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Non sono entusiasta all'idea di dover parlare del motivo per cui sono qui ad un estraneo di cui mi fido a mala pena e soprattutto, non ho nessuna intenzione di farlo in questo momento e in questo luogo. Decido di rimandare le mie spiegazioni ad un momento più propizio e mi avvio verso la porta d'ingresso. Appoggio la mano sul pomolo della porta e un attimo prima d'entrare Antoine richiama la mia attenzione:
"Potresti venire nel capanno del custode questa sera, potremo farci compagnia a vicenda e bere dell'ottima crema di whisky."

Ultimamente mi sento un po' sola, un po' di compagnia non può che farmi bene e probabilmente le mie compagne di stanza non si renderanno nemmeno conto della mia assenza, decido di accettare e di rientrare immediatamente al lavoro.

Il senso di  colpa per avere accettato mi accompagna per tutto il pomeriggio, dopotutto sono una ragazza impegnata io. Ad essere sincera, non ho avuto notizie di Diego dal momento in cui sono fuggita in Francia per cercare Anna e forse il termine 'impegnata' non é appropriato, a quest'ora il ragazzo si sarà trovato un'altra compagna ma io proprio non riesco a rimpiazzarlo a cuor leggero, mi manca terribilmente. Sarebbe bello indossare i miei leggings colorati ed andare a meditare nella sua soffitta come facevo tutte le mattine ed ancor più bello infilarsi nel suo letto la sera e addormentarsi con l'odore della sua barba ancora nel naso. Rivoglio la mia vecchia vita con Diego ed Anna al mio fianco ed ora che sono qui non posso che continuare a cercare i pezzi della mia esistenza per farla tornare quella di un tempo.

Come avevo preannunciato il mio odore fa schifo ed oltretutto ho finito maledettamente tardi. A quest'ora non c'è anima viva nel cortile, nemmeno un lume alle finestre e il freddo mi penetra sino alle ossa. Quando Antoine viene a recuperarmi tiro un sospiro di sollievo, entro in auto e mi accomodo sul posto del passeggero, proprio un attimo prima di gelarmi completamente.

"Grazie. L'attesa é stata orribile, speriamo che quella crema al whisky sia eccellente."

"Vale l'attesa."

E così dicendo si allontana sempre più dalla villa sino ad arrivare ad un casolare, il cosiddetto 'capanno del custode'. Una casetta fatta in pietra, dall'aspetto rurale e contadino, sembra contare molti anni. L'interno é rischiato da una piccola stufa a legna piuttosto antiquata, nera e sporca ma che conferisce una temperatura piuttosto piacevole all'ambiente.
Su un tavolo rustico é poggiata una bella bottiglia di cristallo contenente la tanto desiderata bevanda irlandese che mi ricorda l'ampia collezione di costosi liquori di mamma, nel contesto pare essere un tantino fuori posto.
Questa casetta mi ha rubato il cuore, grazie alla sua semplicità, riesco ad immaginarmi a stendere i panni fuori in giardino oppure mentre cucino davanti al mio fornello vintage, riesco anche ad immaginare Diego al mio fianco e ciò fa nascere un sorriso sul mio volto.
Antoine riempie il mio bicchiere ed il suo, dopodiché si siede attorno al tavolo invitandomi a fare lo stesso.
"Racconta, presumo che sarà un racconto molto lungo."

"Sono alla ricerca di una ragazza, della mia coinquilina, ho seguito le sue traccie fin qui. Temo che sia stata rapita."

"Che cosa ti fa pensare che sia passata di qui?"

"Thomas, é stato il compagno di mia madre, so per certo che è un uomo spregevole che non accetta un 'no' come risposta, inoltre, la moglie defunta assomiglia terribilmente ad Anna."

"Ed ora dove sarebbe andata a finire questa Anna?"

"Forse tu puoi aiutarmi a scoprirlo."

"No, non posso."

Rimango senza parole per la sorpresa ed ora che accadrà?

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora