lo sguardo dagli occhi di colei che vuole ucciderla. Che scena orrenda... Ognuno si trova in balia di sentimenti diversi. Rabbia, paura, senso di colpa o senso di vuoto. Anche se siamo giocatori non siamo diversi da prima, siamo ancora esseri umani, proviamo ancora dolore... Proviamo ancora emozioni... Correndo per avvicinarmi ad Hannie accuso nuovamente il dolore al petto, tanto forte da farmi perdere l'equilibrio e cadere a terra. Sento Hannie urlare il mio nome, subito dopo la vedo arrivare verso di me a gran velocità, si piega e mi tiene la mano. Ha uno sguardo spaventato. «Hannie, lasciali stare... Non sono persone cattive, i cattivi siamo stati noi che abbiamo voluto attaccarli». Sentite le mie parole rimane un attimo incantata, poi fa cenno con la testa, anche se chiaramente non d'accordo. A questo punto alzo la voce e mi riferisco al ragazzo, ancora immobile: «Cosa aspetti? Vai a soccorrere la ragazza che ami, non rimanere lì impalato!». Si rialza e raggiunge con passo indeciso la ragazza ferita. Riesco ad alzarmi, trascinando la gamba destra mi avvicino alla coppia, porgo un pezzo di carta a 28 che mi guarda in lacrime. Gli dico: «Vi propongo un'alleanza, chiamate pure questo numero se siete d'accordo». È il foglietto che Hannie mi diede ieri, sopra c'è il suo numero. Hannie, che sembra non avere lucidità mentale, mi fissa. Le propongo andare a casa mia, così da riprenderci da tutto l'accaduto.

...

Siamo arrivati e Hannie insiste per medicarmi i graffi sul braccio causata dalla caduta di poco prima, poi ci corichiamo sul pavimento, senza dire nulla. Nel giro di poche ore le arriva un messaggio. La coppia ci ha risposto: «Dobbiamo parlare».

The Elekt - Il giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora