6

63 9 3
                                    

Anna è una ragazza russa. È venuta in Italia per studiare l'italiano. I suoi genitori sono ricchi ed ha sempre vissuto una vita agiata. A lei piace fare acquisti, e in generale sperperare i soldi dei suoi genitori nei negozi. Ha un sacco di abiti carini.
Busso alla porta della sua camera, dopo poco viene ad aprirmi una ragazza dai capelli biondi e gli occhi scuri.
"Ciao, ho bisogno di un piacere"
"Entra"dice
La sua stanza è in disordine ed è piena di oggetti e decorazioni. Rispecchia la sua personalità.
"Come posso aiutarti?" Chiede.
Nonostante le sue origini, parla perfettamente l'italiano.
"Ho bisogno di un abito carino"
"Hai dato un'altra chance a quel ragazzo! Meraviglioso!"
"Abbiamo un appuntamento ed io non ho nulla da mettere" dico tagliando corto.
Anna si dirige verso un gigantesco armadio stracolmo di abiti ed apre le ante. Infila una mano ed estrae un abito nero, corto, scollato e trasparente.
"Anna!"
"É un amore vero?"
"No è volgare. Mettilo via!"
"Ok" dice ridendo.
Ripone l'abito nero e ne prende un altro.
Un minidress verde, ha uno scollo profondo, fin troppo.
Mi prendo la testa fra le mani e la muovo in segno di disapprovazione.
"Quanto sei difficile!"
Ripone anche quest'abito.
"Terzo tentativo" dice esasperata.
Estrae un abito rosso, ha un'adorabile scollatura e un profondo scollo sulla schiena. Me ne innamoro immediatamente.
"È meraviglioso.." non riesco ad aggiungere nient'altro.
"Finalmente! È l'abito giusto?" Dice sorridendo soddisfatta.
L'abbraccio forte e corro in camera mia a provarlo.
"Quanto sei bella" dice Anna entrando nella mia stanza.
"Chi ti ha fatto entrare eh? Fuori!" Urlo.
"Manca solo un dettaglio"
"Che cosa?" Gli domando.
Si avvicina alla mia scarpiera e prende un paio di décolleté nere con la suola rossa.
Un paio di scarpe di Victor Louboutin, un regalo di mia madre.
Le infilo nei piedi. Mi metto di fronte allo specchio.
"Perfetta" dice Anna.
"Lo pensi davvero?"
"Lo lascerai senza parole"risponde.
Era ciò che volevo sentirmi dire, sono soddisfatta del risultato, non vedo l'ora di vederlo. Le ore seguenti le passo contando i minuti che ci separano. E dopo tutto quell'aspettare arrivarono le 19.30, il momento di andare.

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora