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Entriamo per ripararci dalla pioggia. I miei vestiti zuppi stanno sgocciolando sul pavimento ma a Diego sembra non importare. Lui va in bagno e prende un paio di asciugamani. Avvolgo i capelli in un uno e il resto del corpo nell'altro.
"Puoi farti una doccia se vuoi, posso imprestarti qualcosa da mettere"
Dice distogliendo lo sguardo.
"Grazie" dico io.
Mi accompagna fino alla porta del bagno e mi porge una t shirt ed un paio di pantaloni. Entro nel bagno, mi spoglio e mi infilo nella doccia. L'acqua calda scorre sul mio corpo dandomi un po' di sollievo dal freddo della pioggia. Ma quest'acqua non mi da il sollievo che mi procurano le sue braccia intorno alla mia vita. Spengo l'acqua ed esco dalla doccia. Indosso soltanto la t shirt, i pantaloni non voglio saperne di stare su, per fortuna che la maglietta è abbastanza lunga da farmi da vestito. Esco dal bagno. Cerco Diego e il suo calore rassicurante. Lo trovo sul divano. I nostri occhi s'incontrano e rimaniamo fermi esattamente dove siamo per qualche istante poi corro fra le sue braccia e lo stringo forte. Inizialmente mi sembra un po' sorpreso ma alla fine risponde al mio abbraccio. Il resto del pomeriggio lo passiamo sul suo divano, abbracciati mentre guardiamo la televisione. Ci conosciamo così poco, ma mi piace passare il tempo con lui.
"Diego"dico.
"Dimmi"
"Perché non hai una ragazza?"chiedo, spinta dalla curiosità.
"Perché sto aspettando quella giusta, sei quella giusta?"chiede.
Faccio una risatina nervosa, sento i suoi occhi su di me. Mi sento a disagio, come sotto interrogatorio, non mi sono mai piaciute questo tipo di situazioni. Mi ha posto una domanda, credo che stia aspettando una risposta ed io non so che dire. Voglio sparire.
"Voglio andare a casa" dico.
"Perché?"
"Portami a casa"
"Io non riesco a capirti"
"Va tutto bene, sono solo un po' stanca"
"Ok, ti riporto a casa" dice infine.
Usciamo.
"Aspettami qui, vado a prendere la macchina" dice e poi scompare.
Dopo un paio di minuti ricompare a bordo di un auto grigia, un auto che appartiene ad un noto marchio automobilistico e ad occhio e croce sarà costata una fortuna.
"Bella macchina" dico salendo a bordo.
"È un regalo di mio padre"
"Ok, è carina".
Non ci sto capendo più nulla, chi è questo ragazzo? Chi sono i suoi genitori? Mentre sono immersa in questi pensieri arrivo di fronte a casa.
"Grazie, è stato bello"dico.
"Aspetto una tua risposta"
"Ok, ci rivediamo Diego" lo saluto.
Entro nel mio appartamento ed Anna sta guardando un film in televisione. Ha preparato la cena: pasta. Cazzo, lei non sa fare la pasta. Mi accontento, ne prendo un po' in un piatto e vado a sedermi accanto a lei sul divano.
Ho un sacco di cose da raccontargli. Per prima cosa gli devo spiegare che cosa ci faccio io con solo una t shirt addosso..

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora