Capitolo 15 - L'investigatore Koh

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Assurdo, come faccio a capire chi di queste 4 persone è un giocatore? Non mi resta davvero altra scelta che aspettare una loro mossa, o un loro errore, mi basterebbe anche un solo indizio.

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Cazzo. Se non fosse stato tolto il ferma tempo dei combattimenti tra giocatori avrei potuto usarlo a mio vantaggio: facendo in modo di cominciare un combattimento tra me e Tomio, anche se per finta, il tempo si sarebbe fermato e avremmo potuto vedere se l'indiziato si sarebbe immobilizzato o meno. Allora non mi resta che usare il suo stesso trucco, ovvero il linguaggio del corpo. Mi servirà urlare improvvisamente all'indiziato «TU POSSIEDI L'ELEKT!» sperando che dal viso faccia trapelare qualche espressione per incastrarsi con le sue stesse mani. Però urlarlo alla professoressa sbagliata potrei beccarmi una bella nota, se non una sospensione. Devo trovare un altro modo. Oggi abbiamo fatto 4 ore, domani saranno 5 e tra le 3 prof avrò solo F. Mi rifiuto di credere che possa essere lei ma devo esserne sicuro. Sto pedinando Taan per verificare che non sia lui. Indosso le cuffie, mi avvicino velocemente e accendendo l'Elekt gli appaio davanti tutto luminoso e sprigionando energia colorata. Lui si spaventa e scappa piangendo.

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Ok non può essere lui. Bella reazione per essere un ragazzo da 18 anni... Domani provo con la prima professoressa. Chiamo Hannie ma ha il cellulare staccato. Torno a casa e vado a pranzare. Non mi ricordo come si chiama quel ragazzino di tanti anni fa, quello a cui cavai l'occhio. Se mi ricordassi il suo nome potrei facilmente rintracciarlo, conoscendo ormai la sua faccia e la sua inconfondibile benda. Hannie lo saprà di sicuro ma non ha intenzione di rispondere al telefono, non posso neanche passare da casa sua perché sarà ancora a scuola. Comincio a fare i compiti di quella stronza di M. Anche se non la ho domani mi conviene accorciarli. In genere non faccio i compiti ma questa è pericolosa. Potrebbe essere lei la giocatrice: assegnandoci troppi compiti da fare non ci vuole lasciare il tempo per combattere o roba simile, in caso non facessimo i compiti invece avrebbe la certezza che noi siamo i possessori perché impegnati a combattere o a partecipare al gioco in generale. D'altra parte potrebbe anche essere F: con le sue conoscenze psicologiche avrebbe facilmente ideato il piano oggi appunto attuato. Su S invece non ho alcun indizio, è troppo severa e riservata e già questo potrebbe portarla a essere l'indiziata principale. Mi informo su internet sulle espressioni del viso, in modo da poter capire meglio le espressioni e i cenni che potrei causargli.

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È martedì. Oggi provo a scoprire se la giocatrice è F. Avverto Tomio del mio piano. Comincia la sua ora e la fisso insistentemente. Ad un certo punto chiedo: «Professoressa, cosa è un Elekt?». Mi concentro a fissare la sua espressione, ogni piccola modifica ma... «Koh, non credo che esista come parola». Lo sapevo, non è lei la giocatrice. Finalmente sto più tranquillo. Domani tocca a M, però devo prima finire tutti gli esercizi.

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È mercoledì. Entra la professoressa e mi interroga. COSA? MA VAFFANCULO! Mi alzo e vado. Ho un'idea: «Prof, non ho capito l'esercizio sugli Elekt». Mi fissa. «Non ho mai assegnato una cosa del genere, ma da che libro ti fai gli esercizi? Da quello di tedesco?». La classe si mette a ridere. Non ho notato alcuna espressione sospetta... Allora è proprio S per esclusione. Domani la avrò, anche F, sarà la volta buona che riesco a scoprirla e sconfiggerla.

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È giovedì. È già in classe prima di noi, sapevo che era lei, si comporta in modo strano. Allora tocca a me: «Professoressa,  ho trovato una parola strana nel testo, cosa vuol dire Elekt?». Mi guarda impassibile, mi risponde: «Ma sei cretino? In che testo lo hai trovato?». Oltre al suo solito insulto la delusione si è formata proprio dal fatto che non ha espresso alcun atteggiamento particolare. Allora chi cavolo è? Ho sbagliato a valutare? L'unica persona che potrebbe neutralizzare una tecnica simile è una persona che si intende di questi linguaggi del corpo.

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È F! Avrà previsto che mi sarei comportato nel suo stesso modo e quindi si sarà preparata a una mia azione. Ora che ci penso alla cena di domenica avevo visto una donna piuttosto anziana con i capelli biondi e lei è l'unica ad averli. Cazzo! Dovevo pensarci prima. Dove è Tomio? Perché non è in classe? Non è entrato completamente, eppure lo ho visto fuori. CAZZO. Non sarà mica stato adescato dalla professoressa? «Prof, posso andare in bagno?». Mi risponde con un secco «NO!». Maledizione. Mi butto a terra e fingo di avere un forte dolore alla pancia. «Professoressa la prego sto malissimo!». Mi fissa un po' e mi fa andare. «Prendo lo zaino per i fazzoletti». Prendo al volo la borsa con l'Elekt e scappo via dall'aula. Iniziò ad accendere l'Elekt e tengo le cuffie pronte all'occorrenza, non mi conviene andare in giro con le cuffie, potrebbe essere frainteso in una scuola. Cerco di aprire la porta dell'aula professori ma è chiusa a chiave. La sfondo e li trovo. F ha in mano l'Elekt di Tomio e nell'altra un coltello. Mi guarda e sorridendo dice: «Sequestrato!».

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Questa rabbia, questa sensazione...

The Elekt - Il giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora