Capitolo 46 - Dalla mia parte

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«Scusatemi un attimo...». Elia esce dalla stanza, lasciando me e Hannie soli in questa stanza. Il gesto di Flake è stato spettacolare, e pensare che mi sembrava solo una psicopatica... Ha dimostrato di essere una ragazza forte, nonostante la sua grave mancanza di autostima. Perché persone come lei, o anche come River, sono state scelte per partecipare a questo gioco? Con quale criterio? Cosa accomuna tutti noi giocatori? Il fatto strano è che siamo tutti della stessa città, come se una volta avuto in vincitore il Creatore saltasse alla città successiva nella quale cominciare una nuova partita. Anche se vincessi il gioco non vuol dire che lui smetterà di fare vittime, ma se riuscisse a fare ciò che crediamo, contrastarlo risulterebbe davvero impossibile. Forse non saremo noi a poterlo combattere, ma qualcuno ci riuscirà sicuramente: se qualcuno in questa pianeta può riuscire a ottenere tali capacità allora non è impossibile che qualcun altro ci le ottenga pure.

...

Torna Elia con uno sguardo serio, anche se dagli occhi si capisce che ha appena pianto, si mette davanti a me e dice: «Ascolta, tu questa battaglia devi vincerla, in parte perché sei sempre stato un mio amico e non voglio perdere anche te, ma anche perché su di te grava il destino di 30 persone, tra le quali c'è Flake, la più importante per me. Non sprecare questo vantaggio, non puoi permetterlo, per rispetto di colei che si è sacrificata per voi, anche se lo ha fatto principalmente per te Koh. Non so bene cosa la gente ci trovi in te. Quante volte sei stato difeso da altri? Anche al costo della vita? A parte il salvataggio di Hannie all'inizio del gioco, ho saputo anche di River. La gente crede in te. Tutti vedono in te qualcosa di speciale, qualcuno su cui contare. Non so come esattamente ci si possa sentire nella situazione in cui vi trovate, ma ispiri quella fiducia che le persone non porrebbero mai su qualcuno che hanno conosciuto da poco. Detto questo spero che non deluderai tutte le persone che hanno dato la vita per te. Loro sono con te più di chiunque altro. Vinci».

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Il mio corpo è in preda ai brividi, ho persino la pelle d'oca. La fiducia che queste persone hanno posto in me è stata massima. Eppure io farei lo stesso? Riuscirei mai a fidarmi così tanto da persino perdere la mia vita sperando che quella persona me la riporti indietro? Sarà che ormai sono troppo convinto delle mie capacità, quindi credo di poter fare affidamento solo su di me, però forse si... Riuscirei a fidarmi fino a questo punto di qualcuno, ma solo se mi dimostra di esserne capace. Rispondo con un rapido "Ovvio, la vittoria è nostra". Mi viene in mente una cosa: «Eppure il piano da loro escogitato escluderebbe il combattimento: una volta che la polizia entra in gioco loro non avrebbero motivo di usare l'Elekt, quindi se sono tanto convinti di questo piano potremmo sfruttare l'occasione in cui restano spiazzati per sconfiggerli mentre sono disarmati. Ma c'è anche la possibilità che escogitino qualche piano B. Quei due sono davvero imprevedibili. Vale con la sua estrema furbizia e Ivan con la sua mente criminale». Mi risponde Hannie: «Non importa se hanno un piano o meno. Tu hai tanti poteri. Prendi un momento l'Elekt e mostraci quanti ne hai». Lo prendo ma guardandolo mi rendo conto che ha una sorta di notifica: "Hai ucciso 10". Lo faccio leggere anche agli altri due, e rimaniamo qualche momento in silenzio.

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Elia scatta per l'illuminazione e dice: «I poteri di Flake non potevano andare bruciati, quindi durante il contratto con il Creatore avrà dovuto scegliere una persona a cui cedere i suoi poteri». Questo vuol dire che adesso il mio Elekt contiene anche la sua entità. «Ho capito, comunque adesso ho 16 poteri...». Hannie rimane un momento paralizzata. «16? SONO PIÙ DELLA METÀ. NON HANNO ALCUNA SPERANZA DI VITTORIA!». Sembra esaltarsi, come se quest'informazione ci avesse portato direttamente alla vittoria. Questo però vuol dire anche che all'interno del mio Elekt ci sono 15 entità. Le incontrerò tutte in sogno? Elia sembra parecchio giù, quindi esce dalla stanza senza dire nulla.

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Rimaniamo fino a sera da lui, ormai questo è il nostro rifugio. Finché non usiamo l'Elekt per ottenerne i momentanei poteri loro non possono sapere dove ci troviamo. Arrivata l'ora di cena la madre di Elia sembra essere tornata a casa. Noi siamo suoi ospiti per questa notte. La madre, quindi, esaltata del fatto di avere ospiti a casa comincia a mettersi a preparare qualcosa. Hannie si offre volontaria per aiutarla e la signora accetta. Mi propongo anche io ma Hannie mi risponde: «No grazie che se ti metti tu va a fuoco la casa». Entrambe ridono e io, dopo aver risposto con un broncio, raggiungo Elia nella sua stanza. «Secondo te tua madre sospetta qualcosa? La notizia di questi criminali luminosi ormai è l'unica cosa di cui si sta sentendo parlare». «Tranquillo, lei ti conosce da molto, non potrebbe mai sospettare di te. Hannie sembra riuscire a nascondere la tensione per lo scontro finale che si terrà domani. Sembra una normalissima ragazza, come se non avesse mai passato nulla. È davvero una ragazza forte». Lo credo anche io, eppure quando la conobbi anni fa era diversa in tutto. Dopo avergli dato due pacche sulla spalla gli propongo di farci una partita alla console, visto che ormai è da tanto che non giochiamo insieme.

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Mi ha battuto in molte partite... «Ecco cosa fai anziché studiare, io non gioco da troppo, ci credo che vinci». «Non trovare scuse, se hai perso è solo perché sei scarso tu» e comincia a ridere. Se soltanto potessi allenarmi anche per poche ore vedrebbe di che pasta sono fatto. Nella stanza entra Hannie che vede il punteggio sullo schermo. Si siede al mio posto senza dire nulla e mi prende dalle mani il controller. Adesso rido io: «Buona fortuna Elia». Risponde con aria di superiorità e cominciano la partita. Giocano per pochi minuti. Elia allora: «MA NON È POSSIBILE, NON SONO RIUSCITO A FARE NEANCHE UN PUNTO». Non riesco a trattenere le risate e aggiungo: «Se hai perso è solo perché sei scarso tu». Gli scappa un sorriso. È pronto a tavola, mangiamo e ci mettiamo subito a letto. Finalmente potrò incontrare tutti gli amici che ho perso in questo gioco. Accendo l'Elekt a basso volume e mi metto le cuffie. Ci metto un bel po' per addormentarmi ma finalmente mi ritrovo in un nuovo ambiente, particolarmente macabro, nel quale però intravedo dei visi familiari. «Ciao River».

The Elekt - Il giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora