Il manico è ancora tra le mani del ragazzo armato. River cerca di levarsi il coltello dall'addome, ma non riesce. Cerco di rialzarmi mentre guardo in viso il ragazzo. È ETHAN! Sta usando l'Elekt, starà sfruttando i suoi poteri per fare più danno possibile e per uccidere in fretta. Finalmente lascia il manico, ma fa un passo indietro e con un calcio prende in pieno l'area del coltello, facendo penetrare la lama ancora più a fondo. River non riesce più a tenersi in piedi, perde troppo sangue. Sto tremando. Mi ha salvato la vita, nonostante lui avesse un altro obiettivo. Nonostante lui dovesse salvare un'altra vita...
...
Sto malissimo... Provo troppe emozioni, dal dispiacere alla rabbia. Ma quest'ultima sta prendendo il sopravvento. Questa sensazione... Non di nuovo... È un OFF. Prendo subito le cuffie dal mio zaino e accendo l'Elekt a velocità record. Indosso il tutto e comincio ad ascoltare le mie tanto amate canzoni. La musica a volume massimo comincia a darmi quell'energia incredibile che solo l'Elekt sa darmi. Però non mi sono mai sentito così forte, o almeno non ricordo di esserlo mai stato. Il mio avversario mi guarda, indietreggia spaventato. Rilascio un'energia spaventosa, lo sento. Improvvisamente Ethan urla: «COSA DIAVOLO HAI FATTO AI TUOI OCCHI?» e comincia a scappare nella direzione opposta. Cosa intende?
...
Non mi importa. DEVI MORIRE BASTARDO. Scatto a gran velocità nella sua direzione. Lui intanto si spaventa e corre cercando di allontanarsi da me. È veloce. Probabilmente uno dei suoi poteri è la velocità. Ma io la ho acquisita due volte. Sono molto più veloce di lui. Salto quando ormai lo ho a pochi passi da me e mi aggrappo sulle spalle, facendolo cadere a terra. «SENZA ARMI NON VALI NIENTE». Mi faccio scappare questa esclamazione e gli assesto per bene una gomitata in testa, subito dopo accompagnato da un calcio. Si mette a urlare dal dolore, ma al momento posso lasciarlo qui. Scatto nella direzione di River che ancora non è morto. Arrivo e prendo dal suo zaino il suo Elekt. Gli metto le sue cuffie. Voglio cercare di tenerlo in vita il più possibile. Mentre faccio il tutto mi guarda e dice a voce bassissima: «Hai visto perché non voglio affezionarmi?...». Gli faccio cenno di non parlare e rispondo: «Grazie... Troverò un modo per farti tornare in vita, vincerò il gioco per far tornare in vita tutti, è questo il mio obiettivo». Sorride un attimo, poi diventa subito serio. «Prova a salvarla, prendi la foto e mostrala all'ospedale, capiranno... Se lei dovesse svegliarsi e dovesse chiedere di me... Dille di non preoccuparsi e di vivere la sua vita... E che la ho sempre amata...». «Lo farò. È una promessa». Poi aggiunge: «Ma tu non avevi gli occhi castani? Come mai adesso li hai blu?...». Ancora con questi occhi blu?
...
L'Elekt purtroppo non ha fatto molto, infatti River sta iniziando a spezzarsi con il solito effetto vetro. Questa volta gli dico: «Mi dispiace di averti messo in mezzo, il suo obiettivo ero io. Perdonami». Mi sorride un'ultima volta e anche il suo ultimo frammento svanisce nell'aria. Mi alzo, lacrimando. Prendo dalla sua mano la foto di poco prima. La guardo un attimo e la conservo. Mi giro lentamente in direzione di Ethan, ma è scomparso. NO, NON PUOI SCAPPARMI. Prendo da terra il coltello, esco dal mio zaino la maschera fatta dalla nonna di Hannie, la indosso e comincio a correre come mai in vita mia. Nascondo il coltello nella manica perché se qualcuno dovesse vedermi correre in quel modo potrebbe causare guai. Giro il secondo angolo e lo trovo zoppicante che cerca di allontanarsi il più possibile dal punto in cui lo ho ferito, di allontanarsi il più possibile da me. TROVATO MALEDETTO! Mi do un'ultima spinta al massimo delle mie possibilità, comincio ad uscire il coltello e lo conficco nella schiena con tutta la forza che ho in corpo a Ethan. Urla di nuovo dal dolore e cade a terra di faccia. «Dimmi perché lo hai fatto e non ti farò soffrire più». «Non uccidermi ti prego, passerò dalla tua parte te lo giuro!». «È troppo tardi per passare della mia parte, opportunista di merda. Non dovevi ucciderlo!». Estraggo il coltello e lo conficco nuovamente nella sua schiena: «PARLA». Dopo un altro urlo di dolore mi risponde: «Mi è stato ordinato di ucciderti da Ivan e Vale». «E perché non sono venuti loro a farmi fuori allora?». «Perché ritenevano più pericolosa Hannie e la stavano seguendo». Si sta in silenzio un attimo, come se si fosse incantato. Poi continua: «Ora che ci penso io ero una distrazione, dovevo semplicemente fargli prendere tempo...». «Come fanno a seguirli? Come fanno a sapere dove sono e come facevi a sapere dove ero io?». «Ivan ha il RADAR Prototype, puoi capire dal nome cosa fa». Quindi sanno sempre dove siamo. Maledizione. Come promesso prendo il suo Elekt, estraggo nuovamente il coltello dalla sua schiena e con un colpo secco spacco in due parti l'Elekt usando la lama. Poco prima di polverizzarsi dice: «Anche questa volta mi sono posizionato dalla parte sbagliata. Credevo di aver trovato degli alleati, invece mi sono semplicemente fatto sfruttare. Che vita di merda». Chiude gli occhi e infine anche lui si frantuma. Mi guardo intorno e vedo una coppia di signori che mi fissa. Proprio per questo ho indossato la maschera. Senza il blocco del tempo durante i combattimenti non possiamo ucciderci in città tranquillamente. Allora fuggo a gran velocità e mi metto in un luogo sicuro.
...
Aspetta un attimo... Questa volta ho avuto io il controllo sull'OFF, sono riuscito a controllarlo!

STAI LEGGENDO
The Elekt - Il gioco
Science Fiction#1 Fantascienza. Il primo libro che puoi leggere ascoltando la TUA musica. L'anima dei 30 partecipanti a questo gioco è legata all'Elekt e alla musica che esso contiene. Soltanto ascoltando la tale musica da questo particolare dispositivo si ottengo...