37

6 1 0
                                    

Thomas resta sempre chiuso nel suo ufficio a lavorare. La casa è davvero enorme, fin troppo grande per un solo uomo che passa tutto il suo tempo dietro ad una scrivania. La maggior parte delle stanze è buia, l'arredamento e le pareti sono dannatamente scuri. L'unico rumore a rompere il silenzio nella villa sono le ruote cigolanti del carrello delle pulizie.
Le mie colleghe sono piuttosto giovani ed anche piuttosto belle, il padrone ha senz'altro gusto. La simpatia non è certo una delle loro migliori caratteristiche ma dopotutto la perfezione non esiste.
L'unico ad essere simpatico e gentile con me, esclusa Carmela, è Antoine. Mi saluta calorosamente  ogni volta che l'incontro ed ogni volta mi stupisco di quanto sia bello il suo sorriso. Una volta una donna mi disse che i ragazzi più carini erano i siciliani, ora come ora non potrei essere più d'accordo.
Soggiornare qui non é affatto male anche se ho il mio gran da fare e questa divisa da maid francese non é proprio il mio genere. 

C'è uno specchio per ogni parete della casa, di tanto in tanto mi fermo e do una sistemata alla mia cuffietta. Questa mattina mi occupo del terzo piano, la maggior parte delle stanze sono camere da letto che ospitano letti in cui non ha mai dormito nessuno. In ogni caso, le lenzuola vengono sostituite, il sottile strato di polvere sul pavimento e mobilio rimosso e i bagni vengono tirati a lucido. Ad un certo punto faccio il mio ingresso in una stanza completamente diversa dalle altre, oltre ad essere più grande è anche immersa nella luce naturale grazie a delle grandi finestre. In quasi tutti i luoghi che ho visto da quando sono qui ci sono degli elementi ricorrenti, dei complementi d'arredo che continuano a tornare stanza per stanza ma questa camera è proprio un'altra storia. E' stranamente accogliente, basta dargli un'occhiata per sentirsi a proprio agio.
 "La stanza preferita da Thomas."
Giro le spalle e vedo Antoine in piedi sulla soglia, appoggiato al muro con la sua solita espressione sorridente.
"E perchè?"
Indica la parete con un gesto della mano, sul muro spicca la fotografia di una donna meravigliosa che guarda il mare seduta su uno scoglio, non ci sono calzature ai suoi piedi ma in una mano tiene un paio di scarpe col tacco alto e l'abito da lei indossato è incredibilmente lungo e raffinato. I capelli biondi semi raccolti le ricadono su una spalla, gli occhi scuri sono fissi sull'orizzonte dove il sole sembra sparire nel mare.
"Se c'è una donna che ha davvero contato qualcosa per lui eccola lì. Questa stanza le apparteneva, il suo tocco è ancora ben presente qui dentro."  
Se c'è stata una donna che assomigliava in tutto e per tutto ad Anna eccola lì, penso fra me e me.
"Non trovi che sia davvero splendida?" Antoine si avvicina lentamente a me.                      
"Lo è." Dico io, imbarazzata dalla sua vicinanza.
Sono sinceramente perplessa, Thomas dev'essere stato colpito quanto me quando per la prima volta ha visto Anna, sono così simili da sembrare la stessa persona, sembra di guardare una futura immagine della mia coinquilina. I miei sospetti si stanno concretizzando, la mia intuizione sembra somigliare sempre di più alla realtà, la velocità con cui tutto ciò avviene mi spaventa terribilmente al punto di aver bisogno di sedermi sul bordo del letto e prendere fiato, tutto questo sotto gli occhi sconcertati di Antoine.
 "Non ti senti bene?"
Vorrei tanto essere lontana da qui, ora che sono così spaventata vorrei soltanto che Diego fosse con me.
"Sono soltanto un po' in crisi. Sono così sola qui."
Lui si viene a sedere accanto a me, è la prima volta che mi è così vicino, e con un gesto galante mi circonda con le suo forti braccia da lavoratore. Le sue mani, sono grandi e piuttosto rovinate, so per certo che i suoi bicipiti non sono stati scolpiti in una palestra cittadina. 
"Sorridi, ci sono io qui con te."
Il tempo di un abbraccio ed Antoine é costretto a lasciarmi per tornare al lavoro. Quanto vorrei mollare il carrello e il grembiule ed andarmene ma il mio lavoro qui non é ancora finito e non mi riferisco alle pulizie.

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora