NIKOLAJ
C'era un'atmosfera rilassata e tranquilla quel giorno in casa, Monica in particolare sembrava raggiante, ci stavamo occupando di riporre la spesa e lei non smetteva di sorridere tra se e se, a quel punto non riuscii a resistere.
- Quindi ... da quanto conosci Maurice? - buttai lì quasi per caso.
Quella stirò ancora le labbra – beh ... ci conosciamo da anni, siamo cresciuti insieme, poi è stato ammesso al College e poi ha iniziato a lavorare a Los Angeles. Non ci vedevamo da un bel po, a dire il vero. –
- Anche lui è separato? – chiesi.
- Già ... non siamo stati molto fortunati – convenne lei.
- Beh ... c'è sempre tempo, giusto? –
Quella arrossì - non so ... lui è ... molto affascinate, ma ... ci sono i ragazzi e anche lui ha dei figli ...-
- Ma dai ... credi che Matt o Wes preferiscano vederti da sola? – gli feci notare – sono certo che sarebbero felici di vederti con qualcuno, soprattutto se è un brav'uomo –
- Beh .. effettivamente ... mi ha chiesto se uno di questi giorni voglio andare a prendere un aperitivo ... - sussurrò.
- Ottimo! –
- Non so come dirlo ai ragazzi però ...- mormorò incerta.
Proprio in quell'istante entrò Wes in cucina con il suo solito fare scocciato e si sedette davanti a noi.
- Che c'è per pranzo? – chiese annoiato.
- Tua madre deve dirti una cosa – risposi io gettando Monica nel panico.
- No ... dai ... non è il caso – borbottò.
- Che succede? – chiese lui curioso.
- Andrà ad un appuntamento –
Quello parve seriamente stupito – un appuntamento? Con un uomo? Diavolo, Monica, era ora ... e chi sarebbe? –
- Maurice ... se per voi non è un problema ... - rispose lei ormai rossa come un pomodoro.
Quello rise e fece un fischio – allora divertitevi piccioncini ... vi ho visto fare la danza dell'accoppiamento al barbecue dell'altro giorno ... -
Ormai mia sorella era sul punto di scoppiare dalla vergogna ma le sue labbra si aprirono in un sorriso genuino, era felice ... lo vedevo nei suoi occhi che non erano mai stati tanto brillanti. Si congedò decisa finalmente a chiamarlo e fissare un giorno per il loro incontro, subito dopo apparve in cucina Seth. Forse più correttamente il fantasma di Seth entrò nella stanza in tutta la sua spettralità, non disse una parola, si diresse verso il ripiano e cominciò a preparare dei panini.
- Dove le hai lasciate le catene e le anime dannate, cugino? – chiese Wes con il suo solito tono sfottente.
Seth non rispose, si limitò a lanciargli un'occhiata degna di un serial killer e poi riprese a condire il pane.
- Seth ... - buttai lì – tra poco è ora di pranzo ... se aspetti credo che tua madre sia andata a comprare del pesce ... -
- Mangio per conto mio in camera ... - disse con una voce profonda e sinistra.
- Seth? Che ti prende? – insistette Wes.
Quello fece un gesto sbrigativo con la mano mentre metteva i panini in un piatto e tirava fuori dal frigo una bottiglietta d'acqua– lasciatemi in pace ... tutta questa confusione mi sta facendo incazzare. –
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The Wayright
RomanceI Wayright sono una famiglia grande quanto disomogenea, affari in sospeso e antichi rancori hanno fatto sì che i suoi membri si siano allontanati progressivamente fino a sembrare dei perfetti sconosciuti. Ma cosa accadrebbe se un evento tragico quan...