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Atto tredicesimo

~Lucy Dayn~

Mark cominciò ad inalare il profumo di fiori nella stanza.
"Mi piace tantissimo." Disse e mi baciò.
"Come è andato il lavoro?"
"Bene, ma sono stanco."
"Allora vado subito a preparare da mangiare." Dissi e dirigendomi in cucina cominciai a fare un po di carne con l'insalata.

Dopo aver mangiato Mark si sdraiò sul letto mentre io andai a pulire i piatti.
Era tutto come in una famiglia normale, sembravamo una semplice coppia che conviveva e non come ci vedevano gli altri: due ragazzini che giocavano a fare i grandi.

Mi misi il pigiama ed andai a letto. Mark mi abbracciò e proprio così, abbracciati, ci addormentammo.

***

Appena aprii gli occhi presi il cellulare cercando di non svegliare Mark.
Erano le 12.30 e ancora eravamo a letto.
Mark piano piano aprì gli occhi. "Che ore sono?" Disse sbadigliando.
"Mezzogiorno e mezza."
"Non voglio fare niente." Disse Mark stiracchiandosi.
Io invece mi alzai dal letto ed aprii le finestre di tutta la casa per far entrare l'aria calda del mattino.
Un grande vento mi avvolse come per abbracciarmi ed io allargando le braccia lo lasciai fare.

Poi andai nello sgabuzzino.
'Si!' Dissi tra me e me. Le lenzuola erano come nuove, stranamente sembravamo anche più pulite di prima.
Dillà sentivo i passi di Mark che andavano in cucina per prepararsi una tazza di cereali. Io silenziosamente andai a cambiare le coperte al letto e poi lo raggiunsi sul divano.
Guardammo la tv per circa un paio d'ore poi, verso le 3, andai a preparare il pranzo: riso con zucchine.

Quando Mark andò a lavoro io ripresi con il mio giardinaggio.
Cominciai a piantare fuori sul perimetro della nostra casa, ormai quel passatempo era diventato qualcosa di più.

***

I giorni passarono veloci. Non mi stavo neanche accorgendo di come le settimane mi stavano sfuggendo, tuttavia la mia routine era sempre la stessa.
Appena Mark andava via io mi dedicato ai miei fiori, andai a comprare anche dei semi per piantare della frutta e della verdura.
Poi però quando Mark rientrava lasciavo tutto per stare con lui.
Ogni tanto chiamavo il ginecologo e Mark mi accompagnava sempre alle visite.

Tuttavia un giorno mi svegliai malinconica.
Era un sabato pomeriggio e mente pranzavamo io mi soffermai a pensare. In quei giorni la pancia si stava cominciando a vedere, anche se io la nascondevo sempre molto bene sotto le mie magliette larghe.

Mi stavo accorgendo che tante cose che erano ormai cambiate in pochissimo tempo, che le persone a cui tenevo stavano svanendo.

Bella, mamma, Liz...
Sembrava tutto così lontano ora.

"Hai qualcosa amore?" Mi chiese Mark.
"No. -Rimasi in silenzio, poi continuai.- ormai è da quasi un mese che siamo qui insieme. Io sto benissimo con te, solo che... vorrei andare a trovare la mia famiglia e... i nostri amici."
Mark mi prese la mano.
"Hai ragione."
Andai subito a prepararmi e dopo massimo 30 minuti io e Mark già eravamo fuori casa.

Appena arrivammo davanti casa mia presi un grande respiro e suonai al campanello.
"Mamma." Dissi vedendola. Aveva i capelli attaccati alla cute bianchi, ma la postura ed il viso di sempre.
Non mi rispose e rimase immobile, in un silenzio che era tutto il contrario di accogliente.