Capitolo 16 - Amnesia

1.2K 75 7
                                    

Che mal di testa. Ma dove sono? Che ci faccio qui? E perché ho del sangue sulla mano? Cosa diavolo è successo? L'ultima cosa che mi ricordo è F con l'Elekt di Tomio in mano. Cado con il sedere per terra. Il sangue sulla mia mano non è mio, sembra solidificarsi e sparire lentamente, proprio come quando un giocatore muore, cristallizzandosi e riducendosi a polvere che si disperde nell'aria. Ho le cuffie, ho combattuto? Non dirmi che ho perso di nuovo il controllo... La prima volta che mi successe fu con quel ragazzino di merda anni fa per proteggere Hannie. È successo solo poche volte da quel giorno. Le chiamo OFF perché non controllo più me stesso, né tantomeno capisco cosa succede e non ricordo nulla neanche subito dopo. Mi sento debole, come se avessi usato tutte le mie energie, ma cosa è successo mentre non ero cosciente? È importantissimo ricordare. Devo sapere se Tomio è ancora vivo.

...

Ho una ferita sul braccio, sembra proprio una ferita da arma da taglio, ma non sento dolore. Forse toccarla e riprodurre il dolore potrebbe...

|| F mi ha tagliato, ha un coltello. Come posso combattere una persona armata? «Voi ragazzi fissati con i videogiochi avete intenzione di uccidere senza sporcarvi le mani, ma lo sapete che è possibile uccidere con un arma anche in questo gioco?». Non ho ancora capito il suo potere. Sono arrabbiato, troppo. La mia tristezza svanisce tramutandosi in istinto omicida: «Non dovevi uccidere Tomio. Brutta troia non te la farò passare liscia!» ||

Un flashback? Spero di no. Se questo è davvero un ricordo vuol dire che Tomio è morto... L'unico mio vero amico... NO, NON PUÒ ESSERE! È stata tutta colpa mia... Avrei dovuto rendermi conto prima del particolare dei capelli biondi... Vederlo morire probabilmente mi avrà fatto impazzire. Sarebbe l'unica spiegazione logica per questo mio OFF. Tutto questo è successo da poco, posso riuscire a ricordare se ricreo delle condizioni efficaci, come poco fa con il dolore della ferita toccandola. Un ottimo modo per capire cosa sia successo è vedere il mio Elekt. Ha canzoni nuove, vuol dire che la ho uccisa. Il sangue sulla mia mano era probabilmente il suo. Non riesco a tornare in piedi. Forse se sentissi le mie canzoni e azzeccassi quella usata da me nel combattimento potrei ricordare qualcosa. Una dopo l'altra le ascolto quando credo di averla trovata.

|| «Professoressa, dia l'Elekt a Tomio e la lascerò andare. Sappia che io ho già 4 poteri. Non le conviene scontrarsi con me». «Che begli occhi blu, è un effetto del tuo Elekt?». Occhi blu? Ma che diavolo sta dicendo? «Poco importa, sconfiggerti mi farebbe istantaneamente diventare la più forte, ma per farlo sarebbe meglio prepararsi facendo così...» neanche il tempo di finire la frase scaglia a terra l'Elekt di Tomio. Quest'ultimo grida in preda al panico, accompagnato anche dal mio urlo. Mi lancio verso Tomio che sta per cadere all'indietro e lo prendo al volo, frantumandosi tra le mie braccia. ||

CAZZO. NO. NON PUÒ ESSERE VERO! Sto piangendo, maledizione. Questo flashback è da posizionare prima dell'altro. A quanto pare avevo già le cuffie messe. Mi resta da scoprire solo come la ho uccisa, ma sinceramente non voglio saperlo. Avevo del sangue sulla mano, vuol dire che non mi sono limitato a romperle l'Elekt. A proposito! Da qualche parte qui deve esserci un coltello. Mi guardo intorno nella stanza e lo trovo appeso al muro per la punta. Lo prendo per il manico.

|| «E adesso che non sei più armata come pensi di potermi colpire?». Le ho preso il coltello dalle mani. È spaventata, sembra che stia vedendo un mostro. Ma sono sicuro che sia lei il mostro. Uso il coltello sfruttando la mia velocità, la mia reattività e la mia previsione, utile contro la sua agilità appena acquisita grazie alla morte di Tomio. NON HAI VIA DI SCAMPO! Con il coltello le trafiggo all'altezza del cuore. Nonostante tutta la lama sia dentro non esito e spingo ancora più forte ruotandolo. Urla, piange, ma non può farmi più pena. ||

Non credevo di essere capace di questo... Non c'è anima viva in giro, nessuno può aver sentito tutto l'accaduto, oggi c'era assemblea a cui hanno aderito quasi tutti i professori. Aveva calcolato tutto. Mi indirizzo, stanco e triste, verso la mia aula, sono assente da troppo tempo. Spero di non avere problemi con la professoressa. Ripensandoci non ho capito cosa intendesse dire con "occhi blu". È possibile che io abbia avuto gli occhi blu? Mi sembra troppo strana come cosa.

...

Arrivata in classe la professoressa mi fa tutta la solita ramanzina per il ritardo e le spiego che stavo poco bene. Riesco a ottenere il permesso per tornare a casa perché effettivamente non ho una bella cera. Appena arrivato mi stendo sul letto e piango. Non può essere vero che Tomio è morto.

...

Dopo un pomeriggio di pensieri su pensieri il cellulare mi vibra. Qualcuno mi sta chiamando. È Hannie! Rispondo velocemente: «Ho trovato il primo prototipo di Elekt, lo ha un ragazzo abbastanza conosciuto qui, ho visto come funziona. È riuscito a prestare il suo potere a tante persone contemporaneamente che non fanno inoltre parte del gioco. Questa sera ci vediamo ed escogitiamo un piano, ti spiegherò meglio».

The Elekt - Il giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora