Escape From Babylon

29

Una vecchia palazzina a pochi passi dalla mia, un appartamento in cui vive un uomo, quest'uomo potrebbe sapere dov'è Anna.
Suono senza esitazioni il citofono, dall'altra parte mi risponde una voce femminile.
"Si?"
"Signora lei mi deve aiutare, devo parlare urgentemente con suo figlio."
"Sei una guardia?"
"No affatto, ma é comunque molto urgente."
La signora dall'altra parte si ammutolisce, fine delle comunicazioni.

Io non posso mollare proprio ora, se questo tizio sa qualcosa ne sarà valsa la pena di aspettare seduta sopra ad un lurido marciapiede.
Verso sera, il ragazzo fa la sua comparsa e si avvicina barcollante all'entrata, lo fermo un attimo prima che entri.
"Ehi ragazza, sono proprio a pezzi ora. Torna più tardi, capito?"
"Ascoltami bene, conosci Anna vero? Vive a pochi passi da qui? Devi assolutamente sapere chi é!"
"La bionda sexy? L'ho seguita per un po' sui social, poi mi é passata. Scommetto che si é pentita ed ora vuole stare con me."
"Sei di essere indagato?"
"Che cosa stai dicendo?"
"L'hai presa tu, l'hai rapita."
"Stai delirando."
Il ragazzo entra senza prestare più attenzione a ciò che dico.

Forse sto impazzendo, quest'indagine mi fa andare fuori di testa, come ho potuto aspettare quel ragazzo sotto casa per ore nella speranza che sappia dove sia una ragazza di cui non sa nulla da mesi?
Diego mi starà aspettando a casa, dovevo tornare ore fa. Sarà preoccupato, non vuole che faccia la fine di Anna. Lui non vuole impazzire come me e non vuole soffrire come soffro io ogni volta che la polizia fa un buco nell'acqua.

Una macchina alle mie spalle rallenta e si ferma proprio accanto a me, matteo apre la portiera dal lato del passeggero e mi invita a entrare.
"Vuoi far venire un colpo a quel ragazzo?" Dice alludendo a Diego.
"Certo che no."
Passiamo accanto alla mia vecchia abitazione, quelle mura non hanno potuto difendere Anna dai 'cattivi' e nemmeno io ho potuto. Dopo tutte queste settimane sento il bisogno di entrare nella nostra casa.
Così chiedo a Matteo di fermarsi.