25

14 2 1
                                    

Diego possiede uno chalet in mezzo alla foresta, è una casetta fatta interamente da legno. Siccome amo la natura ha deciso di portarmi con sé per passare il weekend insieme. La casetta si trova ad un paio d'ore di camminata da un'area di sosta.
Diego viene a prendermi di buona mattina, dormo durante tutto il tragitto in auto. Una volta arrivati all'area di sosta lui mi sveglia e mi carica in spalle uno zaino che contiene le provviste. Camminiamo e parliamo del più e del meno, di tanto in tanto avvistiamo qualche animaletto selvatico, soprattutto scoiattoli. Il sentiero è costellato da impronte, lui dice che appartengono a dei grandi erbivori come cervi e caprioli. Qualche escursionista sostiene di aver visto dei lupi aggirarsi nei dintorni. Durante il tragitto non incontriamo nessuno, ma in lontananza udiamo degli spari provocati dai fucili dei cacciatori.
Ai piedi di qualche tronco si possono scorgere dei funghi, ma ne io ne lui sappiamo riconoscere i buoni dai cattivi, per cui rimangono esattamente dove sono.
Arriviamo allo chalet all'ora di pranzo. Saliamo su per la scala di legno, ci ritroviamo sotto ad un portico. Diego infila le chiavi nella serratura e gira, la porta si apre con un cigolio. La casa ha un vago odore di resina ed è immersa nell'oscurità. Diego entra e brancola nel buio alla ricerca del contatore, infine lo trova ed alza l'interruttore. La luce si accende e mostra un enorme stanza che dovrebbe essere il salone.
"Ta-dà!"dice Diego.
Pulisco i miei scarponcini sul tappetino d'ingresso ed entro.
Svuoto il mio zaino su un bancone in cucina, racimolo un po' di provviste ed inizio a preparare il pranzo.
Con il burro, la farina, le uova ed un altro paio d'ingredienti preparo delle omelette. Diego, nel frattempo, si occupa di far funzionare l'impianto dell'acqua.
A pranzo ci riuniamo nella sala. Omelette e succo d'arancio non è di certo un lauto pasto ma dobbiamo accontentarci.
"Avrei dovuto accompagnarti al discount. " Dico io.
"Perché?"fà Diego.
"Non hai comprato abbastanza cose per tutto il week end. " dico ridendo.
"Uffa, ed io che pensavo di essemermela cavata"
Entrambi ci facciamo una risata dopodiché finiamo di pranzare e portiamo i piatti sporchi nel lavello.
Lo chalet è enorme, ha un sacco di stanze, ed una è dedicata ad una vasca idromassaggio. La camera da letto è stupenda, la finestra si apre sul bosco ed il letto a baldacchino ha il suo fascino. Appoggio il mio zaino su letto e prendo dal suo interno un bikini di color blu elettrico, copro il mio corpo con una vestaglia e corro nella stanza dell'idromassaggio.
I getti accarezzano la mia pelle, sono immersa fino al collo. Diego mi osserva sulla soglia.
"Katia, io ti amo" dice lui.
Quelle parole mi svegliano dal mio torpore.
"Anche io ti amo" rispondo.
Lui si avvicina alla vasca, i suoi vestiti cadono sul pavimento, tranne i suoi boxer, ed entra. Una mano s'infila sotto una coppa del mio reggiseno. Non è un gesto malizioso, è intriso di tenerezza. Mi chiude in un abbraccio. Di tanto in tanto le sue labbra si posano sulle mie.
Dopo qualche tempo usciamo dalla vasca, vado in camera da letto per vestirmi. Indosso degli abiti confortevoli, leggeri e morbidi. Diego mi aspetta sul divano di fronte al televisore, ho una certa fame: vado in cucina e preparo i pop-corn. I chicchi di mais scoppiano all'interno della pentola, una volta pronti aggiungo un pizzico di sale e vado a mettermi accanto a lui sul divano.
Propongo di andare a passeggiare nel bosco, è una bellissima giornata e non perdo l'occasione di godermi un po' d'aria pulita. Entrambi indossiamo gli scarponcini, e scendiamo le scale dello chalet. Gli scalini producono degli scricchiolii sotto al nostro peso. Mentre camminiamo Diego estrae un coltello dalla tasca, si avvicina ad un tronco ed incide le nostre iniziali in un cuore. Prendo una piccola rincorsa e salto fra le sue braccia, lui mi afferra con un gesto repentino ma perde l'equilibrio e cade a terra. Scoppiamo in una fragorosa risata, così rumorosa da far fuggire gli uccelli sopra le nostre teste.
Sfido Diego ad una gara di corsa, inizialmente lui ha la meglio su di me ma poi lo supero con uno scatto. Il mio piede s'infila in una radice e cado rovinosamente a terra. Lui accelera il passo e si avvicina. La sua preoccupazione svanisce immediatamente quando alzo il viso e gli sorrido.
"Hai il sorriso più bello del mondo." Fa lui.
"Smettila. Piuttosto, lo sai di aver perso?" Dico ridendo.
Torniamo alla casa nel bosco, Diego varca la soglia e si tasta le tasche dei pantaloni.
"Il mio coltello, mi è caduto nel bosco."
"Dev'esserci successo quando ti sono saltata in braccio, mi spiace."
"Fa nulla."
Fuori nel frattempo si è fatto buio ed ha iniziato a tirare vento.
E se succedesse qualcosa di veramente brutto?" Chiedo io.

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora