Capitolo 27

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"Sono matto non è vero?"
"In che senso?"
"Irrompere così nella tua vita e rubarti al tuo mondo. Prenderti e portarti qui a Londra. Sono matto"
Giada sentì qualcosa rompersi, forse il suo cuore.
È uguale a tutti gli altri, gli faccio solo tenerezza...ma dopotutto chi amerebbe mai un disastro come me? Non sono alta o bionda e non ho gli occhi chiari, alla fine sono abbastanza uno schifo. Ci credo che poi pensa di essere matto...
"Hai ragione, sei matto. Sei matto a portare una come me in una città così bella. Sei matto perché prima fai tutto questo e poi te ne penti. Sì, sei matto Fede, matto da legare"
"Non intendevo dire..."
"Lo so cosa intendevi" disse lei alzandosi dal letto e dirigendosi verso la sua valigia.
La aprì e ne tirò fuori uno zainetto a fiori.
"Che stai facendo?"
"Ormai siamo qui, dovremmo pur andare da qualche parte no?"
Lui annuì e tirò fuori anche lui uno zaino nero.
Presero portafogli e documenti e si avviarono fuori dall'hotel.
Mentre aspettavano l'autobus...
"Senti ,per prima...hai frainteso. Non volevo dire che mi sono pentito, dicevo solo che magari ti sembro un tipo strano visto che senza conoscerti neanche più di tanto, ti porto qui..."
"Lascia stare...non preoccuparti"
"Sicura?"
"Si ahahah non fare quella faccia"
"Quale faccia?"
"Ahaha quella che hai adesso"
"Perché che faccia avrei scusa?" chiese lui divertito.
"Sembri un cucciolo ahaha"
"Lo prenderò come un complimento"
In quel momento arrivò il loro mezzo, un classico bus rosso a due piani.
"Oddio non ci credo! Guarda l'autobus! È come lo si vede un foto!"
Fede non riuscì a non ridere guardandola, sembrava una bambina nel paese dei balocchi.
"Andiamo su?"
Gli occhi di Giada si illuminarono e annuì felicissima.
"Certo che basta poco per farti contenta ahah"
"In effetti si..." sorrise lei un po' malinconica.
"Non volevo rattristarti...mi dispiace"
"No no, è solo che hai ragione. Mi capita raramente di fare cose, ecco, nuove...e quindi mi stupisco per tutto.."
"È una cosa bella in fondo. Se ci pensi, c'è chi non si sorprende mai per nulla..."
"Hai ragione...comunque, visto che tu sei già stato qui a Londra, dove andiamo??"
"Sicuramente andiamo al Buckingham Palace e al Big Ben..."
"Poi possiamo andare sul London Eye?"
"Certo!"
"Però di sera..."
"Perché?"
"Beh....ho sempre ecco...sognato di poter salire su quell'attrazione di sera, e godermi la vista di Londra tutta fatta di luci..."
I loro sguardi si incrociarono per un attimo, e scariche elettriche percorsero i corpi.

Il resto della giornata, passò tra foto, risate e chiacchere.
Giada non credeva di essersi divertita tanto in vita sua.
Nel tardo pomeriggio, ritornarono in albergo, stanchissimi, ma soddisfatti.
"Vuoi farti prima tu la doccia?" chiese gentilmente il biondino.
"Se per te va bene..."
"Tranquilla fai pure con comodo" le disse con un sorriso.
Ah Dio mio...che sorriso fantastico... Prima o poi glielo bacio quel sorriso... Ma che mi passa per la testa?? Sono proprio matta...
Entrò in bagno, e si fece una bella doccia calda...finito il momento di relax sotto l'acqua si avvolse in un asciugamano e... Ops!
Aveva dimenticato i vestiti sopra la valigia.
Porca miseria!! E ora? Non posso farmi vedere così da Federico...no io muoio, qui, e subito. Ma perché devo sempre avere la testa altrove? Mai una volta che ne faccia una giusta eh. Si ma...oh cosa faccio?? Mi tocca chiedergli di prendermi i vestiti...

Aprì timidamente la porta del bagno.
"Fede?" chiese imbarazzata.
"Dimmi tutto"
"Ehm...ho dimenticato i vestiti là, appoggiati alla valigia, me li porteresti per favore?"
"Certo.... Eccoli"
"Perché ridi?"
"No niente... Ahaha è solo che stai andando a fuoco"
"Non prendermi in giro!" disse lei dandogli un pugno affettuoso sulla spalla.
Chiuse la porta dietro di sè e si guardò allo specchio: in effetti, era rossissima, sembrava un peperone.
Perché mi devo sempre imbarazzare per qualsiasi cosa? Sono proprio un caso disperato...
Si vestí velocemente, si asciugó i capelli e si truccó un po' con dell'eyeliner e del mascara.
"Io ho finito, vai pure"
"Okay"

Mentre Fede era in bagno, Giada vide che sul suo cellulare, risultavano 13 chiamate perse da sua madre e 9 da suo padre.
Oh merda.
Il cellulare prese a squillarle tra le mani, avrebbe accettato la chiamata?

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