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Presi un respiro profondo, mi confondeva e rendeva il mio cervello incapace di formulare pensieri.

"E poi quella ragazza" rivelai spostando il viso di lato, se l'avessi guardato non sarei stata più capace di controllare l'esplosione che era avvenuta dentro di me.

"Cindy...guardami, ti prego" il tono pacato era una carezza dolce sulla guancia dove alitava il suo fresco sapore.
Sciolsi le mie gambe avvinghiate attorno al suo bacino, scendendo. Camminai per andare in cucina, avevo bisogno di acqua.

"Cindy per favore, voltati" lo sentì sospirare pesantemente, potevo immaginare che si stesse passando la mano sul volto.
Aprì il frigorifero per prendere la bottiglia, quando lo richiusi e mi girai lo trovai faccia a faccia con me.
Mi prese per i fianchi e andai a sbattere contro il Marmo del piano cucina.

"James, ti prego vattene...non sono le tue amiche" sussurrai arresa e triste. Avevo il suo viso fin troppo vicino, i suoi occhi magnetici mi attiravano come una calamita ed io ero un pezzo di ferro arrugginito.

"L'ho portata subito a casa, è stata lei a baciarmi, devi credermi Cindy...non ho fatto niente, lei non è una perla rara" mi accarezzò lungo tutto il braccio, piccole scosse si muovevano dentro. La sua voce possente al contempo melodiosa mi faceva rimanere perplessa.
Mi girò il viso, accarezzandomi i capelli.

"Guardami negli occhi" un'imposizione così dolce non l'avevo mai sentita.
Mi girai per incontrare quel turbinio di emozioni di un solo colore.

"Ti guardo" accennai, il cuore batteva fortissimo. Con i palmi mi reggevo a stento al Marmo scivoloso.

"Allora dimmi cosa vedi" ribatté con un luccichio che quasi mi accecava. Il suo viso era sempre più vicino e le parole restavano in gola come nodi.
Mandai giù il magone e lo fissai in quelle nubi.

"Vedo dei pozzi troppo profondi, ho paura di caderci dentro e non riuscire più a tornare fuori...ma vorrei sapere cosa si nasconde nel fondo" dissi tutto d'un fiato per far sì che le parole non restassero bloccate.

"Vorrei saperlo anch'io, potremmo scoprirlo insieme" disegnò con l'indice la linea delle mie labbra, che si schiusero al suo passaggio.
Ci guardammo intensamente, i nostri respiri si mescolavano insieme ed era l'unico suono udibile.
James spazzò via quella poca distanza che ci divideva, cingendomi la vita con la sua presa forte.

"Credimi, ti prego" sussurrò in affanno a fior di labbra.
Aprì gli occhi annuendo,
"Ti credo" fece scorrere la mano dietro la mia nuca intrecciando le sue abili dita ai miei capelli, impadronendosi della mia bocca, gustandone ogni centimetro.
Le nostre lingue si scontrarono, allacciai le braccia intorno al suo collo per reggermi.
Mi sollevò prendendomi in braccio, conducendomi fino alla stanza, depositandomi dolcemente sul letto.

Si stese sopra di me reggendosi con le mani,
"Sei così dannatamente bella Cindy" le parole erano un sussurro bisognoso, leggevo in quelle nubi il desiderio accecante.
Prese a baciarmi il collo scendendo sempre più giù, mi muovevo ad ogni suo sfioramento al contatto con la mia pelle che bruciava, senza staccare mai il nostro contatto visivo.

Mi sfilò delicatamente le mutandine di pizzo, il cuore stava scoppiando.
"Un'attimo James" dissi in preda alla paura.
Mi guardò come se non capisse.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Chiese posizionandosi nuovamente sul mio viso.
"No è che..." Voltai la testa, non potevo continuare a sostenere il suo sguardo.
"Cosa?" Mi accarezzò una guancia, chiusi gli occhi a quel contatto.
"Io...non, ecco" mi bloccai, mi vergognavo troppo.
"Sei ancora pura Cindy?" Mi prese il mento per girarmi e rincontrare quel suo sguardo che mi faceva sentire persa.
Acconsentì solamente.
Rimase a fissarmi per una manciata di secondi, sospirò avvicinandosi alle mie labbra.
"Se non vuoi mi fermo" affermò,
"No, ti voglio" asserì, prima che ritornò ad appropriarsi delle mie labbra.
I nostri gemiti si mescolavano con i sospiri affannati, il suo sapore di tabacco mi faceva girare la testa come se fossi ubriaca, di quei sapori mai conosciuti prima d'allora.

