Atto nono

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~Mark Ansey~

Mentre Lucy mi abbracciava non faceva che crescere dentro di me il mio amore per lei.
Lei era sempre cosi fragile e dolce. Il suo viso riusciva a farmi vedere le stelle.

"Non vedo l'ora che finisca la scuola." Dissi, volevo vivere con lei!
"Anche io. Dovrebbero mancare circa 4 settimane."
"Ho pensato di cominciare a cercarmi un lavoro."
Lucy si allontanò. "Adesso?"
"Si."
Lei rimase in silenzio, allora io con lo sguardo cercai di capire il perché di questa strana reazione.
"Così... potremo vederci molto meno." Disse.
"Non ti preoccupare. Andrà tutto bene." Le presi per mano e camminammo un po' per il parco.

Appena si fece buio riaccompagnai Lucy a casa.
"Domani ti accompagno a scuola." Le dissi e lei mi sorrise.
Dopo poco andammo entrambi a casa propria, mentre ero steso sul letto mi sembrò come di vedere Lucy ovunque. Sembrava che la gravidanza mi stesse in un certo senso contagiando.
A quello strano pensiero cominciai a ridere.

***

Il giorno seguente come promesso andai da Lucy.
"Stai pensando al nome?!!" Mi disse lei come per rimproverarmi.
"Ancora non lo sò. Dammi tempo!"
Entrambi non facevamo che ridere, insieme era come scomparsa la tristezza, ci sentivamo più... leggeri.
Poi però mi feci di colpo serio.
"Sai dovremo dirlo a tua madre." Dissi.
Lucy non rispose. Entrammo a scuola in silenzio, mentre tra i corridoi di scuola gli alunni non facevano che bisbigliare.
Era strano, di solito quei corridoi non facevano che riempirsi di rumore e grida, questa volta però era tutto così diverso, quasi fastidioso.
Lucy cominciò a guardarsi in torno e poi corse in classe. Non capivo bene cosa stessa succedendo.

Finite le lezioni andai a fumarmi una sigaretta e cercai di tornare al più presto in classe.
"Il bambino come sta?" Mi chiese Alex appena io gettai la sigaretta a terra.
"A meraviglia." Dissi facendo uscire dalla bocca un'ultima nuvola di fumo.
"Ottimo." Disse lui ed io senza farmi scrupoli andai via.
Appena entrai in classe vidi Lucy e Liz chiacchierare.
"Di cosa parlate?"
"Stiamo sparlando di te." Disse Liz con un sorriso da diavoletto.
"A si?? E quanti complimenti mi avete fatto?"
"Nessuno." Continuò lei.
"Non ci posso credere!! Signorina Dayn riponevo molta fiducia in lei."
Lucy si alzò per darmi un bacio e mentre le nostre lingue si univano Liz non faceva che lamentarsi.
"Ragazzi non davanti a me!!"
Lucy cominciò a ridere e si allontanò andando ad abbracciare Liz.
La ricreazione terminò e durante le ore non facevo che pensare e ripensare alla famiglia che mi stavo costruendo.

Ero in questa nuova città da circa 1 anno ed ho subito conosciuto Lucy, con lei è stata vera alchimia. Era impossibile starle lontana.
Lei mi ha sempre accettato con tutti i miei pregi e difetti, mi ha amato e mi ha donato una famiglia.
Se mi avessero chiesto 3 anni fa di fare una famiglia mi sarei messo a ridere, eppure con lei è stato tutto così semplice.
Dovevo tutto a lei. TUTTO.

***

Finita scuola accompagnai Lucy a casa e girai un po per la città in cerca di lavoro.
"Hai trovato qualcosa?" Mi chiese Lucy. Eravamo al telefono ed erano circa le 9 di sera.
"Si, c'era un posto da meccanico."
"Che ti hanno detto?"
"Mi faranno sapere domani mattina."
"È una buona notizia."
"Si, ma vorrei prima parlare dello stipendio e degli orari." Precisai.
Lucy rimase in silenzio.
"E poi vorrei essere con te durante le visite ed il parto. Oltre che i fine settimana."
Sentii dall'altra parte della cornetta come un sospiro di sollievo.
"Adesso direi di andare a dormire." Le dissi.
"Hai ragione."
"Notte amore."
"Notte, ti amo." Mi disse ed attaccammo.

Anche io, pensai.

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Perdonatemi se ultimamente sono un po' assente, la scuola mi stà uccidendo.
Questa sera cercherò di iniziare il decimo capitolo.

Spero che questa parte vi sia piaciuta.
Scusatemi ancora!

Un bacio,
Romina.

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