capitolo 85

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NIKOLAJ


Cercai di dormire, lo desiderai ardentemente ma il volto disgustato e ferito di Matt mi appariva davanti ogni volta che chiudevo gli occhi. Lui era andato via la sera prima, era uscito con quel tipo ed io non smettevo di pensarci, non riuscivo a darmi pace. Poi sentii dei rumori al piano di sotto e in un secondo momento lungo il corridoio, delle risate, la pelle mi si accapponò, era la voce di Matt.
- Shh non facciamo casino – ridacchiava – se continuai a spingermi finiremo per cadere , Juriiii! –
No, non potevo credere che lo avesse portato a casa, in camera sua, mi si strinse lo stomaco.
Un'altra risata – fai piano, Cristo, stanotte vuoi per caso non farmi chiudere occhio? –
La porta della camera da letto si chiuse e quel tonfo rimbombò nella mia testa per un po', mi girai nel letto più volte, ma sapevo che non avrei mai potuto dormire.

La mattina dopo ero un straccio, scesi le scale e mi diressi in cucina quasi per inerzia, quando varcai la soglia mi investirono una serie di risate. Due persone erano sedute al tavolo e stavano mangiando dei dolcetti, Matt era la prima e poi c'era lui ... il famoso Juri. Quello se ne stava in boxer, i capelli scuri arruffati, gli occhi cerchiati da un contorno sbavato di matita ed un modo di fare tutt'altro che innocente. Stava continuando a ridere, il suo viso era fin troppo vicino a quello di Matt.
- Dio Juri, potrei morirci di questa roba che diavolo ci mette tua madre? – chiese al ragazzo infilando in bocca un altro dolcetto – ero sul serio in astinenza! - poi si accorse della mia presenza e la sua espressione rilassata scomparve.
Io rimasi lì impalato ancora un po' a fissarli, il tipo di nome Juri si voltò e mi lanciò una lunga occhiata annoiata, poi però il suo sguardo si fece più intenso fino a quando non si voltò verso Matt, entusiasta.
- E' lui?! – esclamò eccitato alzandosi in piedi.
Matt arrossì di colpo – Juri piantala ... -
Quello non lo ascoltò affatto, anzi si piazzò davanti a me e sorrise – ha proprio l'aria di uno scrittore dei primi del novecento ... dall'animo tormentato e ricco di profondità ... ora capisco perché hai perso la testa, Matty! –
Lo fissai sconvolto – cosa... -
Quello rise ancora e fece il giro del tavolo si piazzò dietro le spalle di Matt e lo strinse forte in un abbraccio quasi possessivo – tratta bene il mio piccolo Matty ... altrimenti mi toccherà vendicarlo e potresti farti male. –
- Senti ragazzino non so di cosa tu stia parlando ... non ti conosco nemmeno – sbottai, quel modo di fare mi stava irritando.
- Ma io conosco te ... Matt mi ha parlato molto di voi due ... - mormorò compiaciuto – Dio, è così romantico! E poi quello sguardo rabbioso che hai, ti da fastidio che lo tocchi per caso? – mi chiese e poi scese con una mano ad accarezzare l'addome di Matt.
Avrei voluto strappargli quella mano da lì, urlargli che lui era mio, ogni parte di me lo voleva.
- Dovresti spostarti – ringhiai ad un tratto, non riuscii a trattenermi.
- Altrimenti? – quello rise, evidentemente divertito – metti tu le mani addosso a me ? Sono curioso -
- Smettila di fare così Juri ... - disse alla fine Matt con voce quasi triste – non è il caso che tu lo provochi in quel modo ... - distolse lo sguardo a quel punto ma sapevo che stava parlando con me – siamo solo amici ... noi ... -
A quel punto qualcosa nel mio petto si distese – ah ... io non ... avevo capito ... ieri tu mi hai fatto intendere ...-
- So cosa ti ho fatto intendere – mi interruppe – ero arrabbiato –
- E adesso non lo sei? –
- Certo che lo sono! – sbottò – ma ... -
