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È un giorno come tanti, osservo il piccolo Magnum giocare e non posso fare a meno di notare quanto sia diventato grande da quando quella mattina l'ho salvato dal suo destino.

Nel pomeriggio mi avventuro in città con l'intento di fare shopping, ma é davvero un'impresa ardua senza Anna al mio fianco. Dopo aver comprato un abito lungo di un tessuto morbidissimo e con una stampa che ritrae degli elefanti, decido di rincasare con un solo capo nella mia shopper, capo che probabilmente Anna avrebbe detestato. Ma mentre m'incammino sulla via del ritorno incrocio Matteo e la sua misteriosa accompagnatrice.
Lui dopo avermi salutato con un bacio sulla guancia indica la sua accompagnatrice, con un certo orgoglio, e dice:
"Lei é Mina."
Mina fa un inchino.
"Molto piacere."
"Piacere mio." Dico sorridendo.
"Venite a trovarci, a Diego farà sicuramente piacere. Adesso devo andare!"
Saluto e proseguo per la mia strada. Ma le sorprese per oggi non sono finite.

Torno a casa e sento delle voci provenire dalla cucina, una volta varcata la soglia trovo Diego che discute di fronte ad un caffè con un agente di polizia.
"Bentornata a casa! Katia ci sono stati degli sviluppi nell'indagine su Anna."
È passata un'eternità dall'ultima volta in cui ci sono stati, quasi non riesco a crederci.
"La polizia postale ha recuperato alcuni messaggi dal suo cellulare provenienti da un numero sconosciuto, sembrano compromettenti." Dice l'agente rivolgendosi a me.
"Anna ti aveva accennato di questi messaggi?" Chiede Diego.
Scuoto la testa, purtroppo non ero a conoscenza di questi SMS "compromettenti".
"Con il tempo possiamo localizzare la posizione dell'autore. Siamo ad un passo dalla risoluzione del caso."
Spero tanto che l'agente abbia ragione, non vedo l'ora di riabbracciarla sana e salva.
Diego accompagna il poliziotto alla soglia e finalmente rimaniamo soli.

Anna stava per dirmi qualcosa prima che partissi per andare con Diego nel suo chalet, ma poi é ritornata sui suoi passi e si é zittita. Che volesse parlarmi di quegli stupidi messaggi?

Il giorno seguente, in città, giro fra gli scaffali di un negozio per animali, con un sacchetto di croccantini per gatti nel cesto degli acquisti. Riesco a vedere Mina passeggiare nella corsia dei prodotti per l'igiene.
"Ciao Cara. Dov'é che hai lasciato il tuo Matteo?"
"Si sta occupando del cucciolo di beagles di su madre. Mi ha mandato qui per comprare alcune cose."
"Capisco. Quindi ora devi badare ad entrambi?"
Lei ride.
"Theo mi ha detto di tua sorella. È scomparsa vero?"
"A dire il vero Anna é la mia coinquilina, non ci sono dubbi sul fatto che sia stata rapita."
Mina annuisce.
"Capisco, ed ora ti lascio alla tue commissioni. Matane!"
"Ciao ciao."

Dopo aver pagato gli articoli al negozio vado in caserma, per dare un'occhiata agli sviluppi sull'indagine.
Mi viene chiesto di guardare una fotografia e di riconoscere il soggetto dell'immagine, un uomo dai capelli rasati con indosso un cappellino e la barba incolta. So che vive a pochi passi dalla mia vecchia abitazione, Anna non mi aveva mai accennato di lui. I messaggi che le inviava non erano per nulla galanti ma il poliziotto mi dice di lasciar perdere, che non é stato lui.
"Non eravate ad un passo dal ritrovarla?"
"È questione di tempo."
"Questa storia mi é parso di averla già sentita, mi scusi ma sono molto stanca, delusa e voglio tornare a casa. Arrivederci."
Così dicendo esco in strada ed imbocco la via del ritorno, diretta a casa. Ma prima devo fare una tappa obbligata.

Escape From BabylonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora