Capitolo 29 - Fiducia

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Tra le persone della piazza si cosparge un silenzio assurdo, probabilmente causato da quell'urlo femminile. Finalmente si avvicina la ragazza in questione. È Flake! Stanca e senza fiato si ferma a distanza di sicurezza da noi e continua: «Koh, stalle lontano. Hannie ti tradirà presto, anche a te River se decidi di unirti a lei, ha fatto un infimo doppio gioco con noi, ha ucciso la mia compagna Becca dopo aver firmato un'alleanza con noi, pugnalandoci alle spalle. Siete davvero sicuri di volere una giocatrice capace di questo dalla vostra parte?». Ecco perché era così fresca e riposata dopo aver ucciso Becca, non ha avuto bisogno di combattere, la ha semplicemente uccisa mentre meno se lo aspettava. Che mossa pessima... So che comunque Becca era una nemica, ma lei continua a uccidere le persone senza sapere i loro obiettivi, un po' come contro il DJ Toby che non aveva alcuna intenzione di ucciderci, contrattaccando quindi solo perché in pericolo. Hannie ormai è una vera e propria assassina a sangue freddo, posso davvero fidarmi di questa persona?

...

Guardo Hannie. Lei rimane tranquilla, come se desse per scontato che io non darei mai retta alle parole di Flake. Eppure non ne sono più così sicuro... River si allontana di qualche passo indietreggiando. Lo guardo. Ha un viso pieno di insicurezza. Credo di averlo anche io perché non riesco proprio a cambiare espressione. La tensione in questi pochi metri quadrati aumenta. Nessuno di noi ha l'Elekt a portata di mano, quindi al momento non può esserci alcun combattimento. Vedo nello sguardo di Flake, precedentemente spaventato e stremato, un nuovo viso, con gli occhi sbarrati e pieni di rabbia accompagnato da un sorriso inquietante. Non ci pensa due volte che prende la rincorsa e si lancia su Hannie scagliandole un pugno sul viso. Provo a intervenire ma vengo fermato da un gesto di Hannie che era caduta a terra a causa del forte colpo. «La prendo per una sfida, troviamoci in un punto deserto. 1 contro 1. Che nessuno di voi altri venga. Adesso è una questione personale». Si rialza, si pulisce e fa cenno di farsi seguire a Flake che non ha cambiato per niente espressione ma anzi, sembra anche che la sfida la alletti parecchio. Con un passo leggermente rapido si allontanano, mentre tutta la piazza, che aveva visto la scena di pochi secondi fa, le guarda a occhi sbarrati.

...

Solo dopo pochi secondi l'ambiente torna alla normalità. Il brusio delle persone in piazza torna a essere quello di prima. Rimaniamo io e River a fissarci. A questo punto provo a spezzare la tensione: «Ci facciamo un giro?». Anche se insicuro annuisce e andiamo nella direzione opposta alle due. Non ho per niente paura che Hannie perda, sono sicuro di una sua vittoria, solo che anche semplicemente pensare a lei mi fa stare male, lei è un'assassina.

...

River finalmente parla: «Come mai volevi vedermi?». «Semplicemente mi sembravi l'unico sano di mente in quel gruppo di pazzi. Ho davvero intenzione di averti come alleato, ma ormai non spero più che accetti dopo quello che hai visto». Continuiamo a camminare e resta in silenzio, pensante. Questo ragazzo è probabilmente molto riflessivo, non ho trovato ancora alcun difetto in lui. Finalmente parla: «Sarò tuo alleato. Ma soltanto tuo. Mi terrò a distanza di sicurezza da codesta Hannie, non mi fido di lei, per niente. Una volta finito il loro scontro resteremo in 8. Ammetto di non avere molti poteri, ma so come usarli. Nonostante questo non mi sento sicuro da solo e tu mi vai più che bene come alleato. Mi sembri un tipo apposto». Ha accettato davvero? Non posso crederci. Per una volta le cose cominciano a girare per il verso giusto. A questo punto non mi resta che offrirgli qualcosa al bar per ringraziarlo. Inizialmente rifiuta, probabilmente per cortesia, ma sono riuscito a convincerlo. Entriamo in una gelateria e prendiamo entrambi il gelato all'amarena, il mio gusto preferito. A quanto pare lo è anche anche per lui. Ogni tanto, tra un assaggio e l'altro, lo vedo sorridere, ma non con fare malvagio, credo possa essere un sorriso liberatorio. Intanto siamo già usciti dal luogo e stiamo per una strada tranquilla e senza molte persone.

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Senza un apparente motivo si ferma con uno di quei sorrisi e inizia a frugare nello zaino. Indietreggio un attimo. Cosa cazzo vuole uscire? Mi metto in guardia.

The Elekt - Il giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora