Capitolo 32

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Sua madre aprí la porta in un lampo e appena se la vide comparire davanti, l'abbracció fortissimo.
"Mamma mi stai stritolando..."
"Vorrei strozzarti in verità! Te lo meriteresti! Ma hai la piú pallida idea di quanto mi hai fatta preoccupare??"
"Mi dispiace..."
"Ti dispiace?? Certo! Dopo questo macello che hai combinato ti dispiace! Sei un'irresponsabile! Non puoi scappare cosí lo capisci??"
"Ho sbagliato lo so..."

"E lui cosa ci fa qui?!" Chiese Caterina sorpresa.
"Mamma...lui mi ha riportata a casa"
"Che vuol dire che ti ha riportata a casa??"
Federico stava per aprire bocca e spiegarle tutto, ma Giada lo precedette.
"Ho preso il treno e sono andata a Modena. E l'ho chiamato. Lui mi ha ospitato a casa sua per la notte e stamattina mi ha riportat qui.."
"Grazie mille Federico, e scusa se questa matta di mia figlia ti ha disturbato"disse gettando un'occhiataccia sulla figlia.
"Dammi la valigia, salutalo e poi entra, abbiamo un bel po' di cose di cui parlare signorina"
"Si mamma..."
"Grazie ancora Federico" disse la madre.
Lui si toccó il ciuffo:"si figuri, non lo dica nemmeno..."

Appena la mamma di Giada sparí in casa Rico la guardó sconvolto, facendola ridere un po'.
"Lo so lo so...é che se le avessi detto che ero andata a Londra...con TE...non mi avrebbe piú permesso di vederti né di uscire di casa..."
"Si ma adesso mi sento in colpa..."
"Non pensarci nemmeno! Mi hai fatto passare momenti indimenticabili, grazie. Non rimproverarti nulla. Ora é meglio se vai..."
Lui la guardó con uno sguardo indecifrabile e si abbracciarono ancora.
"Salutami Benjamin..." Disse lei con le lacrime agli occhi.
Lui annuí e le diede un bacio sulla fronte, per poi entare in macchina e partire.
Giada non poteva vederlo, ma anche Fede si era commosso, tanto che si dovette mettere gli occhiali da sole.

Appena lui svoltó l'angolo, un senso come di vuoto, pervase entrambi.

Giada si asciugó una lacrima traditrice ed entró in casa.
Che poi a lei non sembrava proprio che fosse casa sua in fondo.
Sentí che c'era qualcosa di strano, ma non capí cosa.

"Ho chiamato papà e gli ho detto che sei tornata"disse Catia freddamente.
"Ora mi vuoi fare la cortesia di dirmi perché sei scappata??"
"Io non lo so..."
"Giada ma che vuol dire non lo so?" La mamma era visibilmente arrabbiata e Giada era nel panico.
"É che..."
"Cosa?" Sbottó la madre.
La ragazza sentiva la forte rabbia che ribolliva dentro sua madre.
E ne ebbe paura.
Ebbe paura che avrebbe perso fiducia in lei, non poteva sopportarlo.
"Potresti formulare una frase di senso compiuto??"
"Io volevo andarmene da qui!"urló infine.
"Te ne volevi andare? E perché?"
Giada si sentí morire.
Non posso dirglielo....non posso dirle tutto...no no...
"Rispondi!"
"Perché mi sentivo oppressa dalla scuola!"
Che cazzata ho appena detto...ma Dio...
"E c'era bisogno di scappare??"
"Volevo cambiare aria, avevo bisogno di.."
"Tu hai bisogno di un dottore! Non raccontarmi cavolate Giada! Voglio la verita!" Ormai stava urlando.
"Te l'ho appena detta la verità!!"
"Non ti credo"
"Ma ti dico che é cosí!"
"Fila in camera tua piccola bugiarda! Togliti dalla mia vista o non rispondo di me"
Giada corse in camera sua e si chiuse a chiave.
Si gettó sul letto abbracciando l'enorme orso Pablo.
E pianse fino a che la testa non le fece cosí tanto male da non farla respirare.
Chiuse gli occhi gonfi e arrossati e si addormentó, sperando di trovare un po' di pace almeno nei sogni.

Fu svegliata da qualcuno che bussava energicamente alla sua porta.
Si alzó di malavoglia e aprí.
"Papà..."
"Posso entrare?"
Giada si spostó e gli fece segno di accomodarsi; lui si sedette sul letto e appoggio le mani sulle ginocchia.
"Sono molto deluso dal tuo comportamento signorina, mi sarei aspettato tutto meno che questo, e soprattutto da te..."
Le parlava in tono calmo e fermo, severo. "La mamma mi ha raccontato che é colpa della scuola se sei scappata...ma se devo essere sincero, non ci credo molto, anzi, credo che neanche tu ci creda."
Giada alzó lo sguardo verso il padre e annuí.
"Facciamo cosí: tu mi prometti che non farai piú una cosa del genere, e io non ti chiederó il motivo di questa fuga, d'accordo?"
"Va bene, prometto di non farlo piú..."
"Brava la mia pupetta" disse abbracciandola.
"Sai che io e mamma ti vogliamo bene?"
"Si lo so, anche io ve ne voglio"
"Cerca di riposare adesso"
E dopo averle dato un bacio sulla guancia, suo padre uscí dalla stanza.
Quanto posso amare mio padre da qui a un milione? Menomale che almeno lui non sbraita come la mamma...forse adesso é meglio se dormo un po'

Si infiló sotto le coperte e cerco di addormentarsi...ma fu tutto inutile.

Erano le 3 del mattino e lei non aveva chiuso occhio...
Alla fine si era arresa all'idea di dormire, e dopo essersi preparata una camomilla, aveva accesso il televisore in camera sua e aveva fatto zapping tra i canali, per poi scegliere di guardare i cartoni.
Come mi sono ridotta..
Pensó ridendo.
Mentre gli strani personaggi si muovevano all'interno dello schermo, Giada si ricordó del cellulare.
Sbloccó lo schermo e pregó con tutto il cuore che ci fosse un messaggio da parte di Federico.


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