- Niente ma – disse poi Juri ridendo gioviale – basta fare i sostenuti .... Sai come la peso Matty, se ti piace, buttati! –
Lo vidi arrossire – ma piantala! –
A quel punto ne approfittai – stasera .... Se fosse possibile ... vorrei parlarti chiaramente -
- Lui accetta! – si intromise di colpo l'amico.
Matt parve sul punto di voler dire qualcosa ma dovette tacere, Monica arrivò in cucina con un enorme sorriso, si diresse verso il ragazzo e quello si gettò su di lei abbracciandola forte.
- Juri, tesoro, come stai? –
Quello la stringeva con un enorme sorriso – sto bene Monica, sono contento di vederti. In forma come sempre, la migliore milf del Minnesota!–
- Ma dai! Sei sempre il solito - mia sorella rise, imbarazzata - I tuoi stanno bene? –
- Sì, al momento sono in viaggio in chissà quale parte del mondo ... hanno preso una roulotte e sono parti ... staranno via fino a Settembre –
- E tu sei tutto solo? –
- Già ... mi sono organizzato con alcuni amici! – rispose quello senza smettere un attimo di sorridere – fanno un tour in un paio di città, così viaggio con loro ... stasera mi tocca ripartire –
- E' un vero peccato che tu non rimanga di più ... è andata bene la festa? –
- Sì ... anche troppo! – ammise con un tono parecchio ambiguo – mi dispiace per il casino di stanotte –
- Non preoccuparti! – disse quella divertita – non abbiamo sentito niente! Ma Chris? Non è rientrato? –
A quel punto vidi Matt assumere un espressione un po' tesa – era rimasto con Sean ... - buttò lì.
- Sean è a casa da ieri sera ...ho sentito Maurice stamattina, si è divertito molto ... Jane si preoccuperà, appena scoprirà che Chris non è ancora tornato e nessuno sa nulla! –
A quel punto apparve Seth, il silenzio calò nel notare il suo viso pesto, quello ci fissò scocciato, come se avesse appena intuito i nostri pensieri.
- Sì ho fatto a botte, sì sto bene e no ... non sono affari vostri – esordì riempiendo una tazza di caffè.
Monica rise appena – Seth sei sicuro di stare bene? –
Quello sbuffò – devo ripetermi? –
Mia sorella sembrava preoccupata – ma cos'è successo? Chi te lo ha fatto? – insistette – quando tua madre lo vedrà ... -
Lui la interruppe – quando lo vedrà darà di matto, non cominciare tu ad aprire le danze! –
Quella alzò le mani in segno di resa, chi poteva discutere con Seth? - hai per caso sentito tu fratello? Non è ancora tornato a casa, come se il tuo occhio nero non farà agitare Jane a sufficienza –
Quello si guardò intorno per un secondo, poi sbuffò e alla fine disse – certo, mi ha chiamato ... restava a dormire da un amico ... tutto sotto controllo –
Poi se ne andò per evitare altre domande, non seppi dire se fosse una bugia momentanea o la verità ma sembrò andare bene a Monica, che alla fine lasciò la cucina.
- Ehi Nik – disse poi Juri fissandomi con sguardo compiaciuto – io posso anche non essere un rivale per te ... ma sappi che Matt ha parecchi corteggiatori ... uno di questi ieri ha quasi fatto canestro! Ti conviene darti una svegliata se non vuoi ritrovarti a dover scrivere tristi poemi su un amore ormai perduto ... –
Matt era rosso di vergogna ed io li fissai allibito, poi Juri lo afferrò per le spalle e lo trascinò fuori, blaterando di andare a nuotare in piscina. Io rimasi immobile a pensarci, era vero, Matt era incredibilmente bello, giovane, non c'era da stupirsi che altri ambissero a conquistarlo e per uno come me tenerselo era davvero impegnativo. La verità era che mi ero crogiolato fin troppo sulla sua indole fedele e sincera, lui aveva fatto così tanti passi verso di me, era ora che io facessi quello definitivo verso di lui.

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