Capitolo 17 - Sospetti esterni

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È già sera. Arriva Hannie a casa mia. Credo mi abbia visto giù di morale perché mi chiede cosa ho. Lei non può saperlo. Gli annunci delle morti li sentono solo chi sta usando l'Elekt nel momento dell'omicidio. «Un mio amico è morto. Proprio oggi mi sono scontrato con colei che lo ha ucciso. Solo a pensarci...». Mi guarda tristemente e risponde: «Scusami, mi spiace non esserci stata in questi giorni. Quindi adesso quanti poteri hai? Ti rendi conto che probabilmente sei il più forte del gioco al momento?»

...

Non ci avevo proprio pensato. Saremo rimasti meno della metà ormai e io ho già 7 poteri. Sono praticamente invincibile. Perché proprio adesso mi tornano in mente le parole del Creatore? "Maschere"... Possibile che Hannie mi possa tradire e uccidere quando meno me lo aspetto? Non posso escludere questa possibilità, ho visto di cosa è capace. Anche se sembra molto legata a me non ho certezza delle sue vere intenzioni. Ne abbiamo persino parlato con la coppietta: solo uno di noi due resterà vivo. Rimasti in due, se ci arriveremo, cosa succederà? Devo comunque stare attento, non posso fidarmi di nessuno veramente. Lo stesso vale per 28 e 29. Se sapranno che ho 7 poteri non credo che la tregua resterà tale. Avermi come alleato è un loro vantaggio ma una volta rimasti solo noi loro dovranno necessariamente uccidermi e quindi gli converrebbe farmi fuori il prima possibile, quando ancora sono debole. È proprio vero, sentirsi soli senza poter parlare liberamente di tutto con qualcuno fa male. Credo di poter impazzire da un momento all'altro. Troppo stress. Troppa pressione.

...

«Dimmi tutto sul Prototype». «Da quello che ho capito si chiama DJ Prototype. In pratica attraverso il suo Elekt dalle sembianze di una cassa tutti coloro che ascoltano la musica sono come soggiogati al volere del giocatore. Tutti tranne i giocatori. Anche io ho ottenuto temporaneamente il potere ma tenevo il controllo mentre vedevo gli altri con uno sguardo spento. Mi sono finta anche io così ma sinceramente non me lo aspettavo. La nostra sfortuna è che a possedere questo Prototype è un ragazzo che di lavoro fa il DJ. Renditi conto di quante persone abbia al suo seguito. Combatterlo in pubblico è davvero impossibile, dobbiamo riuscire a prenderlo in parte». A questo punto mi viene un dubbio: «Come lo hai scoperto?». «Ehm, ero andata in discoteca ieri notte. Sto un po' giù da quando ho saputo che Ivan fa parte del gioco». Ecco come si chiamava il ragazzo che 8 anni fa voleva affogare Hannie, Ivan. Quindi era proprio lui. Da una parte rivederlo non mi fa piacere, dall'altra però poterlo uccidere definitivamente sarebbe una cosa liberatoria. «In pratica dopo aver messo la musica tutti si sono messi a brillare come se fossero giocatori veri e propri. Lo stesso è successo per me, ho sentito quella sensazione che si prova quando si sente una canzone dell'Elekt. Ha il potere dell'agilità, mi muovevo molto fluidamente». Bravissima, grazie a lei sono riuscito a trovare il suo punto debole, non vedo l'ora di sorprenderlo con questa fantastica idea, però al momento preferisco tenerla per me. Lei, con aria pensierosa, continua: «Domani sera si esibirà di nuovo, so anche dove. O prima o dopo l'esibizione dobbiamo riuscire a prenderlo da solo, in tal modo non potrà usare il Prototype». Dopo avermi parlato del luogo e dell'orario torna a casa sua. Ho notato che i rapporti tra noi si sono fatti molto più freddi da quando ha saputo di Ivan. Soltanto il nome mi fa venire i brividi.

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È già venerdì? Ho perso tanti giorni soltanto per cercare e scoprire l'insegnante che partecipava a questo death game. Intanto il gioco è andato avanti. Non so a che punto siamo. In classe arriva una bidella e ci annuncia che la professoressa di F non potrà più venire. È data per dispersa. Sapessero la verità... Tutti sono tristi e amareggiati, persino il mio compagno di banco Elia. Mi fissa insistentemente: «Come mai non sei triste? Pensavo ti piacesse come professoressa». Stupido ficcanaso. Rispondo: «Sarà a farsi un viaggio, perché pensate sempre al peggio?». Continua a fissarmi annuendo, come se se la fosse bevuta. Riprende: «Oggi non c'è neanche Tomio, non ti sembra strano?». Mi sta spaventando, so che è curioso e ma se si dovesse mettere in mezzo a questa storia potrebbe finire male.

...

E se fosse anche lui un giocatore? Possibile che non sia caduto nella trappola di F? Per sicurezza controllerò il suo zaino a ricreazione mentre andrà in bagno. Però se fosse un giocatore, con un pizzico di intelligenza, non mi farebbe mai domande del genere, risulterebbe sospetto. Controllerò per sicurezza ma sono abbastanza certo che sia soltanto troppo curioso come suo solito. Dal nulla ricomincia a parlare: «Da un po' di tempo stanno sparendo delle persone in città. Un mio amico è sparito. Adesso che Tomio non sta venendo a scuola comincio a credere che possa essergli successa la stessa cosa. Queste sparizioni sono molto strane, e devo essere sincero, anche tu ti stai comportando in modo strano ultimamente. Sono abbastanza sicuro che tu faccia parte di questa storia. So che non me ne parlerai, ma spero semplicemente che tu stia dalla parte dei buoni». Non lo avevo mai visto così serio. Ho paura possa diventare un problema. Devo guardarmi le spalle da questo ragazzo. Non sembrerà, ma è davvero intelligente. Gli sorrido e gli rispondo: «Tu sei pazzo...» e mi giro da tutt'altra parte. So che questo non lo scoraggerà dall'investigare, come suo solito, ma almeno non gliela ho data per vinta. Arrivato il quarto d'ora di ricreazione controllo. Nello zaino non ha nulla, è andato in bagno a mani libere quindi non può averlo portato con se. Non è un giocatore. Mi arriva un messaggio sul cellulare, lo sento vibrare. È Vale.

The Elekt - Il giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora