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Sto camminando in una stradina poco trafficata. Nella mia testa si affollano mille pensieri. Sono felice: sugli alberi stanno spuntando le prime foglioline verdi. Finalmente la primavera è arrivata e con sé ha portato la voglia di sorridere. All'ombra di un albero c'è una panca di legno, mi siedo e riordino i miei pensieri: io sono Katiuscia, il mio nome deriva dal greco e significa "pura", vivo in una cittadina, in un appartamento, ho una coinquilina di origine russa e sto andando a trovare un ragazzo: il suo nome è Diego. Ci siamo conosciuti ad un uscita di gruppo, è stato un amico in comune a farci incontrare. Dio, se ci sei, fa che sia la volta buona, fa che sia quello giusto. Mi alzo e cammino verso il mio destino.

Siccome ha piovuto da poco la strada è disseminata da pozzanghere, guardo il mio riflesso in una di queste: capelli neri e di media lunghezza, occhi scuri, gambe incredibilmente lunghe.
Gli uomini riescono a vedere soltanto il mio riflesso e riconoscono solo la mia bellezza esteriore, come questa pozzanghera. Ma il ragazzo che cerco non si accontenta di un riflesso, il ragazzo che voglio saprà guardare dentro di me.
Diego sarà l'uomo giusto?

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