Capitolo 9

3.1K 209 57
                                    


Capitolo 9

"I hear words,in my sleep
Promises you made but never keep
Even in my dreams
I try to fight but i don't ever win

If you need me you're here
If you don't you're nowhere near
I should have quit a long time before."

DAN AUERBACH - WHISPERED WORDS

SETH

Appena entrai al Celtic Druids venni accolto dal grande sorriso del barista Byron Miles, uno dei proprietari del locale nonché mio migliore amico, ricambiai il sorriso.

- Aspetto con ansia l'inizio dei tuoi turni! - mi disse lanciandomi il grembiule.

- Perchè? Non ti piace lavorare con Roxy? – lo provocai, sapendo quanto lui la detestasse.

Quello mise su un'espressione truce - non voglio neanche sentirla nominare, se non fosse la sorella di Nick e lui non fosse il mio socio, cazzo non l'avrei nemmeno assunta! Continua a far confusione con i tavoli, poco fa ha rovesciato un vassoio pieno di pinte a terra ... lasciamo perdere. – sbottò.

- Com'è andata la serata con Trisha? Era il vostro anniversario, giusto?- domandai poi per cambiare argomento, impedendo così uno sproloquio di mezz'ora sull'incompetenza di Roxy.

Mi sorrise beato – fantastico, diavolo, lei è fantastica! – rispose – non sono mai stato tanto felice, Seth ... davvero. –

- Mi fa piacere sentirtelo dire – ed era vero, Byron era il mio migliore amico da tutta la vita, l'unico fra l'altro e non se l'era mai passata molto bene, ero felice che stesse trovando il suo equilibrio.

- Tu invece? – mormorò poi.

- Io cosa? –

- Quando sarai felice? – il suo sguardo si era fatto serio.

- Non cominciare By, io sono felice ... – dissi frettolosamente.

- Non si direbbe ... sai quando stavo con Beth? Quella strega mi ha reso la vita impossibile, mi trattava di merda – lo ricordavo bene – beh, avevo buttato due anni della mia vita per lei, per renderla felice e compiacerla, ero allo stremo. Tu mi dicesti, vuoi stare bene? Molla la stronza – sorrise – per me fu dura, accettare quel consiglio, capire che era lei e non io il problema, ero convinto che nessuno mi avrebbe amato come lei. Ma mi sono fidato di te e l'ho lasciata. –

- By, non è la stessa cosa ... – volli precisare.

- Si che lo è – ribatté serio – impacchetto il consiglio e te lo restituisco, molla lo stronzo Seth. Ci sono un mucchio di ragazzi migliori di lui, rimpiango ogni giorno quella dannata sera in cui entrò in questo locale ... –

La ricordavo bene quella sera, era entrato nel locale per accomodarsi al tavolo più lontano e nascosto, quel suo modo di parlare, quello sguardo, mi avevano conquistato immediatamente anche se non lo volli ammettere. Mi aveva fatto la corte per un intera settimana prima di convincermi a uscire con lui ed alla fine avevo ceduto, il primo di tanti cedimenti.

- Perfetto ... parli del diavolo ... – borbottò Byron.

Voltai lo sguardo e vidi Koll entrare nel locale, come sempre da solo accompagnato soltanto dalla valigetta del computer, da quando ci eravamo messi insieme lui veniva al locale solo quando avevo il turno e si sedeva a quel tavolo ad osservarmi.

- Perché lo fai? – gli chiesi una volta.

- Perché mi piace guardarti mentre lavori e sono lì se hai bisogno – quelle parole mi avevano colpito, una delle rare frasi di affetto e sentimento che aveva pronunciato.

The WayrightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora