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James mi era sembrato strano quella mattina quando gli parlai del mio passato, ero sicura che qualcosa lo avesse scosso lasciandogli un vuoto incolmabile dentro.
Non si era aperto con me, non conoscevo nulla del suo passato, era un salto nell'ignoto ciò che affrontavo con lui, ma non mi spaventava, perché solo la sua forte presenza bastava per assicurarmi che tutto ciò che dovevo sapere, era che i nostri corpi s'incendiavano ad ogni minimo contatto o sguardo fugace.

Dopo che se n'era andato lasciando che il mio corpo sì raffreddasse, scivolai lentamente giù da quelle coperte che avevano ancora il nostro odore, era rimasto impresso il sapore dei nostri corpi divenuti uno soltanto.
Ancora stentavo a crederci.

M'infilai in vasca lasciando che il bagnoschiuma e l'acqua mi rinvigorissero.
Quando uscii mi guardai allo specchio, avevo una luce negli occhi che pensavo non avrei mai visto, la luce della speranza.
E per la prima volta mi vidi bella davvero, le imperfezioni erano scomparse, lasciando posto ad una sicurezza che non credevo mi facesse parte.

Aprì le ante dell'armadio prendendo una gonna ampia nera corta sopra al ginocchio, una camicetta in chiffon sbracciata rosa pallido, e un paio di ballerine nere lucide che si allacciavano alla caviglia.

Camminai per le vie di Miami e forse era la prima volta che l'ammiravo davvero, e mi resi realmente conto di quanto fosse bella, o forse era solo il mio umore a farmi sembrare tutto più lucente.

Arrivai davanti al portone dove abitavo prima e suonai.

"Chi è?" La voce squillante di Katy riecheggiò dal citofono.
"Sorpresa" esclamai gioiosa, subito dopo senti il rumore del portone che si apriva.

Non feci in tempi a fare tutte le scale, che una Katy scalza con solo le culotte e una maglia informe addosso si buttò sopra di me, cingendomi il collo con le braccia, stringendomi forte, e scoppiai a ridere come non avevo mai fatto prima d'allora.

"Cindy...come stai?" Chiese stringendo la presa sul mio collo, come se avesse paura che scappassi.
"Katy...se non mi strozzi forse starò bene" scherzai, ricevendo un occhiataccia offesa.
"Vieni entra" mi fece cenno di entrare con la mano, chiudendo la porta.
"Kevin? Si sta riposando?" Domandai, non appena lo vidi sbucare dalla porta di camera con solo i boxer addosso, portandosi una bottiglia d'acqua alla bocca per prenderne una sorsata.
Appena mi vide si bloccò, imbarazzato.
Guardai Katy diventare rossa dalla vergogna, non potei fare a meno di ridere sotto i baffi.

"Piccola vieni ad abbracciarmi" accennò Kevin spiegando le braccia.
Gli andai incontro abbracciandolo, contenta di vederlo di nuovo lì, più forte di prima.
"Dio mi sei mancato tantissimo" mi accarezzò i capelli come era solito fare lasciandomi un lieve bacio sulla nuca.
Mi scostai da l'abbraccio, rivolgendo uno sguardo a Katy che stava impalata.
Misi le mani su i fianchi.
"C'è qualcosa che devo sapere?" Canzonai fingendomi offesa.
Li vidi scambiarsi un occhiata imbarazzata, e Kevin portarsi una mano dietro la nuca in difficoltà.
"Beh...io vi lascio sole, che forse è meglio" puntualizzò, facendo segno con il dito verso la camera.

Katy mi fece accomodare sul divano, portandomi una tazza fumante di thè al limone.

"Dunque..." Iniziai a dire guardandola di sottecchi mentre soffiavo sul liquido.
Lei fece finta di guardarsi intorno ticchettando le dita sui ginocchi, sbuffando arrendendosi. Mi sfuggì un sorrisetto malizioso tipico del 'lo sapevo'.
"Eh va bene, diciamo che si è riaccesa la scintilla" disse emozionata quasi in uno stridulo.
Spalancai la bocca appoggiando la tazza sul tavolino difronte.
"Oh mio dio Katy, quando?" Chiesi curiosa, ed eccitata per loro.
Gli volevo un bene dell'anima ad entrambi e sapevo che prima o poi sarebbe scattato di nuovo qualcosa, perché una fiamma lasciata accesa può affievolirsi ma se non ci soffi sopra non si spegne.
"Andando a trovarlo tutti i giorni all'ospedale, mi sono resa conto che ancora provavo qualcosa per lui, e quando siamo tornati qui...beh capito insomma" spiegò rossa in volto, contorcendo in un dito il lembo della maglia troppo grande per il suo fisico esile.
"Ti capisco perfettamente, e sai che sono immensamente felice" sorrisi e l'attirai in un'abbraccio.

"Te invece? James?" Ribatté mettendosi di fronte a me, accavallando le gambe.
Tentennai, ma il luccichio negli occhi parlò per me.
"È venuto da me ieri sera" l' informai abbassando lo sguardo intimidita dai ricordi.
Stava per ribattere quando la interruppi.
"Ero scossa al locale, l'avevo visto baciarsi con un'altra...poi me lo sono trovata dentro casa, mi ha detto che non aveva fatto nulla ed era stata lei a buttarsi addosso" mi fermai per riprendere fiato e riordinare le idee, quando intervenne Katy.
"Lo sapevo, queste mangia uomini" digrignò i denti arricciando il naso.

"E poi?" M'incitò a continuare con il gesto della mano.
"Katy..." Pronunciai il suo nome così basso che quasi avevo paura che non lo avesse sentito.
"No, non dirmelo" sgranò gli occhi, che si accesero formando tante lucine.
Si alzò dal divano saltellando su se stessa, scoppiai a ridere prendendole il braccio per farla risedere.
"E com'è stato?" Mi tirò una gomitata d'intesa.
"Stupendo" sussurrai vellutata. Un calore mi avvampò dentro al ricordo di emozioni scolpite dentro, che bruciavano come lava.
Non disse nulla solo mi guardò con occhi lucidi, e capii che il bene era questo, leggere negli occhi altrui senza dover parlare.
Mi resi conto che non mi ero mai confidata con nessuno, non avevo mai avuto amiche con cui parlare e rivelare i miei segreti, era una cosa nuova per me, ed era un'emozione strana e piacevole al contempo.

Il thè si era freddato e ne presi una sorsata in silenzio.
Katy mi guardò stralunata come se non capisse il mio silenzio improvviso.
"C'è altro che devi dirmi Cindy?" Mi accarezzò una spalla.
Presi un respiro voltando il viso verso la finestra dove si vedeva al di fuori elevarsi un venticello che smuoveva le chiome degli
Alberi, per riposarlo su di lei.
Annuii. Era l'ora di dirgli tutto, non potevo tenere questo macigno, ed era l'unica amica insieme a Kevin che mi potesse capire e sostenere, ero pronta ad espormi e a rivelare le mie supposizioni fondate su chi fosse mio fratello.

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