capitolo 12

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Capitolo 12

"Se non sei capace di prendere decisioni per te stesso gli altri le prenderanno per te, e vivrai una vita in catene. "
Stephen Littleword

TYLER

Rachel mi voltò le spalle e si diresse velocemente verso la cucina. Sapevo che mi detestava, doveva aver saputo della cena di quella sera quando Luis l'aveva comunicato a mia madre.

- Ehi ... - iniziai avvicinandomi a lei, tutta intenta adesso a tagliuzzare delle verdure per la cena - Rachel? -

- Lasciami in pace. Avresti dovuto dirgli di no! L-lui ti porterà a conoscere quell'uomo e dopo di che sarà fatta! Ti faranno entrare ovunque quel bastardo deciderà e finirai ... finirai per morire. - il suo viso si bagnò di lacrime. Stava sussurrando, ma la forza con cui disse quelle parole mi lasciò di stucco. - n-non voglio che tu muoia ... non dopo Caleb. Non ce la farei, non voglio rimanere da sola ... con loro. -

Sul suo volto si dipinse un'espressione di puro orrore. Era troppo da sopportare, le aspettative di mio padre, la pressione di Rachel adesso e lo sguardo assente e sconvolto di mia madre ... non ero fatto per quello.

- Che cosa vuoi che faccia? Non ho alcuna scelta davanti a me ... c'è soltanto quello che vuole Luis. Sono io il primogenito adesso e anche l'unico maschio della famiglia, mi farà seguire le sue orme, volente o nolente. Ribellarsi non serve, credi che mi lascerebbe perdere se decidessi di parlare chiaramente con lui di ciò che voglio io per me? No! Mi spedirebbe da qualche parte e mi ritroverei comunque a fare ciò che vuole lui. Ricordi quando due anni fa scappai di casa? Ricordi cosa fece dopo? - i suoi occhi si fecero ancora più cupi, non poteva aver dimenticato cosa significasse vivere con lui - Qui il libero arbitrio non esiste. - dissi, con amarezza.

- Non fino a quando respira ... - sussurrò con un filo di voce. Stava tremando, non potevamo rischiare di farci beccare in quelle condizioni da lui. Avrebbe capito che qualcosa non andava.

- Devi calmarti, Rachel. Devo ancora finire la scuola ... non può far nulla fino a quando non avrò preso il diploma, abbiamo del tempo. -

- N-no, non mi calmo! Non mi calmo, Tyler. Sei tutto quello che mi rimane, ok? Non ti porterà via dalla mia vita ... non glielo permetterò. -

Un gesto deciso della mano, poi tutto ciò che vidi fu una scia di sangue che sgorgava dal palmo aperto di Rachel. Urlò mentre correvo a sorreggerla tra le braccia, ancora incapace di dare un senso a ciò che avevo visto.

- Rachel! Che cosa ... - le parole mi morirono in bocca, il sangue era ovunque, bagnava il pavimento bianco, scivolava già dalla sua mano nonostante stessi stringendo la ferita con forza. - Mamma! Papà! -

- N-non ti porterà via da me! - le sue urla si mescolarono alle mie, un attimo dopo i nostri genitori irruppero nella stanza.

- Oh mio Dio! Rachel! La tua mano! - mia madre corse verso di noi mentre Luis raccattava alcuni panni da cucina e li premeva sulla ferita ancora aperta e sanguinante di mia sorella.

- Che cosa pensavi di fare, ragazzina? - lo sguardo di mio padre era bruciante tanto che retrocedetti automaticamente come se fossi stato scottato dalle fiamme di quegli occhi. - che cosa diavolo pensavi di fare con quel coltello? -

- Stava preparando le verdure ... ho sentito un urlo, credo si sia affettata la mano mentre tagliava qualcosa. Dobbiamo andare in ospedale immediatamente. - mi affrettai a dire con il tono più convincente di cui ero capace. Mia madre era sotto shock, il sangue l'aveva sempre spaventata mentre Rachel sbiancava istante dopo istante. Sapevo che Luis stava esplodendo dalla rabbia, ma non c'era tempo da perdere. Presi le chiavi dell'auto e strinsi la mano sana di Rachel trascinandola fuori.

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