Si alzò in piedi e mi tese il braccio,
"Sbottonami la camicia" lo guardai annuendo.
Con mani tremanti presi a sganciargli il primo bottone, e i successivi a seguirsi. Sentivo il suo sguardo incollato su di me ad ogni bottone,
Fino a sfilargliela dalle maniche. Rimasi estasiata alla vista del suo corpo, gli addominali scolpiti alla perfezione, dei pettorali alti e ben definiti, le spalle larghe.
mi attirò a se, premendo il suo corpo con il mio, facendo scivolare le sue mani dietro la schiena sganciandomi il reggiseno, sfilando piano le spalline.
Ero nuda di fronte a lui, nuda anche nei sentimenti.

"Una perla" si avvicinò baciandomi l'incavo del collo, mi sfuggì un gemito.
Mi distese sul letto, rimasi a guardarlo sganciarsi la cintura dei pantaloni, togliendoli.
Le gambe sode e tornite alla perfezione. Si sfilò i boxer, avevo un magone in gola.
Le guance mi si tinsero di rosa per l'imbarazzo che provavo, ma desideravo sentirlo dentro di me.
Prese un preservativo dalla tasca dei pantaloni e lo avvolse sul suo membro.
Ero spaesata ma mi sarei concessa a lui, scacciai ogni pensiero.
Quando si avvicinò al letto, lo attirai a me dalle spalle, sorrise soddisfatto, e ricambiai baciandolo.
Le sue mani vagavano sul mio corpo, scese a lasciarmi una scia di baci per soffermarsi sui capezzoli turgidi, ne prese uno in bocca leccandolo delicatamente, chiusi gli occhi ansimando, non avevo mai provato niente di tutto questo.
Mi lasciai avvolgere da queste emozioni, dal desiderio di sentirmi viva e felice per la prima volta in tutta la mia vita.
Lasciò il capezzolo andando più giù, allargai le gambe per fargli spazio.
Mi guardò per chiedere approvazione, annui in preda agli spasmi, vederlo tra le mie cosce era così eccitante.
Mi baciò soave, succhiando la mia intimità, ingoiai il magone che mi strozzava, le leccate si facevano sempre più intense.
Afferrai i suoi capelli morbidi stringendolo, inarcando la schiena, era una tortura così piacevole.

"Hai un sapore fottutamente delizioso" risalì, eravamo occhi negli occhi, sapevo che leggeva il mio desiderio incontenibile era lo stesso che leggevo nei suoi pozzi divenuti neri, mi morse il labbro inferiore baciandolo, mi staccai.
"James ti voglio, ora" affermai convinta, mi baciò appassionatamente, le nostre lingue formavano un intreccio divino,
Con una leggera spinta mi riempì, faceva male ma il desiderio prese il sopravvento.
Inarcai la schiena ad ogni sua spinta dolce,
"Cindy" sussurrò tra le mie labbra, i suoi gemiti erano il suono più bello che avessi mai sentito. Ogni spinta era sempre più decisa, avvolsi le gambe attorno al suo bacino, ansimando sempre di più, ero senza inibizioni, sentivo solo i nostri cuori che battevano al contempo.
"Guardami ti prego, non staccarti mai dai miei occhi" ordinò, con la bocca impastata.
Le pupille si dilatavano ad ogni movimento, ero incantata dal suo volto, da quelle ciglia folte che incorniciavano il suo sguardo che mi uccideva e mi faceva sentire viva ogni volta.
Diede un ultima spinta liberandoci insieme ad ogni paura.
Si accasciò sul mio collo sorridendo, baciandolo, sentivo la sua risata tra i miei capelli, e risi anch'io, non ero mai stata così felice prima d'ora.

Si stese di fianco a me abbracciandomi, le parole non servivano, lo sguardo parlava per noi.  
Mi avvolsi tra le sue braccia come se fosse la mia coperta che poteva proteggermi.
"Non sai quant' ho sognato questo momento" ammise stringendomi più forte.
Quelle parole mi causarono un formicolio,
"Anch'io" conferma imbarazzata, girando il viso per incontrare le sue labbra.
Mi lasciai cullare da quelle sensazioni, la sensazione di vivere, ed era bellissima.

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