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Polvere, polvere sui banconi della cucina, sul televisore, su ogni cosa. Resto ferma sulla porta di camera mia senza avere il coraggio di oltrepassare la soglia, per me é come fare un salto nel passato, nella mia vecchia vita e mi fa un po' paura.

Una cosa però attira la mia attenzione, l'armadio rimasto socchiuso mi permette di vedere all'interno. Vedo l'abito tye dye di Anna, il suo regalo di compleanno per me. Stringo la stoffa fra le mani, per essere sicura di toccare un oggetto reale, anche la mia coinquilina era reale. E anche se questa storia sembra l'invenzione di un romanziere é successa davvero.

C'é un poster appeso al muro, c'é scritto 'legalize everything'. Un libro di meditazione sul comodino, una cartina e del tabacco nel cassetto. Mi sdraio sul letto e mi pare di sentire la sua voce nella camera accanto, tutto é rimasto com'era. Il suo letto é ancora sottosopra, le scarpe sono tutte sparse sul pavimento, un baby doll color crema é appoggiato su una sedia, la cera di una candela ha cosparso la mensola, sotto il suo letto c'è un libro russo e un paio di ciabatte. Amavo la persona che ha provocato questo caos, per me é impossibile riordinare la sua stanza, toccare le sue cose mi rende terribilmente triste.

Matteo mi ha aspettato pazientemente in macchina, quando mi vede arrivare alza la testa dal cellulare e lo mette in tasca.
"Era Mina?"
"Si, ma cos'hai preso?"
"Tante bacchette d'incenso profumate. Il loro profumo é rassicurante."
Inizio a piangere sotto gli occhi sconcertati di Matteo, che non sembra sapere cosa fare.
"Katia, piangi per Anna? Ti prego, non posso vederti così."
"Scusa, ma se facessi così di fronte a Diego.. Lui non capirebbe, poi si preoccupa e non voglio che accada."
Improvvisamente mi trovo stretta nell'abbraccio di Matteo.
"Anche io le volevo bene, può anche darsi che ne fossi innamorato ma devo farmi forza Katia, dobbiamo continuare a vivere e a sorridere."
Lascia la presa, prende dei fazzoletti dal cruscotto e me ne porge uno.
"Ti porto a casa, lui ti aspetta."

Diego non appena mi vede corre a salutarmi, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
"Vieni, dentro é tutto pronto."
Francesca ha cucinato per noi e ha messo dei fiori freschi al centro del tavolo.
"Che pensiero carino."
"Spero che ti piaccia il salmone."
Annuisco e ne prendo un po' con la forchetta, ho il sentore che ci sia qualche spezia afrodisiaca dentro, Francesca é molto fantasiosa in cucina.

Cerca di tirarmi su il morale, ha anche preparato il mio piatto preferito, o meglio l'ha fatto preparare. Mi guarda, conosco quello sguardo, l'ho vedo sempre nei ragazzi innamorati. Chissà cosa vede lui nei miei occhi, io so di amarlo ma i miei occhi non gli sorridono da un pezzo. Anzi, spesso si riempiono di lacrime.

Dopo cena Magnum si accuccia sulle mie gambe, guardo il gigantesco televisore di Diego appeso alla parete, la nitidezza dell'immagine é stupefacente. Nel mio vecchio appartamento guardavamo le nostre serie tv preferite da un televisore molto più modesto.
Lui si siede proprio accanto a me, smetto immediatamente di pensare al televisore, mi é venuta una gran voglia di baciarlo, di contatto umano, di sesso.

Mentre è intento a mettere le sue mani esperte dappertutto, il suo maledetto cellulare emette un trillo fastidioso. Ci scambiamo qualche occhiata confusa, poi si alza e risponde. Rimango sorpresa di sapere che dall'altro capo del cellulare c'é Ilaria, ci sono cattive notizie in arrivo.

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora