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Anna si allontana sulle sue scarpette bianche, ed io la guardo sparire dietro l'angolo di un palazzo.
Diego appoggia le sue labbra sul mio collo e mi cinge con le sue braccia muscolose. Se questa storia fosse ambientata in un college americano lui sarebbe il ricco giocatore a capo della squadra di football ed io sarei la ragazza che combatte per i diritti degli studenti e per gli sprechi o più semplicemente l'hippie.
Di solito i quater back non degnano di uno sguardo le ragazze come me, ma questo non è un romanzo. E stranamente la ragazza hippie ha avuto la meglio sulla "reginetta del ballo".
Mamma e Thomas, si sono dileguati nella notte. Ed ora siamo rimasti soli, io e lui, mentre ce ne andiamo a zonzo per la città.
Camminiamo sul marciapiede, mano nella mano. Incontriamo Matteo e la sua accompagnatrice, una ragazza asiatica a cui non ci presenta. I ragazzi scambiano quattro chiacchiere e poi si salutano. Diego propone di andare al pub, ma io sono a pezzi e rifiuto. Mi offre di passare la notte con lui e a questa richiesta accetto volentieri.
Andiamo al parcheggio e prendiamo la sua auto. In men che non si dica arriviamo a casa. Diego entra ed appoggia le chiavi ad un gancio.
"È strano, Matteo non mi ha detto di aver una nuova ragazza." Fa Diego.
"Magari non ha avuto il tempo per dirtelo."
Una donna esce precipitosamente dalla cucina, saluta e se ne va.
"Chi era?" Chiedo allibita.
"Lei è Francesca, la mia collaboratrice domestica."
"Lei riordina la tua casa e ti lava i vestiti?"
"Si e cucina anche."
"Ecco. È lei l'artefice degli spaghetti con le polpette!"
Lui scoppia in una fragorosa risata ed ammette le sue colpe. Non ho mai creduto, nemmeno per un secondo, che le ricette trovate su internet siamo efficaci.
Non ha mai pulito questa casa, ma è Francesca ad occuparsi di lui. Lava, stira e cucina fino a tarda ora per il suo padrone. Questo non fa di Diego un uomo indipendente, ma un ragazzo viziato. I soldi l'hanno trasformato in un ricco Peter pan? E Francesca è la Trilli della situazione?
In fondo in fondo penso: beato lui che può permettersi una fata!
Anche io in un certo senso lo sono, dopotutto devo rimediare in continuazione ai pasticci di una ricca ragazza russa di mia conoscenza.
Almeno Francesca riceve un compenso per le sue "magie" penso sconsolata.
Diego sbuca dalla cucina e mi porge una tazza fumante d'infuso alle erbe.
"Queste erbe ci aiuteranno a rilassarci." Dice, mi rivolge un bel sorriso e accende la tv.
Dopo qualche sorso, sento le palpebre diventare sempre più pesanti. Lui è già crollato accanto a me, ed io sono prossima a cadere addormentata.
Apro gli occhi dopo circa quindici ore, scuoto Diego per svegliarlo dal torpore. Lo schermo del televisore è rimasto accesso per tutto questo tempo.
"Dove hai preso l'erbe per l'infuso?"
"Le ho comprate al mercato, la signora ha detto che erano molto buone per rilassarsi."
"Non le hai dosate bene! Ci hai sedato per ore!"
"Ho creato un sonnifero mischiando quelle erbe? Forte!"
Non credo che sia forte, abbiamo rischiato di dormire per l'eternità. Come in quella favola, solo che i principi non esistono. Al massimo sarebbe stata la fata di Diego a trovarci, questa parte del discorso la tengo per me.
Il ragazzo sa a stento come accendere un fornello, figuriamoci dosare alcune erbe! Lui non può essere perfetto al 100%, dopotutto non siamo in un romanzo.

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora