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Chiamo Anna e dopo pochi minuti sono seduta sul sedile del passeggero. Lei indossa ancora il pigiama e ha un'aria assonnata, io invece ho ancora mal di testa. Rimaniamo in silenzio per tutta la durata del viaggio ed una volta arrivate a casa ognuna va nella propria stanza. Guardo il mio riflesso nello specchio e vedo i miei capelli castani tutti quanti in disordine ed il mascara sbavato sotto gli occhi, non sono sono esattamente uno splendore e non mi sento come tale. Vado in bagno per pulire i residui di make up dal mio viso e farmi una doccia. Dopodiché m'infilo nel letto. Dopo un paio d'ore mi sveglio e mi sento leggermente meglio. La mia sveglia segna le 10.00 . Mi alzo e vado in cucina per preparare la colazione. Bevo il mio latte di riso, mangio un paio di fette biscottate integrali e mi preparo per uscire a fare una corsetta. Indosso una felpa bianca, pantaloncini corti e neri e scarpe da ginnastica. Mentre corro i pensieri vagano per la mia mente.
Penso a mia madre a parigi, penso a Diego e al nostro ultimo incontro e mentre penso il cielo si copre di grandi nuvole grigie e cariche di pioggia. Dopo poco tempo la pioggia inizia a cadere, il flusso è in continuo aumento. Sono bagnata dalla testa ai piedi, completamente zuppa. Mi fermo proprio davanti a casa di Diego.
Che colpo di fortuna! Oppure è un segno del destino?
Suono il campanello. Diego viene ad aprire la porta, ha un faccia sorpresa, sono l'ultima persona che si aspettava di vedere.
"Ciao"
"Vieni"
Mi avvicino e lui mi stringe a sè, è come se il tempo si fermasse. La pioggia mi scorre addosso, ma non ha importanza se sono fra le sue braccia.

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