capitolo 88

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WES

Camminavo a passi svelti verso l'interno del bar. La mia rabbia era come un fiume in piena, avrebbe distrutto ogni cosa se non fossi stato abbastanza astuto da non permettergli di spingermi ancora una volta al limite.

Le minacce non erano servite a nulla nel mio caso, avevo capito che più si allontana una persona dall'altra più entrambe cercheranno di raggiungersi, in un modo o nell'altro nessuno dei due aveva voluto comprendere la pericolosità di quella storia, adesso avrei seguito un'altra via, decisi.

Una decisamente più incisiva.

Osservai l'uomo seduto in fondo alla sala, ad uno dei tavoli più lontani ed isolati dall'ingresso. Dylan May stava fissando il suo cellulare con occhi spenti, le dita percorrevano l'orlo del bicchiere ormai vuoto, quell'immagine non fece altro che incentivarmi a percorrere la distanza che ci separava e ad occupare la sedia davanti alla sua un attimo dopo.

Quello alzò lo sguardo, sembrava perplesso, ma non durò molto, la sorpresa lasciò il posto ad un flebile sorriso di riconoscimento.

- Ehi ... ciao, tu sei un nipote di Nik, vero? -

- Proprio così, Wes Reed, il figlio maggiore di Monica ... - risposi al suo sorriso – tutto bene? Non ti sei fatto più vedere a casa ultimamente, credevamo fossi ripartito! -

Il viso di Dylan si incupì inesorabilmente, quel bastardo aveva intenzione di mollarlo, mollarlo per poter stare con mio fratello! Cercai di nascondere i brividi di orrore che mi percorsero il corpo e di concentrarmi su quella questione che avrebbe potuto risolvere ogni cosa.

- Sì, beh, a dire il vero ho avuto da fare ... inoltre Nikolaj sta cercando di creare un rapporto con tutti voi, non volevo distoglierlo dalla sua famiglia, in fin dei conti tra poco più di qualche settimana dovrà ripartire. - spiegò con il solito sorriso gentile impresso sul volto.

Su quello ero d'accordo con lui, quel bastardo stava tentando disperatamente di instaurare un rapporto con noi, soprattutto con mio fratello Matt – tu che ci fai qui? Aspetti qualcuno? - chiese dopo, curioso.

Sorrisi – Oh, no ... sono venuto qui per parlare con te, Dylan - ammisi sotto le sue occhiate confuse.

- Con me? Ok ... è un po' strano, ma dimmi pure. -

- So cosa c'è tra te e Nik, l'ho capito subito ... - andai subito al dunque, godendomi l'espressione imbarazzata che si stava dipingendo adesso sul volto di Dylan nel sentire quelle parole – ma tranquillo, non è un problema per me. Non giudico nessuno.

Dylan tentennò appena – Felice di sentirtelo dire, Nikolaj si preoccupa sempre troppo, capisco però il suo imbarazzo, dopotutto vi conosce da appena qualche mese ... comunque abbiamo deciso che sarei stato presentato come un semplice amico per il momento, più avanti si vedrà ...- c'era una punta di tristezza adesso ... probabilmente il tipo si stava chiedendo se sarebbero davvero arrivati abbastanza in là da dover un giorno affrontare una conversazione del genere con gli zii. Ovvio che no, quel bastardo aveva altri progetti per tutti loro.

- Preferirei che non lo dicessi a nessuno, Wes ... non voglio che Nik si senta in imbarazzo. -

Sorrisi, rivelando la mia migliore espressione degna di fiducia – Puoi stare tranquillo, Dylan, come ti ho già detto non è mia intenzione rovinare la vita a nessuno, più che altro ... mi chiedevo come stessero andando le cose tra voi due di recente ... -

Quello cambiò espressione, il semplice fatto che avesse appena ordinato altri due drink la diceva lunga – Non bene ... sinceramente non ne capisco neanche il perché, Nikolaj non si è mai comportato in questo modo prima di adesso ... c'è qualcosa che non va, lo percepisco ed anche lui mi ha fatto capire che potrebbero esserci dei problemi tra di noi ... - era un fiume in piena adesso, mi resi conto che doveva essersi sentito molto solo, in fin dei conti non conosceva nessuno qui in città ... con ogni probabilità ero il primo essere vivente con chi avesse potuto parlarne lì intorno – gli ho chiesto di vederci per parlarne, dobbiamo farlo domani ma nel frattempo non riesco a capacitarmi ... - concluse sfiduciato.

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