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Ero padrona di me, mi bastarono i suoi occhi per confermarmi e darmi quel coraggio che non pensavo di avere, ed anche se la luce non me lo permetteva,li sentivo incollati sul mio corpo, mi muovevo per lui, mi versai il flûte di champagne sul décolleté, come era stato richiesto alle prove, e successivamente mi voltai di spalle al pubblico, togliendo il bustino, rimanendo con dei pendenti d'orati copri capezzoli, agitandoli di sicuro davanti a tantissimi uomini desiderosi, Katy si muoveva di lato a me, sinuosa, eravamo una perfetta sintonia tutte insieme, quando lo spettacolo finì lanciai la giarrettiera bianca di pizzo, non potei vedere a chi finì,ma sperai che l'avesse presa lui.

"Cindy sei stata bravissima" esultò Katy lanciandomi le braccia al collo, mi rimisi il vestito e tolsi la parrucca che iniziava a prudere sul cuoio capelluto,come tanti piccoli spilli infilzati dentro,
"Siamo state bravissime" ammisi con un sorriso che mancava sul mio volto da troppo tempo, talmente tanto che pensavo non ricordassi più come si faceva.
Mi avviai al bancone del bar,ancora incredula,le gambe molli e tremavo come una foglia, sapendo che tutta quella gente che ora vedevo in sala mi aveva visto praticamente nuda, presi postazione su uno sgabello,e mi voltai, scrutai la stanza in cerca di lui, allungavo il collo e arrancavo per scorgerlo in mezzo a tante teste più maschili che femminili,quando un alito caldo si poso vicino al mio orecchio,soffiando lieve sull'incavo del collo, sperai che fosse lui,quando aprì bocca per prendere parola,
"Signorina sono rimasto estasiato dalla sua performance" una voce cupa e grave, mi girai lentamente, mi trovai difronte un ragazzo, avrebbe potuto avere pochi anni più di me,forse 3, la pelle dorata, due occhi a mandorla ambrati come un liquido, un ciuffo alto portato di lato castano, mi rivolse un sorriso ammiccante, e mi sventolò davanti agli occhi la giarrettiera di pizzo, abbassai la testa e sorrisi imbarazzata, mi tese la mano, aveva un fisico atletico, e la strinsi, era una presa salda e forte, una presa che ti riempie,
"Rudy piacere" mi guardò dritto negli occhi, "Cindy" ricambiai lasciando la sua mano,
"Vedo che hai trovato la giarrettiera" affermai divertita, sorseggiando un Martini,
"Ergo, me l'hai tirata te, io l'ho solo afferrata" mi sorrise, ma i miei occhi guardavano al di la delle sue spalle, per cercarlo.
"Vuoi che ci sediamo più in disparte?" Mi chiese mellifluo, presi un'altra sorsata,stavo iniziando ad essere allegra, la testa aleggiava libera, ed ogni pensiero era al di fuori, mi sentivo leggera, volteggiavo con la mente, e afferrai la sua mano per dirigerci in disparte, traballando, quando mi cinse il fianco con la mano, lo lascia fare,evitando che cadessi, ridendo, come non avevo mai riso, non ero più padrona del mio corpo, e nemmeno della mia mente, svuotata da tutto.

Pov.James

Quel pomeriggio Josh mi aveva annunciato che aveva chiesto scusa a Cindy, l'unica azione buona che aveva fatto, non avrebbe più dovuto osare toccarla.

Mi avviai al locale insieme a Yana, l'Olandese che Josh mi aveva affibbiato, avevamo fatto sesso, ma mentre riempivo lei, immaginai solo quelle pietre verdi, immaginai di vedere lei distesa sul letto con il suo corpo sensuale che si muoveva sotto di me e mi supplicava, immaginai di annusare il suo odore, e solo con quel pensiero mi liberai.

Quando il tendone si aprì, incrociai il suo sguardo, il modo in cui ballò, mi mandava letteralmente fuori di testa, Yana guardava rapita lo spettacolo, ma io vedevo solo lei, era una perla rara, una bellezza che oscurava le altre, avrei voluto leccargli via lo champagne su quel delizioso décolleté, afferrai la gamba di Yana immaginando che fosse la sua vicino a me, e incurante della gente spinsi un dito dentro di lei, che sussultò, l'ammoni con un dito sulle labbra, ero drogato di quegli occhi, della sua pelle, spingevo guardando la mia perla, e venne.

"James, non pensavo avessi ancora voglia" Yana mi passò una mano sul torace, che spinsi via bruscamente, ma non si dispiacque,
"Andiamo a prendere da bere" la feci alzare, dirigendomi verso il bar, scolai in un sorso un shot di Whisky, quando i miei occhi si posarono su di loro, strinsi un pugno talmente forte da far diventare le nocche bianche, che cazzo ci faceva lui lì insieme a Cindy,
Aveva una mano avvolta sul suo fondoschiena, e lei rideva leggiadra, una risata aperta, una rabbia mi salì, lasciando Yana da sola, non me ne fregava niente, mi diressi a passi spediti verso il divano, con il cuore in gola, le pupille mi si dilatarono,
Quando lui incrociò il mio sguardo, la sua espressione rilassata si tramutò in ira, leggevo la sua rabbia, la stessa che avevo io nei suoi confronti, spostai lo sguardo verso Cindy che scoppiò a ridere, lo presi dal bavero della camicia e lo feci alzare, sbattendolo contro il muro,
"Che cazzo gli hai fatto? L'hai drogata brutto pezzo di merda, non è vero? Per ottenere una donna usi questi mezzi, fai schifo, cosa sei venuto a fare?" Gli sputai sul viso, mi guardò indignato pulendosi con la manica, e rise,
"James, che piacere rivederti fratellastro mio, la dolce Cindy mi sta facendo compagnia, non vedi come ride con me?" Mi guardò gelido, gli sferrai un pugno sullo stomaco, che lo fece tossire, scaraventandolo contro il muro,
"Ti ho chiesto che cazzo ci fai nel mio locale Rudy" lo vidi piegato dal dolore, ma rideva, una risata piena di astio,con un filo di voce diede fiato alle parole che uscirono fuori,
"Questo è anche il mio locale, non hai letto il testamento? Tutto ciò che è tuo è anche mio, non puoi sbattermi fuori" lo ritirai su, pronto ad assestargli un altro pugno, ma mi fermai, quando vidi Cindy accasciata a terra, mi precipitai verso di lei, la paura si diffuse dentro di me, provai a scuoterla dolcemente, aprì un attimo le palpebre, sussurrando flebile,
"James", gli scostai delicatamente i capelli dalla fronte sudata, aveva il volto sbiancato, la presi in braccio stendendola come un fiore delicato sul divano, scaraventandomi pieno d'ira addosso a Rudy,
"Come hai osato drogarla, lurido verme" alzai il pugno, e un'attimo, sentì una lama fredda, tagliente, mi piegai a terra, premendo sul fianco, cercando di rialzarmi invano, mi guardò divertito,
"Ora hai capito, quello che è tuo è anche mio", andò via, dileguandosi, mentre vidi arrivare una Katy in lacrime verso Cindy, mi rivolse un occhiata preoccupata, gli occhi rossi appannati, e il volto rigato, con una mano afferrai l'angolo del tavolo, per tirarmi su,
"Dobbiamo chiamare l'ambulanza, è stata drogata" ammisi mentre rivoli di sangue inzuppavano i lembi della camicia, Katy spostò lo sguardo verso di me, mentre accarezzava Cindy inerme, la ferita faceva male, ma non quanto vedere la mia piccola perla indifesa e immobile, strinsi più forte il pugno, Josh accorse verso di me, quando arrivò l'ambulanza, e la vidi sparire dentro, sulla barella, rimasi a fissarla, Katy salì su con lei guardandomi, accennando un'alzata di testa, non sarei dovuto andare, era tutta colpa mia, avrei dovuto proteggerla, ma la volevo.
"James te non c'entri niente", Josh mi guardò, aiutandomi a medicare la ferita profonda,
"Quel verme deve essersi accorto come la guardavo, non si fermerà finché non gli daremo la metá delle azioni del locale,
"Non puoi farlo James, questo locale l'hai tirato su con le tue forze, era una catapecchia prima" gli rivolsi un occhiataccia,
"Josh, si fa come dico io" lo ammonì, imprecando,mentre mi passavo una mano sudata, furiosamente tra i capelli,
"Quella ragazza ti ha risucchiato il cervello" affermò mentre infilava l'ago nella carne, per ricucire la ferita,
"Non me ne frega un cazzo di quello che pensi, si fa come dico io" lo guardai ghiacciandolo, e riposò lo sguardo verso la ferita.

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